Ha ottenuto finalmente un riscontro, l’intervento della politica per sanare l’insana tradizione italica della reiterazione dei contratti a tempo determinato degli insegnanti di religione precari in servizio su cattedre vacanti: dopo l’intervento della Corte di Giustizia europea di inizio 2022 e della Corte suprema di Cassazione, che alcuni giorni fa è entrata a gamba tesa sulla questione dell’illegittima reiterazione dei contratti a termine, la soluzione all’annoso problema è spuntata dal Senato: un emendamento al decreto legge 36 ha introdotto l’avvio, a breve, di un concorso riservato a tutti i precari di religione che abbiano svolto almeno 36 mesi di servizio, con prova unica orale e graduatoria successiva permanente dove potrebbero collocarsi più di 100mila docenti di religione. La pubblicazione dei bandi è prevista tra settembre e ottobre.
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Per ottenere la Carta del docente e recuperare fino a 3 mila euro, in soli 30 giorni sono stati ben 8 mila i docenti precari a produrre ricorso ad un tribunale italiano a seguito dell’Ordinanza della Corte di Giustizia Europea di alcuni giorni fa: le istanze – che complessivamente vanno a chiedere 24 milioni di euro di risarcimenti - sono state presentate dal sindacato Anief, promotore dell’iniziativa legale vincente, al fine di rendere effettiva la decisione nei tribunali italiani, dove i giudici dovranno in qualche modo tenere conto dell’avvenuta discriminazione sottolineata dalla Corte di Lussemburgo, alla luce del mancato rispetto della clausola 4 dell’accordo quadro europeo sul lavoro a tempo determinato. I tempi per ottenere il parere dei giudici non si prevedono lunghi: entro luglio si porteranno infatti a termine già la metà dei “depositi”.
"Con 60 mila nuove assunzioni nella scuola non si risolve il problema del precariato": l’affermazione del presidente nazionale Anief Marcello Pacifico, a commento dell'informativa illustrata dal ministro dell'Istruzione Patrizio Bianchi sulle misure del Piano nazionale di ripresa e resilienza. In un’intervista all’agenzia Teleborsa, il sindacalista autonomo ricorda che in Italia "abbiamo più di 200mila insegnanti che chiamiamo ogni anno per far funzionare le nostre scuole". Quindi, un numero almeno triplo rispetto alle immissioni in ruolo, senza dimenticare che la metà saranno vanificati dai pensionamenti. E poi non è detto che si realizzeranno tutte e 60 mila. Contemporaneamente, ha ricordato Pacifico, "l'Unione europea ci dice chiaramente che per ottemperare alle esigenze ed evitare l'abuso dei contratti a termine bisogna reintrodurre, come in passato, quei sistemi sulle graduatorie permanenti che permettono, anche attraverso delle selezioni per titoli, di poter assumere chi è precario da oltre 36 mesi".
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