Aumenta in modo esponenziale, con il passare delle ore, il numero di supplenti che lamentano esclusioni delle Graduatorie provinciali per le supplenze (GPS) e di aggiornamento/inserimento nelle graduatorie d’istituto (GI) del personale docente per gli anni scolastici 2020/21 e 2021/22: dopo avere presentato regolare domanda e prodotto gli allegati richiesti entro scadenza del 6 agosto scorso, ora migliaia di aspiranti docenti già in ruolo con riserva (le maestre e i maestri con diploma magistrale) scoprono in molti casi di non comparire negli gli elenchi che gli Uffici scolastici stanno pubblicando. E di ritrovarsi quindi, considerando che si tratta di graduatorie con effetto immediatamente definitivo, esclusi dalle convocazioni per le assegnazioni delle 250 supplenze annuali che prenderanno il via a partire dalla prossima settimana.Per non subire il danno di vedere fortemente e ingiustamente limitate le proprie possibilità di lavoro come docente nella scuola pubblica, l’Anief ha predisposto un modello di reclamo “avverso l'esclusione dalle graduatorie provinciali delle supplenze (GPS) e le graduatorie d’istituto (GI) biennio 2020/2021 e 2021/2022”. Gli interessati possono contattare la sede ANIEF della provincia di interesse per richiederlo.
A ottobre partiranno i concorsi rivolti ai docenti precari: il primo sarà quello straordinario per docenti con tre anni di servizio, poi sarà la volta del test preselettivo per i due ordinari riguardanti la primaria e ancora medie e superiori.Il primo, che inizialmente doveva assegnare 24 mila cattedre, poi diventate 32.000 e sul quale si è venuto a creare un lungo braccio di ferro tra i partiti politici, anche di maggioranza, alla fine si svolgerà con dei quesiti non più a risposta chiusa ma aperta e anche una verifica di inglese: sarà aperto a tutti coloro che, a vario titolo, hanno svolto almeno tre anni di servizio con il titolo di studio appropriato.
Secondo Marcello Pacifico "non possiamo dimenticare l’alto numero di precari che svolgono questo lavoro da anni, non di rado decenni, e che continuano a non avere sbocchi in vista della stabilizzazione. Molti di loro tenteranno anche di nuovo di mettersi in discussione partecipando alle procedure selettive già bandite dal ministero dell’Istruzione e che dal prossimo autunno diventeranno operative. A partire dalla prima, per la quale hanno presentato domanda in numero doppio rispetto ai posti messi a bando. Il nostro studio legale ha studiato il caso e ritiene che vi siano tutti i presupposti per l’inserimento di tutti gli idonei nelle graduatorie finali utili per il ruolo, quindi non soltanto per i primi 32 mila vincitori come invece prevede il regolamento approvato”. Dopo avere impugnato l’immotivata esclusione di tanti aspiranti docenti, Anief a breve fornirà la preadesione al ricorso per far collocare nella graduatoria di merito tutti coloro che hanno superato le prove e quindi sono risultati idonei all’insegnamento nella loro classe di concorso.
Si passa dall'abolizione dei paletti sulla mobilità alla stabilizzazione dei precari, dalla conferma nei nuovi ruoli dei facenti funzione Dsga all'attivazione dei nuovi profili professionali Ata, dalla conferma in organico di diritto dei 70 mila posti anti COVID attivati a quelli di sostegno e tanti altri, senza trascurare il problema ancora aperto dei licenziamenti delle maestre con diploma magistrale. Scarica la memoria inviata dal giovane sindacato
L’anno scolastico è alle porte, ma con situazioni ben diverse da istituto a istituto per via dell’applicazione uniforme della politica dei tagli degli ultimi 12 anni che ha penalizzato soprattutto il Meridione del Paese. Ci sono, ad esempio, ancora 140 mila studenti che non avrebbero trovato una collocazione in sicurezza, concentrati soprattutto a Sud (dalla Puglia, alla Calabria, Campania e Sicilia), dove l’edilizia scolastica presenta anche carenze non indifferenti per via della riduzione della spesa, del processo di emigrazione. Marcello Pacifico (Anief): Basta assegnare organici in base ai numeri ma riformularli sulle effettive esigenze.
Il sindacato Anief chiede di dare una risposta urgente ai fondi richiesti dalle Regioni in una specifica lettera, per far ripartire tutte le scuole con un livello organizzativo e strutturale soddisfacente in tutti gli oltre 42 mila plessi scolastici italiani collocati nel territorio nazionale. I fondi aggiuntivi potrebbero servire al recupero di altri 12 mila plessi dismessi, da aggiungere ai 3 mila già recuperati dal Governo su richiesta di Anief dopo l’inopinato taglio prodotto dalle leggi sul dimensionamento avviate dal 2008 e mai abrogate dai successivi esecutivi.
“Gli investimenti – spiega Marcello Pacifico, presidente Anief – servirebbero oltre che per rendere agibili i plessi dismessi, dove collocare i 140 mila alunni in più, anche per portare in organico di diritto i più 60 mila solo su sostegno, i 70 mila docenti-Ata cosiddetti Covid, a breve assunti invece con l’inaccettabile modalità del lavoratore usa e getta e per assumere in organico un numero maggiore di supplenti annuali: in tutto 160 mila insegnanti e 40 mila Ata. Per centrare queste priorità, magari anticipando i fondi per poi recuperarli dall’UE, abbiamo chiesto al premier Giuseppe Conte di accantonare 15 miliardi del Recovery Fund a questo preciso scopo. Proprio perché i 4 miliardi rispetto al niente sono importanti ma non sufficienti alla causa Scuola e a evitare che si arrivi a discriminare gli alunni”.
Gli Uffici scolastici, con l’ausilio delle scuole polo, stanno man mano pubblicando gli elenchi delle Graduatorie provinciali e di istituto per le supplenze valide per il biennio 2020/21 e 2021/22: se i tempi sembrano rispettati, lo stesso non si può purtroppo dire per la correttezza dei punteggi. Dalle sezioni provinciali dell’Anief giungono segnalazioni di errori a raffica, anche clamorosi, che testimoniano l’evidente inadeguatezza del sistema informatico approntato in poco tempo dall’amministrazione scolastica. A Palermo, ad esempio, il sindacato ha verificato che sono stati assegnati ad un docente di laboratorio quasi mille punti associati ai soli titoli di servizio: peccato che calcolando 18 punti per anno scolastico, sulla base della nuova tabella di valutazione introdotta appositamente per le Gps, si evince che gli anni scolastici per raggiungere un punteggio del genere dovrebbero essere ben 52! Quindi, più dell’età dell’aspirante docente.
Proprio per trovare una soluzione condivisibile ed evitare che l’amministrazione venga travolta da domande di reclamo e di ricorsi, oggi il sindacato Anief ha scritto al Capo Dipartimento per il sistema educativo di istruzione e di formazione del ministero dell’Istruzione, Marco Bruschi, e alla Dirigente Ufficio III della Direzione Generale Personale Scolastico, Valentina Alonzo, per chiedere una “urgente verifica del sistema di calcolo del punteggio per la redazione delle graduatorie provinciali per le supplenze di cui all’O.M. 10 luglio 2020 n. 60”.
“Speriamo in una rettifica immediata da parte dell’amministrazione dei tanti errori nelle Gps – dice Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief - : la possibilità c’è, perché l’amministrazione agirebbe in autotutela. Rimane il problema di un algoritmo inefficace e basato su tabelle di valutazione cambiate in corsa in modo immotivato. Poiché, stando al programma temporale del dicastero di Viale Trastevere, le supplenze dovrebbero essere assegnate a partire dalla prossima settimana, subito dopo avere concluso la procedura delle immissioni in ruolo, per le quali è in atto la ‘call’ veloce per coprire i vari posti ancora liberi, consigliamo vivamente ai vertici del Ministero di dare seguito alle nostre richieste e “allargare” la finestra di accoglimento dei reclami. In caso contrario, considerando che nell’inserimento nelle Gps sono coinvolti oltre 750 mila docenti precari e l’altissimo numero di errori presenti, temiamo che il 2020 verrà ricordato non solo come l’anno del Covid, ma anche come quello degli infiniti ricorsi in tribunale contro le graduatorie dei precari che facevano acqua da tutte le parti”.