Al fine di tutelare i docenti, Anief avvia una serie di ricorsi volti a far ottenere il giusto punteggio d’inserimento nelle Gps. C’è ancora tempo per aderire. Per saperne di più, clicca qui
Al fine di tutelare i docenti, Anief avvia una serie di ricorsi volti a far ottenere il giusto punteggio d’inserimento nelle Gps. C’è ancora tempo per aderire. Per saperne di più, clicca qui
Pesa sempre più la negazione del lavoro “agile” - unico caso nella pubblica amministrazione italiana - presente invece la scorsa primavera nel D.L. del 19 maggio 2020, n. 34 all’art. 263: l’approvazione del decreto “agostano” n. 104 pubblicato nella Gazzetta Ufficiale del 14 agosto scorso - correlato alle situazioni emergenziali del Covid e con il quale si è deciso il personale amministrativo, tecnico e ausiliario non potrà svolgere in alcun caso lo smart working – coinvolge una platea potenziale di 150 mila lavoratori. La percentuale di over 55 passa da poco più il 40% tra i docenti (quasi 300 mila persone) a quasi il 60% tra gli Ata, quindi altri 150 mila lavoratori. Il sindacato si attende, a questo punto, che dal ministero dell’Istruzione, della Salute, della Funzione Pubblica, dall’Istituto superiore di sanità e dell’Inail giunga un ravvedimento, come chiesto dall’Anief con una modifica ad hoc da introdurre sempre nel dl 104, ora in fase di conversione al Senato.
“Se non si provvede ad introdurre una modifica al decreto Agosto n. 104, approvando emendamenti specifici predisposti dal nostro sindacato Anief – dice il suo presidente nazionale Marcello Pacifico – ci ritroveremo con molti dei 150 mila lavoratori Ata e quasi 300 mila docenti con due diritti costituzionali potenzialmente minati: quello della salute, perché esposti in contesti potenzialmente pericolosi, e quello della negazione del lavoro il più possibile confacente, poiché in presenza di patologie hanno tutto il diritto a non esporsi al contagio. Ciò che non si comprende, inoltre, è come mai solo ai lavoratori delle scuole viene negato di operare da remoto”.
Al fine di tutelare i docenti esclusi, Anief avvia una serie di ricorsi. C’è ancora tempo per ricorrere col sindacato. Anief avvia la preadesione al ricorso contro l’esclusione dei docenti in ruolo con riserva; il ricorso sarò proposto presso i tribunali amministrativi regionali contro l’esclusione dalle Gps dei docenti in ruolo con riserva. Per preaderire, clicca qui
Nell'anno in cui più di 750 mila docenti presentano la domanda per fare i supplenti e in alto numero devono fare i conti con errori di valutazione di titoli e servizi, mancano gli insegnanti nelle quattro graduatorie valide per assumere gli 85 mila a tempo indeterminato autorizzati dal ministero dell’Economia. E il 14 settembre si inizierà l’anno scolastico, oramai è certo, con una quantità di precari mai così alta. Mentre si attende la pronuncia del Consiglio d'Europa sulle denunce presentate dell'Anief e della Commissione UE sulla procedura d'infrazione ancora attiva contro l'Italia per l'abuso dei contratti a termine, a seguito dalla mancata applicazione della direttiva 1999/70/CE del Consiglio dell’UE sull’assorbimento automatico in ruolo per coloro che hanno svolto 36 mesi su posto vacante.
Secondo Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief, “per evitare sanzioni dall'Unione europea e ulteriori risarcimenti dai tribunali italiani, in attesa dei nuovi concorsi, con quello straordinario per 32 mila posti che dovrebbe partire in autunno, bisogna correre ai ripari e assolutamente assumere dalle graduatorie dei supplenti dalle GPS, così come abbiamo chiesto in uno specifico emendamento al decreto agostano n. 104 al momento all’esame del Senato in vista della sua conversione in legge”.
Sugli errori a dismisura prodotti dall’algoritmo delle Graduatorie provinciali, il ministero dell’Istruzione sembra voler dare ragione all’Anief: dopo la denuncia scritta del giovane sindacato inviata al dicastero di viale Trastevere attraverso una lettera scritta indirizzata ai dirigenti competenti del MI, con richiesta di “urgente verifica del sistema di calcolo del punteggio per la redazione delle graduatorie provinciali per le supplenze di cui all’O.M. 10 luglio 2020 n. 60” per la presenza di errori di sistema” con conseguente “grave ed irreparabile danno agli interessati in termini di possibilità lavorative” e il caso limite di un insegnante della Sicilia a cui sono stati assegnati 52 anni di servizio, dagli Uffici Scolastici arriva una prima risposta: “l’Amministrazione si riserva ai sensi della Legge n. 241/90, la possibilità di attivare i provvedimenti di autotutela che dovessero rendersi necessari” pertanto è possibile segnalare eventuali errori riscontrati”.
Anief ha predisposto tre possibili percorsi per tutelare i precari: un modello di reclamo per chiedere all’ufficio scolastico la correzione di errori di valutazione dei titoli o di altra natura nelle GPS; un modello di reclamo specifico contro l’esclusione dalle GPS dei docenti in ruolo con riserva; un'istanza di accesso agli atti per verificare titoli e servizi di altri aspiranti nella propria graduatoria e fascia.
Marcello Pacifico, presidente del giovane sindacato: “Confidiamo nella risposta pronta dell’amministrazione ai reclami dei docenti. È chiaro che in caso di esito negativo rispetto alle istanze presentati dai candidati l'ufficio legale Anief valuterà caso per caso l'opportunità di adire il tribunale competente. Di sicuro, i docenti precari non possono essere danneggiati dall’ennesima inefficacia del sistema telematico predisposto dall’amministrazione”.