Marcello Pacifico, presidente nazionale del sindacato Anief, durante il seminario sulla legislazione scolastica di oggi, organizzato per le province di Perugia e Terni, ha sottolineato come sia importante riconoscere anche ai precari i diritti dei lavoratori della scuola stabilizzati. Il leader del sindacato ha affermato che “anche il personale precario docente e il personale amministrativo hanno diritto alla card per poter svolgere la propria attività pure a distanza. In realtà bisogna fare in modo che con il rinnovo del contratto tutto il personale a tempo determinato abbia gli stessi diritti del personale di ruolo in termini di ferie, malattie, permessi, retribuzione e carriera”.
Anief ha predisposto una richiesta di chiarimento e sollecito a procede per le istituzioni scolastiche inadempienti. Invitiamo i soci che abbiamo prestato servizio in presenza nel mese di marzo 2020 a comunicarci eventuali ritardi nell’assegnazione del bonus in oggetto
Marcello Pacifico è tornato a parlare di sicurezza a scuola e lo ha atto durante il seminario sulla legislazione scolastica di stamani, organizzato per le province di Caltanissetta e Enna. Il leader del sindacato ha ribadito come “per fare ripartire le scuole dopo Pasqua così come il prossimo anno scolastico in presenza anche nelle zone rosse, risulta necessario utilizzare i fondi del Pnrr per rivedere i criteri di formazione delle classi, degli organici e della rete scolastica. Se una classe è di 35 metri quadri non può contenere più di 15 alunni se si vogliono rispettare le norme sul distanziamento sociale. Ogni altra soluzione non farebbe che trasformare le scuole in piccoli focolai, quando invece dobbiamo tutelare il diritto alla salute del personale scolastico ma anche degli studenti e delle loro famiglie”.
La macchina organizzativa per l’avvio del prossimo anno scolastico è partita, ma sul sostegno non si riscontra quel cambio di passo che tanti si attendono per evitare che una cattedra su tre continui a essere assegnata al personale precario. Un’attenta analisi sull’argomento è stata pubblicata in queste ore dalla rivista Tuttoscuola, nella quale si ricorda che all’interno della “recente decretazione dell’organico di diritto del personale scolastico per il 2021-22 sono stati aggiunti 5mila nuovi posti di sostegno, quale quota iniziale di 25mila posti previsti a regime dal 2023/24. Gli incrementi dei posti di organico del sostegno saranno introdotti gradualmente: 5.000 posti appunto dal 2021/22, 11.000 dal 2022/23 e 9.000 posti a decorrere dal 2023/24”.
Secondo Marcello Pacifico, presidente Anief, “l’incremento di soli 5 mila posti, a fronte di oltre 100 mila cattedre che continueranno andare in deroga al 30 giugno il prossimo anno, è solo un timido segnale, ma nulla di più. Servono azioni concrete, a iniziare dalla cancellazione dell’organico di fatto, per il sostegno come per tutte le discipline. Si provveda poi a specializzare su sostegno tutti i docenti che ne fanno richiesta, considerando che stiamo parlando comunque di personale con abilitazione all’insegnamento che ha coscienza di quello che fa”. Di diritto fondamentale per gli alunni disabili con handicap certificato grave ad avere il proprio insegnante specializzato” ha infine parlato oggi il leader dell’Anief a Italia Stampa.
Si è appena concluso il webinar organizzato dal sindacato Anief “Concorso straordinario, pubblicazione graduatorie: quali tutele per i partecipanti e per gli esclusi?”, tenuto dal presidente nazionale Anief, Marcello Pacifico, e dal legale Anief Walter Miceli. È stato ribadito come chi lavora nella scuola da tanti anni debba ricevere il medesimo trattamento di chi vince un concorso. Marcello Pacifico: “Come sindacato, anche per coloro che non hanno superato la prova scritta, vogliamo impugnare la graduatoria finale. Nel frattempo non ci arrendiamo, abbiamo presentato emendamenti per permettere la loro stabilizzazione. Noi ci batteremo fino a quando lo Stato abuserà di contratti a tempo determinato”. Walter Miceli: “Necessario adottare misure contro la precarietà, che produce un danno esistenziale. La direttiva comunitaria del 1999, che impone di sanzionare gli Stati membri che reiterano i contratti a tempo determinato, è stata ignorata per anni in Italia”