Precariato

Decreto sviluppo: una legge brutta che apre una valanga di ricorsi sulla scuola

Per l’Anief alcun impedimento ai ricorsi sulla stabilizzazione; incostituzionale il blocco dei trasferimenti per i neo-immessi in ruolo come l’esclusione dei nuovi inserimenti; inutile il salva-precari; dispersive le operazioni al 31 agosto; poche immissioni in ruolo.

La norma approvata dalla Camera dei Deputati nel maxi-emendamento voluto dal Governo a dispetto del testo emendato dalle Commissioni, nelle intenzioni dei tecnici del Tesoro, voleva cercare di arginare i ricorsi al Giudice del lavoro sulla stabilizzazione del personale precario; invece, dal documento della Ragioneria dello Stato – presentato in risposta ai quesiti dei Parlamentari - si conferma la liceità dei rapporti di lavoro costitutivi che saranno disposti su ordine del giudice laddove il docente precario abbia stipulato tre anni di contratto su posto vacante e disponibili. Che dire, per gli avvocati che ancora fortunatamente non avevano presentato il ricorso basterà citare questo documento, senza richiamare ulteriormente la normativa comunitaria che disapplica, comunque, quella nazionale quando contrastante.

Gli emendamenti approvati poi aggiungono, se possibili, mali su disastri:

- quello rivendicato dalla Lega per far desistere i precari dallo spostarsi nell’ultimo aggiornamento, limita per cinque anni una mobilità dei neo-assunti che, facilmente, ricorrendo con l’Anief, otterranno subito la remissione della norma in Corte costituzionale dopo la sentenza n. 41/2011 sui trasferimenti a pettine e sulla mobilità dei precari, ennesimo provvedimento che non tiene conto della normativa europea sulla circolazione dei lavoratori e umilia il sentimento nazionale;

- quello voluto dal Governo che impedisce i nuovi inserimenti degli abilitati in Italia, contro il volere di tutto il Parlamento sottoponendo l'Amministrazione a migliaia di ricorsi che l'Anief è pronta a patrocinare. Gli ordini del giorno, infatti, accolti dal Governo sulla questione - dove in pieno caos dovuto all’approvazione di un testo diverso da quello emendato dalle Commissioni, ne sono stati accolti tutti, di cotti e di crudi -, non ci fermeranno dal denunciare ai giudici l’evidente disparità di trattamento con il personale inserito nel 2009 anche abilitato all'estero, almeno, fin quando la proposta di legge annunciata dall'on. Russo non sia approvata d’urgenza in sede deliberante;

- quella voluta dai sindacati che proroga il salvaprecari perpetua la discriminazione nei confronti di chi non ha avuto supplenze negli anni precedenti e seguenti il 2008-2009, costringendo altre migliaia di colleghi a continuare ad affidarsi all’Anief per ricorrere nell’attesa che sia pubblicata la sentenza del Tar Lazio sul pregiudizio di costituzionalità, trattenuta in decisione, un esempio di come l’assistenzialismo vorrebbe anche nella scuola sopperire all’efficienza della P. A..

Sempre il Governo ha ritardato, ignorando i suggerimenti della commissione competente, le operazioni dell’avvio dell’anno scolastico al 31 agosto, pregiudicandone l’avvio con un docente supplente su cinque senza nomina al 1 settembre.

Del numero delle prossime immissioni in ruolo, al di là della conferenza in pompa magna dei sindacati che annunciavano senza alcuna smentita del ministro un piano di immissioni in ruolo nel prossimo anno di 67.000 unità, di quegli stessi signori che si sono affidati al solo potere evocativo dei numeri, neanche l'ombra: forse un quarto dei posti effettivamente vacanti e disponibili per il 2010-2011 (circa 30.000 unità), un ottavo di quelli affidati ai precari. Da qui, gli ennesimi comunicati di questi giorni su richieste urgenti di incontro per – sic! - definire i numeri del piano di immissioni in ruolo.

Ma abbiamo la fortuna della reintroduzione di una supervalutazione del punteggio di montagna nelle pluriclassi, grazie all'azione decisa della Lega, quand’anche Trapani risulta tra i comuni di montagna. Quale ulteriore commento … magari, veramente fra qualche anno, si potrà introdurre il punteggio doppio per chi presta servizio nelle regioni obiettivo 1, quelle dei FAS, per intenderci, tutto il Meridione d’Italia, Sardegna extracontinentale inclusa, che almeno hanno la certificazione di aree svantaggiate addirittura dalla UE …

La fiducia richiesta al testo del Governo porterà al più grande contenzioso della storia del Miur, e ancora una volta i precari si affideranno alla giustizia dei tribunali dove risuonerà la loro voce, purtroppo rimasta inascoltata fuori e dentro le aule parlamentari, nonostante l’Anief in audizione avesse presentato proposte chiare, costituzionali e condivise da diversi deputati nonché dalla maggioranza dei docenti e Ata della scuola. Poi non ci si chieda il motivo di tanti ricorsi, se la filosofia di chi ci governa o di chi ci vorrebbe rappresentare, scelto da chi ci governa, è quella del tanto peggio tanto meglio.