Dal 1° settembre al 31 dicembre 2020 docenti e Ata possono presentare domanda on line per la ricostruzione di carriera. Intanto il sindacato Anief ricorda che è possibile ricorrere per far valere i propri diritti
Dal 1° settembre al 31 dicembre 2020 docenti e Ata possono presentare domanda on line per la ricostruzione di carriera. Intanto il sindacato Anief ricorda che è possibile ricorrere per far valere i propri diritti
Pubblicata la Nota n. 1585 dell’11 settembre: confermate le linee portanti illustrate ieri ai sindacati. Importante passo indietro del ministero sulla tutela dei precari, ma ancora non basta. Dopo la serrata discussione di ieri fino a tarda sera, in sede di presentazione della nota ministeriale sui lavoratori fragili alle organizzazioni sindacali, ANIEF apprezza che dal testo definitivo sia stata espunta l’indicazione che non si debba procedere a stipula di contratto nel caso di lavoratore dichiarato temporaneamente inidoneo prima della stipula stessa.
Marcello Pacifico, presidente nazionale ANIEF: “Si tratta di un importante risultato a tutela dei lavoratori fragili. Resta inteso, tuttavia, che ANIEF vigilerà sull'effettivo rispetto dei diritti di docenti, Ata ed educatori precari in condizione di fragilità, assicurandosi che nei loro confronti si provveda effettivamente a stipulare il contratto anche in presenza di temporanea inidoneità pregressa. Non è certo colpa di questi lavoratori, infatti, che le patologie di cui soffrono (questo, infatti, connota i lavoratori fragili) siano un grave fattore di rischio per il contagio da Covid-19. E non possono pagare loro il conto della pandemia. Rimangono, tuttavia, altri aspetti da rivedere, sui quali ANIEF conferma la propria ferma opposizione, che avverrà in tutte le sedi”.
Gli Uffici Scolastici stanno pubblicando gli elenchi delle Gps. La valutazione è stata a cura degli Uffici Scolastici con l’ausilio delle scuole polo. Le graduatorie saranno valide per il biennio 2020/21 e 2021/22. Si procede dunque nonostante i punteggi non siano stati rettificati. Il sindacato Anief, per tutelare i docenti, ha attivato una serie di ricorsi per far ottenere il giusto punteggio. Per saperne di più, clicca qui. Inoltre Anief sta promuovendo dei webinar “Convocazioni GPS: cosa c'è da sapere?”; per registrarti e seguire, clicca qui e accedi ai link dedicati
Grande adesione per i webinar promossi dal sindacato: oggi pomeriggio “Convocazioni GPS: cosa c'è da sapere?” alle 15.30. Quanti non fossero riusciti a registrarsi, possono aderire all’ulteriore incontro dalle 17 alle 18.30, sullo stesso tema, tenuto sempre dalla professoressa Chiara Cozzetto, segretario generale Anief. Inoltre è stata inserita una nuova data lunedì 14 settembre, dalle 15.30 alle 17
Quasi il 50 per cento del personale della scuola, circa mezzo milione tra docenti e non docenti, ha svolto il test sierologico per il Covid 19 e di questi il 2,6% - cioè circa 13 mila persone - è risultato positivo e non prenderà servizio fino a quando il tampone non darà esito negativo. Sono i dati dell'ufficio del Commissario per l'emergenza Domenico Arcuri che aveva avviato nelle settimane scorse la campagna con la distribuzione di 2 milioni di test agli istituti scolastici. Il dato, diffuso dal Tg1 e ripreso dai maggiori mass media, tra cui La Repubblica, non tiene conto dei 200 mila tra docenti e non docenti del Lazio in quanto la Regione sta operando in maniera autonoma.
“Come sindacato – spiega il presidente nazionale Anief, Marcello Pacifico – abbiamo sempre considerato importante aderire alla possibilità di svolgere il test sierologico prima dell’inizio dell’anno scolastico ed in caso di positività di procedere successivamente con il tampone, che fornisce risposte rapide e veritiere. Nello stesso tempo, però, riteniamo che la stessa facoltà doveva essere concessa anche agli studenti, soprattutto gli iscritti agli istituti superiori, poiché potenzialmente portatori asintomatici in misura e numero maggiore rispetto al personale scolastico. Inoltre, permangono problemi legati all’effettivo svolgimento del test sierologico: tra negazioni di una buona parte dei medici di famiglia e lunghe attese presso le Asl, quello che emerge è un quadro che non sembra premiare le esigenze di priorità espresse dallo stesso ministero dell’Istruzione e dalle istituzioni sanitarie competenti. Pertanto, considerando il tempo sempre più ridotto in vista dell’inizio delle lezioni, ribadiamo la necessità di collocare il personale scolastico, anche quello precario che sottoscrive contratto di supplenze, tra i casi urgenti, così da avere la priorità di svolgimento degli esami sierologici”.