Si estende la volontà di alcuni Uffici scolastici territoriali della Lombardia di tagliare le ore di attività didattiche nelle scuole del primo ciclo: dopo la provincia di Cremona, dove in vista del prossimo anno scolastico si sono persi almeno 30 maestri, anche quella di Mantova fa registrare lo stesso problema. La decisione fa ancora più gridare allo scandalo il sindacato Anief, che continua la protesta e invoca l’intervento del neo direttore dell’Ufficio scolastico.
In Gazzetta Ufficiale è stato pubblicato il bando del nuovo concorso straordinario per la scuola secondaria riservato ai precari con 3 anni di servizio negli ultimi 5. Sono 14.420 i posti a disposizione. Serve l’annualità di servizio specifica per la classe di concorso per la quale si partecipa. La sezione dedicata sul sito del Ministero
"Negli ultimi mesi l’ANIEF - come si legge nella lettera indirizzata al Cnr - ha più volte chiesto di riaprire i tavoli di trattativa e confronto sui tantissimi argomenti riguardanti il personale dell’Ente. Siamo seriamente preoccupati per i gravissimi ritardi accumulati su tutte le materie e gli istituti stabiliti dal Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro e sulle tante altre istanze rappresentate dalle OO.SS. in numerose note e comunicati, di cui il CNR sembra non accorgersi. A mero titolo di esempio, dobbiamo segnalare come nemmeno a fronte di atti di diffida (da ultimo riguardo la questione Buoni Pasto non erogati) l’Amministrazione non abbia ritenuto necessario quantomeno informare sindacati e dipendenti della situazione e delle azioni intraprese".
Non sono le interminabili e spesso inconcludenti riunioni tra Sindacati ed ENEA che ci mancano, quelle nelle quali si dava spesso comunicazione di ciò che era già avvenuto o si discutevano argomenti senza margine di trattativa. Tra l’overdose di parole al vento che queste hanno spesso rappresentato ed il silenzio attuale crediamo, però, che esista un giusto equilibrio nelle relazioni sindacali con l’Ente che continuiamo a perseguire
La legge prevede un forte indennizzo per il lavoratore della scuola precario, che ha svolto almeno 36 mesi di supplenze, anche non continuative, al quale lo Stato nega l’immissione in ruolo automatica come invece previsto dalla Corto di Giustizia europea: ricorrere in tribunale serve proprio a farsi attribuire questa somma risarcitoria, anche se la stabilizzazione non si è ancora materializzata. Così è andata ad docente tecnico-pratico in servizio ad Imola che per alcuni anni ha sottoscritto contratti di lavoro a tempo determinato, annuali o di durata breve, dal 2006 ad oggi”: il Tribunale ordinario di Bologna, sezione Lavoro, ha accertato che il docente “aveva diritto a partecipare al piano straordinario di stabilizzazione varato con la legge 107/2015”, dal quale è stato invece escluso.
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