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Tavolo del 18 dicembre 2020, Inail pubblica un documento sul trasporto pubblico

Diramato il ‘Documento tecnico sulla gestione del rischio di contagio da Sars-Cov-2 nelle attività correlate all’ambito scolastico con particolare riferimento al trasporto pubblico locale’. Marcello Pacifico (Anief): L’avvio in presenza al 75% negli istituti della secondaria di secondo grado e in presenza al 100% per il primo ciclo potrà essere attuato se e solo se ci sarà una programmazione avviata dalle aziende locali dei trasporti, formalmente sottoscritta nelle sedute dei tavoli prefettizi, con l’impegno per tali uffici di garantire un accurato controllo del rispetto degli accordi ratificati.
Leggi il comunicato integrale.

58.000 ratei di contratto elaborati nell’emissione del 14 dicembre saranno in pagamento mercoledì 23 dicembre.

Mercoledì 23 dicembre è la data di esigibilità per l'accreditamento dei pagamenti elaborati nell’emissione speciale del 14 dicembre 2020, relativa ai contratti stipulati ai sensi degli artt. 231 bis e 235 del D.L 34/2020.

L'emissione ha interessato 58.000 ratei di contratto pervenuti al sistema NoiPA e per i quali si è provveduto con esito positivo alla verifica dell’assegnazione delle risorse sul sistema della Ragioneria Generale dello Stato.
Leggi il comunicato sul sito NoiPA

Nessun ripensamento. I mille assistenti tecnici nel primo ciclo chiesti a gran voce dal sindacato diventano personale in pianta stabile, anche in vista di una loro assunzione a titolo definitivo. L’operazione, contenuta nella Legge di Bilancio 2021 in via di approvazione, è stata confermata dalla ministra dell’Istruzione Lucia Azzolina: “Nella nuova legge di Bilancio, approvata dal Governo e ora al vaglio del Parlamento, abbiamo stanziato importanti risorse non solo per confermare i 1.000 assistenti tecnici nelle scuole del primo ciclo fino alla fine dell’anno scolastico, ma per confermarli a regime”. Una esigenza che trova conferma nelle dichiarazioni di oggi della ministra dell'Istruzione sull'avvenuta aggiunta nella Legge di Bilancio di 40 milioni in più destinati alla digitalizzazione delle scuole e in particolare alla realizzazione di "una piattaforma digitale unica, contenente tutti i servizi e le funzionalità utili per le scuole, compresi gli strumenti per la didattica digitale”.

Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief: “Siamo felici di avere ottenuto il personale aggiuntivo dei mille assistenti tecnici in istituti, che non ha precedenti nella storia della scuola italiana, come quelli della scuola primaria, dove fino a metà dello scorso anno scolastico non erano mai stati contemplati: il nostro sindacato chiederà ora di introdurre un assistente tecnico in tutti gli istituti scolastici. La scuola digitalizzata, l’utilizzo permanente della didattica digitale integrata e il supporto necessario agli istituti e ai docenti, non può fare a meno del supporto di personale specializzato su questo fronte sempre più centrale ai fini della formazione dei giovani”.


È stato sottoscritto all’Aran il protocollo «Decadenza delle RSU nel corso del triennio dalla loro elezione»: tenendo conto della situazione epidemiologica in atto, che rende particolarmente complesso procedere alle elezioni suppletive, la parte pubblica e le organizzazioni sindacali hanno concordato che il termine di 50 giorni fissato per il rinnovo delle stesse Rsu decorrerà “dalla data di cessazione dello stato di emergenza”. In attesa dell’attuazione di tale procedura, le relazioni sindacali (compresa la sottoscrizione dei contratti integrativi) proseguiranno con le organizzazioni di categoria firmatarie dei contratti collettivi nazionali di lavoro e con gli eventuali componenti delle RSU non dimissionari (o decaduti).

L’Anief comprende il problema, ma non è d’accordo nelle modalità prescelte: “Come sindacato di categoria – dice il suo presidente nazionale Marcello Pacifico - pensiamo che, piuttosto che comprimere la rappresentanza fino al termine dello stato di emergenza, si dovrebbe ragionare sulla possibilità di votazioni in modalità telematica e sull’ammissione ai tavoli delle singole istituzioni scolastiche dei delegati di tutte le sigle sindacali nelle cui liste erano stati eletti i membri della Rsu decaduta”.

Anief scrive al ministero dell’Istruzione: serve un tavolo tecnico nazionale su corso-concorso riservato agli amministrativi facenti funzione Dsga

Con una lettera del presidente Marcello Pacifico, il sindacato autonomo si è rivolto al dicastero di viale Trastevere perché si bandisca al più presto un corso-concorso anche per il personale amministrativo facente funzione come Direttore dei Servizi Generali e Amministrativi: un ruolo superiore che ha ricoperto per anni con professionalità, assumendosi enormi responsabilità, consentendo agli istituti di funzionare, in cambio di compensi irrisori. Nel proporre un metodo di reclutamento che “non pare illogico né particolarmente innovativo”, l’Anief cita posizioni favorevoli a tale procedura espresse dai Tribunali, dalla Corte Costituzione e dal Consiglio di Stato, nonché la normativa vigente: tutte espressioni che danno pieno sostegno alla stabilizzazione del personale che nel corso degli anni ha dimostrato di avere fatto proprie le competenze utili a ricoprire un ruolo professionale diverso da quello dove è formalmente collocato.

Marcello Pacifico (Anief): “Il legislatore ha più volte riservato concorsi riservati al personale della scuola per assicurare la stabilità dello stesso nelle istituzioni scolastiche: è giunto il momento di porre rimedio alla grave carenza di personale di ruolo nelle scuole statali e ridurre il ricorso a contratti a termine, autorizzando anche la possibilità di bandire concorsi ordinari con cadenza biennale. Come si fa ad opporsi a dei dipendenti che, dinanzi alla possibilità di fare quella che una volta si chiamava ‘carriera interna’, hanno ricoperto incarichi complessi acquisendo complesse competenze professionali, ma anche facendosi carico di serie responsabilità civili e penali”.

Il sindacato: “È necessario un nuovo patto tra le componenti della comunità scolastica”. Marcello Pacifico (presidente nazionale Anief): “La didattica per competenze è stata pensata per aiutare i ragazzi a superare le difficoltà nella comprensione dei contenuti e nella risoluzione delle attività che molti giovani sperimentano quando affrontano il percorso scolastico, e per trasformare lo studio in un’esperienza significativa e appagante. La pandemia in corso ha limitato la possibilità dello svolgimento dei percorsi per l’orientamento, per cui, chiediamo la sospensione dell’obbligatorietà per l’anno scolastico in corso”.
Leggi il comunicato integrale.

EUROSOFIA HA PARTECIPATO ALL'INCONTRO COL MINISTERO IL 15 DICEMBRE
Un nuovo cambiamento sostanziale nella visione della scuola dell’infanzia: sarà valorizzato l’intero percorso educativo, non ci sarà soltanto un freddo numero a definire e determinare il risultato del processo evolutivo dei bambini. Ieri, attraverso un incontro online, il Miur ha presentato e illustrato l’Ordinanza e le Linee Guida per l’introduzione del giudizio descrittivo nella valutazione periodica e finale nella scuola primaria
Leggi l'intero comunicato.

Anief Veneto ha seguito i lavori del Tavolo Nazionale per la presentazione delle Linee Guida sulla “nuova valutazione degli allievi della scuola primaria”. Presenti al Tavolo la Ministra Lucia Azzolina e la Viceministra Anna Ascani, la coordinatrice del gruppo di lavoro, Elisabetta Nigris oltre alla capo Dipartimento del sistema educativo di istruzione e formazione del Ministero Max Bruschi

TAVOLA ROTONDA ON LINE ORGANIZZATA DA ANIEF VENETO
Linee guida contenute nell'ordinanza ministeriale 172 del 4 Dicembre 2020

1 7 DICEMBRE 2020 - DALLE 08.00 ALLE 10.00
1 7 DICEMBRE 2020 - DALLE 17.00 ALLE 18.00

RELATORI: Rita Fusinato Anief Veneto
PatrizioDelPrete Anief Verona

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La parte dei fondi del Recovery Plan dedicata specificatamente alla scuola italiana potrebbe non essere sufficiente per risollevare il settore: a sostenerlo, con motivazioni, è oggi Tuttoscuola. “Dei 196 miliardi di euro previsti in sei anni – scrive la rivista specializzata -, il Piano ne riserva direttamente all’istruzione 10,1, ossia il 5,15%: fondi significativi, beninteso, per un settore che pur avendo una elevata spesa corrente (quasi interamente per stipendi) è sempre a corto di investimenti. Potranno certamente apportare miglioramenti (“potenziamento della didattica e del diritto allo studio”), ma non saranno in grado di cambiare da soli la qualità e l’efficacia del servizio scolastico, un’esigenza ormai improcrastinabile per il Paese. Si tratta di 1,7 miliardi di euro all’anno per un settore che oggi ne assorbe circa 60 all’anno: un’incidenza del 2,8%”. L’intero pacchetto dei fondi europei del post Covid, ad esempio, si potrebbe esaurire in pochi anni solo per cancellare le classi pollaio. E allora? Servono fondi aggiuntivi.

Secondo l’Anief la richiesta è lecita, ma va anche detto che è importante non disperdere i fondi provenienti dall’Europa: vanno destinati, con priorità, alla valorizzazione del personale, degli stipendi, prevedendo quell’indennità di rischio, collegata al burnout tradizionale, che con il Covid è diventata una necessità. Come pure alla lotta alla precarietà e all’allargamento degli organici, oltre che alla dismissione degli effetti devastanti della Legge 133/98. “È bene prendere impegni precisi col Governo - dice il presidente Marcello Pacifico - e predisporre certamente un impianto aggiuntivo di finanziamenti, anche da privati, che rendano la scuola un ‘porto franco’, svincolato dalle cicliche crisi di bilancio pubblico”.

L’emergenza sanitaria ferma i concorsi per l’assunzione di quasi 75 mila docenti, ma non blocca i pensionamenti andando a determinare grossi rischi per la tenuta del sistema didattico in vista del prossimo settembre: secondo le stime odierne di Tuttuscuola, “se tutto andrà bene a settembre, attraverso il concorso straordinario della secondaria, entreranno in ruolo 8-10 mila professori”. Inoltre, “è del tutto improbabile che i concorsi ordinari di infanzia, primaria e secondaria si svolgano in tempo utile per nominare i primi vincitori al prossimo settembre, mentre nel frattempo aumenta il numero di posti vacanti da coprire.

L’allarme di oggi della rivista specializzata è lo stesso che l’Anief ha lanciato da tempo: il sistema di reclutamento italiano, almeno nella scuola, fa acqua da tutte le parti. I concorsi ordinari e straordinari non bastano a sopperire all’altissimo numero di cattedre vacanti: occorre tornare al doppio canale, un sistema che nella fase emergenziale che stiamo vivendo sarebbe ampiamente giustificato. Perché chi ha acquisito titoli, specializzazioni e almeno 36 mesi di servizio ha pieno diritto a essere immesso in ruolo. Ancora di più perché il nostro Paese ha neanche due mesi di tempo per rispondere all’UE e dimostrare che non produce dei danni professionali e una discriminazione reiterata verso i precari nella pubblica amministrazione. La scadenza è scritta in una recente lettera fatta pervenire da Bruxelles al nostro Governo, dopo che le risposte fornite a seguito della procedura d’infrazione avviata nel luglio 2019 sono state inadeguate.

Secondo Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief, “i concorsi lumaca (straordinari e ordinari, ora pure bloccati per via del Covid-19) hanno mostrato tutta la loro inadeguatezza. Per fare assunzioni ed evitare che a settembre un terzo delle cattedre siano vuote, è giunto il tempo di tornare al doppio canale di reclutamento, ma anche all’utilizzo delle graduatorie d’istituto per assumere in ruolo. Cosa aspettiamo, visto che già quest’anno abbiamo avuto 250 mila supplenze annuali, di cui oltre 70 mila su sostegno. Se l’Italia continua a temporeggiare significa che si esporrà alla procedura d’infrazione 4231/2014 ancora pendente. La nostra strada l’abbiamo indicata anche con una serie di emendamenti sul precariato al Disegno di Legge di Bilancio 2021. E ribadita in occasione del Congresso nazionale svolto alcuni giorni fa, dove abbiamo approvato una mozione specifica sul precariato per l’approvazione a livello nazionale di ‘procedure snelle di reclutamento a tempo indeterminato con graduatorie per titoli e servizio’. Adesso, però, passiamo ai fatti: settembre non è lontano”.

Sul rinnovo dei contratti della Pubblica amministrazione il Governo si dimostra fermo. La posizione dell’esecutivo si scorge nelle parole della ministra della PA, Fabiana Dadone, secondo la quale “le difficoltà” di incrementare i 400 milioni di euro stanziati nella bozza della Legge di Bilancio sono “sotto gli occhi di tutti” e sarà davvero “difficile riuscire a reperire un incremento delle risorse”. L’unica forma di attenzione potrebbe riguardare i lavoratori con stipendi più bassi, che nella scuola riguardano un alto numero di dipendenti: un docente in media, infatti, percepisce sui 30 mila euro lordi annui, mentre un dipendente del personale Ata meno di 25 mila euro.
Leggi il comunicato integrale.

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