A seguito dell'incomprensibile esclusione dalla I fascia GPS di tanti precari idonei all’insegnamento, abilitati e specializzati o iscritti a un corso per conseguire l'abilitazione anche se si concluderà oltre il 31 luglio 2021 l'Anief avvia le specifiche azioni legali e fornisce indicazioni agli interessati per procedere entro il prossimo 24 luglio a manifestare (attraverso il sistema Polis Istanze online o tramite domanda cartacea a seconda delle specifiche situazioni individuate dall'Ufficio Legale Anief) la propria richiesta di inserimento in I fascia GPS. Marcello Pacifico (Anief): “Avevamo preannunciato azioni legali in caso di esclusione dalla I fascia GPS soprattutto degli idonei/vincitori del concorso straordinario 2020 o di quanti conseguiranno l'abilitazione o la specializzazione sostegno dopo il termine del 31 luglio e ora siamo pronti a tornare nei tribunali, per dare ragione al diritto e ad una svolta nella scuola italiana che permetta non solo la continuità didattica ma anche la valorizzazione del personale soprattutto rispetto alle norme comunitarie. Per cui per noi è inevitabile che da oggi in poi vi sia una nuova stagione di ricorsi”.
L’imminente introduzione per decreto del green pass allargato all'italiana favorirà le vaccinazioni contro il Covid19: è questa la convinzione delle Regioni, preoccupate di immunizzare decine di milioni di italiani che mancano ancora all’appello e dopo avere accertato che molti non hanno effettuato nemmeno la prima dose. Tra questi ultimi vi sono anche 221.354 dipendenti della Scuola, tra docente e Ata, con appena duemila che hanno provveduto negli 7 giorni prima. Alcuni governatori sono preoccupati: in Sicilia, ad esempio, il 43% della popolazione non sarebbe vaccinata.
Marcello Pacifico, presidente Anief, sostiene che per la scuola “si sta spostando l’attenzione tutta sui vaccini del personale, come se questo risolvesse il problema dei rischi di contagio: non è certo vaccinando il docente e il collaboratore scolastico che abbiamo chiuso la questione. Perché nelle classi vi sono anche 30 alunni, che sotto il 12 anni non possono nemmeno essere vaccinati. E allora? La soluzione, lo ripetiamo da tempo, è quella di allargare gli spazi scolastici e sdoppiare le classi, mantenendo il secondo gruppo però in presenza e non più in dad. Questo modello avrebbe effetti benefici immediati sul pericolo di trasmissione del Covid, ma anche sulla sicurezza in generale visto che molti istituti non sono in possesso nemmeno delle certificazioni antisismiche. E poi sul recupero degli apprendimenti, alla luce dei dati, seppure scontati, pubblicati in questi giorni dall’Invalsi. Il bello – continua Pacifico – è che abbiamo l’opportunità di ridurre davvero il numero di alunni per classe, utilizzando per cinque anni i miliardi del Pnrr in arrivo da Bruxelles. Però su questo nessuno proferisce verbo. Mentre sale la richiesta, da più parti, di introdurre una legge che vaccini in modo coatto docenti e Ata, come se in questo modo si debelli definitivamente il rischio di contrarre il virus”.
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