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Rassegna stampa su prof sempre più vecchi: donna in ruolo a 62 anni dopo 33 di precariato

Pubblichiamo alcuni articoli su prof sempre più vecchi, come testimonia l'immissione in ruolo di una docente a 62 anni, dopo 33 di precariato.

La Stampa: Anief, i prof sono sempre più vecchi

Il Fatto Quotidiano: Insegnante precaria riceve offerta di posto fisso ma ha 62 anni

Ansa: Anief, 60% nuovi prof ha oltre 50 anni età
Record docente di 62 anni in ruolo dopo 33 anni precariato
(ANSA) - ROMA, 28 AGO - Degli 11.542 nuovi docenti che verranno immessi in ruolo in questi giorni, "ma non tutti i vincitori del concorso a cattedra, per i quali i posti liberi sono spariti oppure non sono pronte le graduatorie definitive, quasi il 60% ha oltre 50 anni di età". E' quanto sostiene l'Anief citando il caso record di una docente di 62 anni che entra in ruolo dopo 33 anni di precariato. ''La storia è quella della professoressa Lia Baffetti, classe 1951, di Castell'Azzara, in provincia di Grosseto, che stamani, a 36 anni dal conseguimento dell'abilitazione, si recherà nell'ufficio scolastico territoriale per sottoscrivere l'assunzione a tempo indeterminato nella classe di concorso A028 (educazione artistica nelle scuole medie)'' racconta, in una nota, l'Anief ricordando che secondo il rapporto 'Education at a glance' nel 2011 il 47,6% dei maestri elementari, il 61% di quelli delle medie e il 62,5% delle superiori aveva oltre 50 anni. "L'aspetto paradossale di questi numeri - afferma Marcello Pacifico, presidente Anief - è che le regole che l'amministrazione scolastica italiana si è data negli ultimi mesi produrranno nel tempo un'ulteriore innalzamento dell'età media dei nostri docenti destinati ad essere assunti. Perché alla riforma Fornero, che costringe oltre l'80% del corpo docente italiano, composto da donne, a rimanere in servizio fino a 66 anni e tre mesi, si è aggiunta la decisione di lasciare fuori dalle Graduatorie ad esaurimento i circa 20mila neo-abilitati attraverso i Tfa ordinari. Una decisione presa, tra l'altro, nei confronti di aspiranti docenti che hanno speso tra i 3mila e i 4mila euro ciascuno. E per formare i quali lo Stato ha investito a sua volta ingenti risorse''. (ANSA).

Rassegna.it: Anief, il 60% dei prof è sopra i 50 anni

Tecnica della Scuola: il 60% degli insegnanti è over 50

AgenParl: ANIEF, 60% insegnanti over 50

Corriere del Web: Prof sempre più vecchi, donna in ruolo a 62 anni dopo 33 di precariato

MNews: SCUOLA – Prof sempre più vecchi, donna in ruolo a 62 anni dopo 33 di precariato

Orizzonte Scuola: Prof sempre più vecchi, donna in ruolo a 62 anni dopo 33 di precariato

Italpress: scuola, Anief-Confedir "Docenti immessi un ruolo sempre più anziani
ROMA (ITALPRESS) - "Oggi la scuola italiana battera' un altro dei suoi poco invidiabili record: mettera' in ruolo una docente di 62 anni, di cui 33 passati a fare la precaria". E' quanto si legge in una nota di Anief-Confedir. "Purtroppo - prosegue la nota - non e' una sensazione: degli 11.542 nuovi docenti che verranno immessi in ruolo in questi giorni - ma non tutti i vincitori del concorso a cattedra, per i quali i posti liberi sono spariti oppure non sono pronte le graduatorie definitive - quasi il 60% ha oltre 50 anni di eta'. Un numero altissimo, che andra' ad invecchiare la gia' alta media dei docenti di ruolo: secondo il rapporto 'Education at a glance', pubblicato a fine giugno, nel 2011 il 47,6% dei maestri elementari, il 61% di quelli delle medie e il 62,5% delle superiori aveva oltre 50 anni. Con il risultato che oggi i nostri alunni si ritrovano davanti insegnanti anziani,stanchi e demotivati. Mentre i giovani vengono lasciati fuori".
"L'aspetto paradossale di questi numeri, che non hanno bisogno di commento per quanto sono evidenti, - sostiene Marcello Pacifico, presidente Anief e segretario organizzativo Confedir - e' che le regole che l'amministrazione scolastica italiana si e' data negli ultimi mesi produrranno nel tempo un'ulteriore innalzamento dell'eta' media dei nostri docenti destinati ad essere assunti. Perche' alla riforma Fornero, che costringe oltre l'80% del corpo docente italiano, composto da donne, a rimanere in servizio fino a 66 anni e tre mesi, si e' aggiunta la decisione di lasciare fuori dalle graduatorie ad esaurimento i circa 20mila neo-abilitati attraverso i Tfa ordinari. Una decisione presa, tra l'altro, nei confronti di aspiranti docenti che hanno speso tra i 3mila e i 4mila euro ciascuno. E per formare i quali lo Stato ha investito a sua volta ingenti risorse".
Il sindacato coglie l'occasione, quindi, per chiedere al Miur "di rendere spendibili i titoli conseguiti al termine di lunghi, faticosi e dispendiosi corsi: altrimenti lo si dica prima che equivalgono a "carta straccia". Cosi' un abilitato e' cosciente che occorre attendere anche tre decenni prima di essere assunto. E non si pensi che quella della docente del grossetano sia un'eccezione: sono decine di migliaia i supplenti della scuola che hanno iniziato la loro carriera da insegnanti nei primi anni Ottanta. E che oggi, ormai 60enni, dopo aver collezionato titoli universitari, abilitazioni, idoneita', master e specializzazioni, sono ancora alla ricerca dell'immissione in ruolo per colpa dell'inefficienza dello Stato e dei Governi che si sono succeduti".
"Tuttavia, e' fuori di dubbio che la scuola senza docenti precari morirebbe. Ogni sette insegnanti di ruolo vi e' un supplente. Con province dove si concentra il 50 per cento di personale precario". "Ora, visto che lo Stato continua a 'traccheggiare' la loro assunzione potrebbe comunque per tanti di loro diventare realta': con ordinanza n. 207/13, la Corte Costituzionale ha infatti rinviato alla Corte di Giustizia europea la questione sulla compatibilita' della normativa italiana con la direttiva comunitaria in tema di reiterazione dei contratti a termine e assenza di risarcimento del danno per i supplenti con oltre tre anni di servizio. Che potrebbero cosi' entrare di ruolo senza piu' attendere 30 anni". (ITALPRESS).