Precariato

Precariato

  • Per il quarto anno consecutivo, i posti per assumere insegnanti a tempo indeterminato rimangono vacanti. Lo sostiene il sindacato Anief secondo il quale, con il prossimo anno, si batterà il record per il quarto anno consecutivo: più del 50% delle nomine non assegnate e più di 150 mila precari al 30 giugno su 500 mila in lista. ANIEF ha effettuato un monitoraggio su quanto sta avvenendo negli Uffici scolastici regionali. La colpa, per il presidente del sindacato, Marcello Pacifico, è delle errate politiche di reclutamento adottate a partire dal 2015
  • Potrebbero essere più di 30 mila le cattedre vuote, quasi tutte quelle su sostegno, la conferma proviene dai dati raccolti dai delegati sindacali nel territorio, ma non perché mancano i supplenti. Anief spiega perché ha fallito anche il ministro Bussetti e cosa dovrà fare il nuovo ministro al Miur per fare incontrare domanda e offerta ed evitare una multa salatissima dall'Europa  
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  • La Ragioneria dello Stato certifica la sconfitta della scuola pubblica. Insegnanti e Ata tra i meno pagati dei dipendenti pubblici e quasi il doppio il tasso di precarietà. A niente sono servite le politiche sul reclutamento attraverso concorsi straordinari degli ultimi anni, né risolverà niente l'accordo coi sindacati di aprile che, peraltro, potrebbe non vedere mai la luce vista la crisi di Governo. E la Commissione Ue si prepara a multare l'Italia sull'abuso dei contratti a termine. Per il presidente Anief, Marcello Pacifico, è la prova del fallimento delle politiche scolastiche degli ultimi Governi.  Basta un programma in sette punti per cominciare a rispondere a questa emergenza: 1) sbloccare i soldi destinati alla scuola dalla legge 133/2008 per aumenti di almeno 200 euro mensili e immediati; 2) assumere su tutti i posti vacanti anche di Quota 100 e in organico di diritto o in deroga su sostegno; 3) salvaguardare i ruoli a qualunque titolo già assegnati, in caso di superamento dell'anno di prova; 4) stabilizzare tutti gli idonei dei concorsi ordinari e straordinari e i precari con 36 mesi, i docenti dalle graduatorie di istituto e gli Ata, educatori, assistenti alla comunicazione al pari dei lavoratori delle cooperative; 5) favorire una mobilità ordinaria, annuale con passaggi di ruolo e passaggi verticali; 6) garantire la parità di trattamento tra personale precario e di ruolo sancita dalla giurisprudenza; 7) avviare concorsi ordinari regolari con graduatorie nazionali.  È ancora una volta della scuola il primato dei compensi annuali più magri della pubblica amministrazione. Con l’aggravante che tra i lavoratori della scuola la percentuale di personale supplente è quasi doppia al 10% medio del comparto pubblico.  Marcello Pacifico (Anief): Diventa sempre più indispensabile attuare una svolta nel settore della scuola, dove, però, si continua a tagliare viste anche le riduzioni progressive di spesa pubblica previste nell’ultimo Def. Non ci aspettavamo molto dal vago accordo del 24 aprile scorso, una vera farsa all’italiana, siglato a Palazzo Chigi tra il capo del Governo e gli illusi sindacati maggiori che, dopo avere esultato per i promessi aumenti a tre cifre e il ritorno dei concorsi riservati, sono tornati a minacciare quello sciopero ritirato prima delle elezioni europee. Come sapevamo che gli aumenti-mancia del 3,48% del Governo Gentiloni più l’indennità di vacanza contrattuale, di poco superiore allo 0,5%, introdotta da aprile dalla maggioranza giallo-verde, non avrebbero mosso più di tanti i compensi dimezzati rispetto al resto d’Europa dove si lavora anche meno rispetto all’Italia, né recuperato l'inflazione degli ultimi dieci anni (+14%).
  • Il personale Ata della scuola continua ad essere trattato come una componente di lavoratori di serie B. Nei giorni scorsi abbiamo assistito alla conferma delle assunzioni limitate, che non coprono nemmeno il turn over, con appena 7.759 immissioni in ruolo autorizzate, a fronte di 30 mila posti in organico complessivi e che vi sia bisogno di 80 mila amministrativi e ausiliari per far funzionare la scuola dell'autonomia visto anche che per questa categoria non è stato mai adottato alcun potenziamento. Ora il Miur fa anche sapere che per le immissioni in ruolo degli assistenti tecnici non potranno essere realizzate nelle scuole in cui vi sono ITP, gli insegnanti tecnico-pratici, in posizione di soprannumerarietà.  Marcello Pacifico (Anief): Siamo all’assurdo, perché si preclude l’immissione in ruolo di una professionalità specifica, quale è quella dell’assistente tecnico addetto ai laboratori degli istituti scolastici, con la presenza di un’altra categoria. Gli Insegnanti tecnico-pratici, infatti, hanno dei compiti relativi al campo della docenza e non a quello dell’assistenza tecnica dei laboratori in cui operano. A meno che non si voglia demansionare il loro ruolo: allora lo si dica, lo si scriva anche nel contratto e lo si proponga ai sindacati. Siccome questo non è avvenuto, la copertura dei posti vacanti dei tecnici con gli Itp appare del tutto illegittima. Anief è pronta a raccogliere le adesioni dei docenti tecnico-pratici utilizzati come tecnici e degli assistenti non immessi in ruolo su posti vacanti su determinate scuole per la presenza di Itp soprannumerari.
  • La scuola ha bisogno di certezze e non può essere terreno di scontro o momento di propaganda elettorale. Chi ha governato ha avuto un anno di tempo per approvare un provvedimento urgente con poche cose semplici. Ma i giorni e i mesi sono passati invano. Ora bisognerebbe avere la decenza, almeno, di tacere dopo aver violato ripetutamente le norme europee sui contratti a termine, aver licenziato le maestre e aver aumentato il numero delle supplenze e delle cattedre in ruolo andate deserte.
  • Anief lo aveva detto: i concorsi ordinari e straordinari non sono utili ai fini del superamento del problema del precariato. In Veneto, inoltre, il 70% dei posti è vacante e andrà dunque in supplenza, non dalle GaE, ma dalle graduatorie d’istituto a inizio anno, quando le scuole saranno già iniziate e si ripresenterà l’ennesimo balletto delle supplenze. Dunque, i ragazzi non avranno i docenti titolari l’11 settembre, quando inizieranno le lezioni, soprattutto per materie come matematica (A028) e italiano (A-12, A-22): i supplenti verranno chiamati dalla seconda e dalla terza fascia delle graduatorie d’istituto. Identico problema per il sostegno, poiché le graduatorie sono esaurite e gli alunni si vedranno affidare docenti non specializzati.
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  • Il senatore Mario Pittoni (Lega) chieda al suo leader di ritirare la sfiducia al Governo Conte e di approvare con intesa il decreto legge sui precari, senza accusare nessuno di tradire il contratto di Governo dopo il voto sulla TAV. Il provvedimento peraltro inutile senza estensione del doppio canale di reclutamento alle graduatorie d'istituto, trasformazione degli organici di fatto in diritto e assunzioni nazionali dalle graduatorie di merito, non può essere sottoposto al gioco della retorica parlamentare. “A volte meglio tacere se si ha un senso del pudore - commenta il presidente Anief Marcello Pacifico -. Siamo insegnanti”.
  • Arriva il via libera del Consiglio dei ministri al decreto scuola, che dà l’avvio a un corso abilitante e a un concorso straordinario per i precari storici della scuola ma è una soluzione a metà perché “salvo intese”: il CdM, in pratica, “ha concesso di pubblicare in gazzetta il decreto il 28 di agosto, quindi di saltare la pausa parlamentare che avrebbe creato difficoltà nel rispetto della tempistica nell’approvazione di un decreto legge che, ricordiamo, deve avvenire entro 60 giorni dal varo. Dall’altro, lascia aperta la porta ad eventuali modifiche. In particolare, così ci è stato riferito da fonti sindacali, il Movimento 5 Stelle ha chiesto un irrigidimento delle prove sia per quanto riguarda il PAS che per quanto riguarda il concorso straordinario”.  “Mentre ci si accanisce su dei provvedimenti che puntano a porre rimedio ai vuoti di organico del 2020 – spiega Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief – si dimentica che tra poco più di tre settimane inizia il nuovo anno scolastico nel caos più totale. Con 100 mila cattedre vacanti, da assegnare a supplenza, e altrettanti contratti fino al 30 giugno. Si fa finta che il problema non esista, invece è enorme. Noi, come Anief, il rimedio lo avevamo trovato: assunzioni da doppio canale di reclutamento, attingendo da seconda fascia d’istituto, con riapertura delle GaE, come avvenuto nel 2008 e nel 2012, più facoltà agli idonei dei concorsi di spostarsi”.
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  • Mentre la Commissione Europea sta per condannare l'Italia nelle procedure di infrazione sull'uso dei contratti a termine, il nostro sistema scolastico rimane al centro di proclami, pseudo-accordi sindacali, concorsi riservati, richieste di rinvio, cattedre scoperte e continui licenziamenti. Marcello Pacifico (Anief): Ora basta, la misura è colma, bisogna assumere in ruolo subito da graduatorie d'istituto provinciali oppure far pagare ai vertici dell'amministrazione e a certi quadri sindacali compartecipi i danni da responsabilità dirigenziale. La soluzione c'è, chi non la persegue è colpevole di alimentare questa farsa in modo scientifico, che farà solo male agli alunni e a chi opera nella scuola. È una storia che inizia da lontano.
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  • Il decretone che il Governo potrebbe esaminare il 9 agosto non contempla le indicazioni della Commissione Ue sulle disposizioni da adottare per non discriminare e sfruttare i precari. Si procede solo al “salvataggio” di un precario su tre e all’approvazione di disposizioni che lasceranno in vita l’attuale situazione di emergenza.  Nel testo si prevede l’inclusione del percorso abilitante speciale, rivolto a chi ha svolto tre anni di supplenze in qualunque istituto, e alla procedura per la secondaria, riservata a docenti con tre anni di servizio negli ultimi otto nella statale, di cui uno nella classe di concorso per cui si chiede di partecipare. Ci dovrebbe essere il via libera al concorso straordinario bis per diplomati magistrale e laureati Scienze della formazione primaria e la proroga per far completare l’anno scolastico con contratto fino al 30 giugno 2020 ai diplomati magistrale a cui dovesse arrivare la sentenza di merito negativa. Spazio poi alla proroga delle graduatorie del concorso a cattedra 2016, oltre che alla proposta di mobilità nazionale volontaria per i docenti, anche idonei, ancora nelle graduatorie dei concorsi 2016 e 2018 e allo slittamento di un anno nell’applicazione delle aliquote previste per le graduatorie del concorso abilitati 2018. In forse, infine, la norma che cancellerebbe la prova Invalsi sia per la terza classe della secondaria di I grado che per la quinta della secondaria di II grado.  Secondo Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief, “le disposizioni urgenti da adottare erano ben altre. Per fare incontrare i posti vacanti con le candidature, superando gli attuali vincoli provinciali, sarebbe ad esempio stato molto utile predisporre delle graduatorie nazionali affinché possano essere a domanda reclutati vincitori e idonei dei concorsi ordinari e straordinari su tutte le regioni dove ci sono i posti privi di insegnante titolare. Ovviamente, occorrerebbe anche liberare la scuola dal fardello dell’organico di fatto, portando in organico di diritto tutti gli attuali posti oggi utili solo a rimpolpare la supplentite, oltre che riavviare il doppio canale di reclutamento, salvare tutti i precari con oltre 36 mesi e idonei dei concorsi, nessuno escluso”.
  • La pubblicazione imminente delle graduatorie provinciali ad esaurimento è tardiva e non risolutiva: sono infatti oltre 17 mila i nuovi ricorrenti al Tar con il giovane sindacato, dopo la lettera di costituzione in mora della Commissione Europea per il reiterato abuso di precariato prodotto nel nostro Paese. Sono supplenti di vecchia data che chiedono risarcimenti adeguati al tribunale del lavoro, per via della mancata assunzione in ruolo che negli altri Paesi europei sarebbe scattata in modo automatico con il superamento dei 36 mesi di supplenze.  Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief: Bisogna assolutamente evitare che si ripeta il blocco quinquennale delle GaE e permetterne l’inclusione contestuale di tutti i 150 mila abilitati all’insegnamento, senza i quali sono saltate 65 mila immissioni in ruolo negli ultimi anni. Senza dimenticare che 7 mila maestri della scuola dell’infanzia e primaria saranno tra non molto licenziati, pur dopo avere superato l’anno di prova, dando il la in questo modo all’avvio di un’altra battaglia legale. Ma non si dica che è colpa nostra.
  • Prenderà avvio nelle prossime ore la macchina delle assunzioni 2019 nella scuola: poche a tempo indeterminato, un numero inaudito a termine. “Entro fine luglio”, scrive la stampa specializzata, è previsto “il decreto ministeriale utile per dare il via alle assunzioni di oltre 58 mila docenti precari e vincitori di concorso: sebbene al Miur sia tutto pronto da diversi giorni, comprese le modalità di suddivisione del contingente, dal Mef non è infatti arrivato il sì definitivo all’operazione”. Il problema è che “molti dei 58.627 posti, di cui 14.552 su sostegno, forse anche la metà, non verranno assegnati per mancanza di candidati” e “quelle cattedre si andranno così ad aggiungere alle 100 mila e oltre già destinate alle supplenze, già lievitate con gli oltre 20 mila posti di Quota 100, già con la possibilità concreta di arrivare al record storico di supplenze annuali”: secondo stime attendibili, si arriverà a 170 mila contratti a termine, con scadenza 30 giugno o 31 agosto 2020.  “Invece di dimostrare il contrario – commenta Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief – chi governa la scuola pubblica italiana opta per un atteggiamento masochistico che rimanda perennemente in avanti le assunzioni e nel frattempo affida una cattedra su quattro a docenti precari. Ancora oggi leggiamo dichiarazioni tranquillizzanti del ministro dell’Istruzione sui prossimi concorsi che verranno banditi per risolvere la situazione: sempre questa settimana, dice Bussetti, sarà presentato a Palazzo Chigi un provvedimento per l’istruttoria preliminare per avviare percorsi abilitanti speciali e l’ennesimo bando di un concorso riservato. Come se mancassero i docenti pronti a subentrare. Ma il problema è che gli insegnanti vincitori dei concorsi ci sono e anche in gran numero. Solo che non si dà loro la possibilità di essere immessi in ruolo, perché i posti liberi sono collocati in organico di fatto e continuano quindi a non essere utili a questo scopo, ma vanno bene solo per le supplenze”.