Niente più certificato medico per il rientro in classe, riduzione della didattica a distanza da 10 a 7 giorni, uniformità delle norme che regolano le quarantene, con le stesse regole dalle scuole primarie alle superiori: sono alcune delle novità sulla scuola che potrebbero essere contenute nel Decreto Sostegni Ter, approvato giovedì scorso dal Consiglio dei Ministri e che potrebbe contenere modifiche dell’ultimo momento prima di arrivare in Gazzetta Ufficiale. Il sindacato Anief ritiene che i cambiamenti organizzativi per fronteggiare il Covid19 siano inevitabili, poiché è assodato che stiamo scivolando progressivamente da un contesto pandemico ad uno di tipo sempre più endemico: solo che il cambiamento non può limitarsi a obbligare la popolazione a vaccinarsi, senza costruire una valida struttura preventiva adeguata.
Il sindacato è preoccupato per la nuova ordinanza che il ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi sembra intenzionato a produrre per rivedere le norme sul reclutamento dei supplenti delle scuole italiane andando a rinviare di un anno l'aggiornamento delle Graduatorie per le supplenze, le cosiddette GPS: “È un’ipotesi che nemmeno vogliamo prendere in considerazione – ha dichiarata Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief, alla radio Italia Stampa – perché il mancato aggiornamento non è la normalità, non è quello che si aspettano i supplenti della nostra scuola”.
Il 1° febbraio con #Anief siamo convocati dal ministro dell’Istruzione, Patrizio Bianchi, per una informativa sull'atto di indirizzo per il rinnovo del contratto scaduto per il triennio 2016/2018 per il personale scolastico dopo la sottoscrizione di quello per gli enti centrali dello Stato con 105 euro di aumenti in media dal 1° gennaio 2021.
Il sindacato ricorda che ha predisposto un’apposita piattaforma dove sono elencate le proposte di Anief.
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Mancano ancora suddivisione per le classi con più discipline, i calendari e la commissione per la valutazione dei titoli
“Lavorare in questo momento in presenza a scuola non è sicuro. Se il governo vuole gli istituti aperti deve riconoscere il rischio biologico, un specifica indennità cioè, così come accade per il personale sanitario”. Questo il parere di Anief, giovane sindacato rappresentativo.
Marcello Pacifico, leader del sindacato Anief, ha infatti affermato che “lavorare ogni giorno in spazi ristretti, con un altissimo numero di alunni, con alti rischi di incorrere nel Covid, ma anche di incappare in patologie legate allo stress derivante proprio dalle difficili condizioni professionali, comporta l’assegnazione dell’indennità di rischio biologico: non si tratta di una concessione, ma di un diritto fino ad oggi incredibilmente negato”.
Molte le richieste del sindacato per il rinnovo del Ccnl: per visionare la piattaforma Anief, cliccare qui.
PER APPROFONDIMENTI:
Elezioni RSU, confermato l'attuale calendario del voto del 5/7 aprile
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