Rassegna stampa

Recensioni dalla Stampa al 23 Agosto 2013

 larepubblica.it – 17 agosto 2013
“Crescono solo le facoltà tecniche; atenei impoveriti da 5 anni di recessione”
░ Saranno le Facoltà di agraria a salvare i bilanci delle Università italiane: in flessione il totale degli iscritti (-12,5%) negli ultimi 5 anni mala Facoltà di Agraria fa segnare un incremento del +44% (l’elaborazione Datagiovani che mette a confronto dati attuali e dati dell’a.s. 2007/2008, l’ultimo a.s. precedente la crisi economica).
In 5 anni si sono registrate 38.340 immatricolazioni in meno, pari a una flessione del 12,5%, più evidente nel Mezzogiorno dove 24mila ragazzi hanno rinunciato a rincorrere la laurea. Considerando solo Sud e Isole le iscrizioni sono diminuite del 20%, mentre al Nord si parla di cifre più contenute, nell’ordine del 5%. La maglia nera spetta alla Sardegna (—23%) mentre limitano i danni Lombardia (—2,8%), Veneto ed Emilia Romagna (entrambe a — 4% circa)…. Cambia pure la scelta della facoltà, orientata sempre di più verso quelle che offrono, almeno sulla carta, maggiori sbocchi lavorativi. Prova ne è la tenuta delle facoltà scientifiche, con appena 142 immatricolati in meno (— 0,2%) per un totale di 94mila iscritti, e il quasi sorpasso sull’area sociale che sebbene abbia richiamato 96mila matricole ha subito una perdita del 20%, pari a 25mila studenti. Non va molto meglio per le materie umanistiche (—11,9%) e sanitarie (—18,7%). Nel dettaglio è cresciuto in modo esponenziale l’appeal della facoltà di scienze agrarie, forestali e alimentari (+45%), seguita da scienze e tecnologie fisiche (+25%) e da ingegneria industriale (+19%). Nella classifica ai primi posti troviamo una facoltà umanistica, quella di lingue e culture moderne che vede un picco di iscritti (+16%) ma è solo un’eccezione, perché il segno positivo lo troviamo di nuovo in ambito scientifico con tecnologie chimiche (+10%) e ingegneria dell’informazione (+8%). ….

corrieredellasera.it – 18 agosto 2013
“Le classifiche delle università: possiamo davvero fidarci ?”
░ Di Andrea Ichino.
… Nessuna classifica può andar bene a tutti perché chiunque sia interessato a comparare tra loro degli atenei, vorrà dare i suoi pesi preferiti a ciascuna caratteristica. Ci sono ad esempio università straordinariamente eccellenti in alcune materie ma molto carenti in altre e università che invece garantiscono un minimo decente nella maggior parte dei campi. Oppure atenei che privilegiano la qualità dei docenti e dei ricercatori a scapito della modernità delle strutture e viceversa. Uno Stato interessato a stimolare l'eccellenza valuterà questi atenei in modo diverso da uno Stato che voglia garantire un livello minimo di qualità a tutti. E diversa ancora sarà la valutazione di uno studente interessato ad una specifica materia o di un docente interessato alla qualità dei colleghi. Dire queste cose… è chiedere, a chi formula classifiche, di … rendere trasparenti e il più possibile complete le informazioni elementari sulla base delle quali poi ognuno potrà farsi la sua valutazione scegliendo autonomamente i pesi da dare a ciascuna caratteristica. In questa direzione si è opportunamente mossa l'Anvur per quel che riguarda la valutazione di una delle dimensioni della qualità di un ateneo, ossia la ricerca. I rapporti dettagliati dei Gruppi di Esperti Anvur per ciascuna disciplina, non si sono limitati ad una classifica e hanno cercato di dare informazioni elementari che consentano valutazioni autonome. Ad esempio, oltre a tenere separate le singole materie, non è stato reso pubblico solo il risultato medio ottenuto da ciascun dipartimento, ma sono state anche fornite informazioni utili per capire se quel risultato medio deriva da punte di eccellenza combinate a zone d'ombra, oppure è indice di una omogeneità di valore dei ricercatori. …

latecnicadellascuola.it – 19 agosto 2013
“Organici: Molti i problemi aperti”
░ Malumore nei riguardi della politica scolastica attuata da questo governo; provengono dalle associazioni professionali e dagli EE.LL.
Dai territori arrivano notizie poco rassicuranti per il Ministro. Lo sciopero è dietro l'angolo. Protestano anche gli Enti Locali che giudicano risibile il Piano per l'edilizia scolastica. E nei prossimi giorni potrebbe esplodere la grana di assegnazioni e utilizzazioni…. Stanno creando qualche preoccupazione al Governo e in particolare al ministro Carrozza i segnali che arrivano dai territori…. Stanno arrivando al pettine anche i nodi del tanto decantato piano per l’edilizia. I tempi a disposizione per Comuni, province e regioni sono strettissimi e i fondi sono non modesti ma modestissimi: a Milano la Giunta comunale ha già pronto un piano di interventi per almeno un centinaio di milioni (e si tratta solo delle urgenze più evidenti), ma a conti fatti in città potrebbero arrivare, nella migliore delle ipotesi, 5-10 milioni. Forse si riuscirà a malapena a demolire un paio di edifici scolastici stracarichi di amianto per ricostruirli interamente. E la prossima settimana tornerà certamente a galla una questione di cui nessuno parla ma che potrebbe mettere seriamente in discussione il regolare avvio dell’anno scolastico: il contratto integrativo su utilizzazioni e assegnazioni provvisorie non è ancora stato sottoscritto in via definitiva e per ora le operazioni si stanno svolgendo sulla base delle indicazioni fornite dal Miur con una circolare di inizio luglio. Ma se gli organi di controllo dovessero riscontrare qualche irregolarità nell’ipotesi contrattuale, i problemi non mancherebbero.

Orizzonte scuola.it/news – 20 agosto 2013
“Le ferie non godute vanno monetizzate. Nessun dubbio per la Corte di Cassazione”
░ La sentenza non riguarda la scuola, ma l'orientamento giurisprudenziale è comunque importante. Il personale della scuola è in attesa delle note ministeriali con le indicazioni per i pagamenti relativi all'a.s. 2012/13.
Per la Cassazione,“va richiamato il principio secondo cui, in relazione al carattere irrinunciabile del diritto alle ferie, garantito anche dall'art. 36 Cost. e dall'art. 7 della direttiva 2003/88/CE, ove in concreto le ferie non siano state effettivamente fruite, anche senza la responsabilità del datore di lavoro, spetta al lavoratore l'indennità sostitutiva che ha, per un verso, carattere risarcitorio, in quanto idonea a compensare il danno costituito dalla perdita di un bene (il riposo con recupero delle energie psicofisiche, la possibilità di meglio dedicarsi a relazioni familiari e sociali, l'opportunità di svolgere attività ricreative e simili) al cui soddisfacimento l'istituto delle ferie è destinato e, per altro verso, costituisce erogazione di indubbia natura retributiva, perché non solo è connessa al sinallagma caratterizzante il rapporto di lavoro, quale rapporto a prestazioni corrispettive, ma più specificatamente rappresenta il corrispettivo dell'attività lavorativa resa in un periodo che, pur essendo di per sé retribuito, avrebbe invece dovuto essere non lavorato perché destinato al godimento delle ferie annuali, restando indifferente l'eventuale responsabilità del datore di lavoro per il mancato godimento delle stesse”. E ancora “dovendo, quindi, farsi applicazione del principio secondo cui dal mancato godimento delle ferie – una volta divenuto impossibile per il datore di lavoro, anche senza colpa, adempiere l'obbligo di consentire la fruizione – deriva il diritto del lavoratore al pagamento dell'indennità sostitutiva, le clausole del ccnl, che pur prevedono che le ferie non sono monetizzabili, vanno interpretate – in considerazione dell'irrinunciabilità del diritto alle ferie, ed in applicazione del principio di conservazione del contratto – nel senso che, in caso di mancata fruizione delle ferie per causa non imputabile al lavoratore, non è escluso il diritto di quest'ultimo all'indennità sostitutiva”.

tuttoscuola.com – 21 agosto 2013
“Carrozza: Niente Caos, però troppi ricorsi”
░ I ricorsi disturbano la Ministro: meglio non disturbare il conducente, anche se sbaglia strada.
“La situazione è sotto controllo”: lo ha detto dai microfoni di Radiouno il ministro dell'Istruzione Maria Chiara Carrozza rintuzzando l'allarme lanciato dai sindacati su un avvio di anno scolastico con il rischio di avere tante cattedre 'scoperte'. “Stiamo preparando un'informativa per i dirigenti degli uffici scolastici regionali in modo che provvedano a fare tutte le immissioni in ruolo”, ha spiegato il ministro. Riferendosi poi alla class action annunciata dal Codacons per l’assunzione degli insegnanti abilitati il ministro ha osservato che "la soluzione non può essere sempre il ricorso", lamentando il fatto che “Qualunque provvedimento è soggetto sempre a ricorso, a un conseguente allungamento dei tempi e poi a recriminazione per questo allungamento. A volte bisogna anche saper aspettare e accettare gli esiti dei concorsi. Certamente sarebbe opportuno semplificare le regole e renderle meno attaccabili”. Comunque "L'abilitazione non equivale al concorso, il concorso è il passo successivo, ora il reclutamento per legge funziona così. Così come esistono le graduatorie a esaurimento da rispettare, poi, quando vengono esaurite, si adotta un regime diverso. Non possiamo sempre pensare di sovvertire le regole che abbiamo definito. Anche io, come ministro, mi trovo di fronte al dilemma di dover garantire i diritti ai precari anziani, che lavorano da anni e pagano i costi di un lungo precariato, e anche garantire ai giovani un accesso meritocratico. La soluzione del 50 e 50 graduatorie e concorso è un modo per tenere conto di entrambe le esigenze”.

dazebao.org – 22 agosto 2013
“Una scuola, nessun neoassunto, centomila problemi”
░ Sta per iniziare il consueto indecoroso rito delle convocazioni degli insegnanti per il conferimento di cattedre e (poche) di circa centomila supplenze date e tolte ogni anno; un limbo burocratico. Indicibile lo stress psicologico di chi attende e spera; ma i decisori della politica scolastica non ci sono passati. Poche le cattedre, e zero i posti ATA. Dazebao segnala la protesta degli studenti e intervista Pantaleo (CGIL).
È questa condizione di incertezza che caratterizza oggi la nostra scuola e il suo personale, condizione contro la quale gli studenti, i professori e il personale della scuola e tutti quelli che hanno a cuore il destino e l’efficienza della scuola pubblica, scenderanno in piazza. Infatti la Rete degli studenti, sindacato studentesco a livello nazionale, ha già indetto una grande manifestazione di protesta per l’11 ottobre. In piazza ovviamente saranno portati anche tutti gli altri grandi temi che da anni sono al centro della discussione …. Il parere di Domenico Pantaleo… ”Stiamo pagando le conseguenze delle scelte fatte negli ultimi anni sulla scuola. Decisioni prese in base a ragionamenti esclusivamente economici e che ancora seguiamo, grazie alle quali ci troviamo con una bassa possibilità di assunzione…” e anche la scuola, che non avrà nessun piano di stabilizzazione. Secondo Pantaleo “si allarga pericolosamente la forbice tra numero di precari e numero di assunti stabilizzati, per effetto del blocco dei contratti nazionali”. Si sa, la scuola pubblica allo Stato costa, ma è giusto che sia così. È un investimento sul futuro…. Gli insegnanti rischiano di ritrovare quei pesanti disagi che ormai segnano la scuola da anni e anni. Nel discorso di investitura alle Camere, il premier Letta si è impegnato in un massiccio finanziamento per l’edilizia scolastica e per sostenere la qualità formativa della scuola pubblica. Speriamo che mantenga la promessa….

latecnicadellascuola.it – 22 agosto 2013
“Il liceo classico non tira più”
░ Si riportano alcune risultanze di una inchiesta realizzata dal settimanale “l'Espresso”: sono appena 31mila i neoiscritti al ginnasio, meno della metà rispetto a quelli del 2007. Gli adolescenti preferiscono corsi di studio con materie che diano competenze spendibili nel lavoro.
Se non è una caduta libera poco ci manca. Anche nell’anno scolastico 2013/14 si riduce il numero di studenti che si iscrivono al liceo Classico: solo 6 ragazzi su 100 hanno infatti scelto il ginnasio.
L’anticipazione è contenuta in un'inchiesta del settimanale “l'Espresso”, in edicola il 23 agosto. Secondo la redazione del periodico nazionale, siamo ormai di fronte ad una crisi senza scampo: sono appena31 mila i "primini" che si iscriveranno al liceo Classico, meno della metà degli oltre 65mila del 2007. Il minimo è stato toccato in Emilia Romagna, con il 3,5 per cento di nuovi iscritti al Classico; solo nel Lazio il livello resta alto, con il 9,7 per cento di matricole. Come se non bastasse, in molti istituti storici si chiudono le classi…. Ma perché i ragazzi abbandonano la scuola che un tempo formava la classe dirigente, dove si sono diplomati, tra gli altri, personaggi come il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, e il premier Enrico Letta? “Gli adolescenti - spiega il settimanale - scappano verso materie più concrete. Via il greco e il latino. Benvenuti spagnolo, tedesco, cinese: il liceo Linguistico, infatti, è in pieno boom di iscrizioni, raddoppiate rispetto al 2009 fino a toccare 8,4 per cento dei nuovi iscritti. Stabile lo Scientifico, con un 22,8 per cento di ragazzi”. Un dato, quest’ultimo, che farà piacere al ministro dell’Istruzione, Maria Chiara Carrozza: laureata in Fisica, non ha mai nascosto il suo sostegno per le materie scientifiche.

La Stampa – 23 agosto 2013
Scandalosi gli abusi sugli stage. “Dal governo più regole e controlli”
░ Un’intervista, su questa scabrosa questione, all’on. Dell’Aringa, sottosegretario al Lavoro; dice che c’è una giungla di competenze in materia di stage; ci sono abusi scandalosi e occorre aumentare i controlli e stabilire regole per gli stagisti.
D. Perché attorno ai tirocini si accumulano così tanti abusi ….?
R. «La Corte costituzionale boccerebbe tutto. Bocciò il tentativo di Elsa Fornero di regolamentare gli stage perché effettivamente la formazione è di competenza delle Regioni. E di recente, quando abbiamo tentato di tornare sul tema, di riproporre delle regole per i tirocinanti, le commissioni Affari costituzionali del Parlamento ci hanno avvertiti che saremmo andati incontro ad un’altra, sonora bocciatura della Consulta».
D. Le Regioni stanno adottando con tempi lunghissimi le linee guida concordate con Fornero. Non potreste costringerle ad accelerare ?
R. «E’quello che intendiamo fare. Ci sarà a breve un incontro con i governatori sull’apprendistato: chiederemo conto dei gravi ritardi…..…. D. Abbiamo raccontato la storia di una stagista che ha lavorato in una famosa casa editrice ed è stata sfruttata per tre mesi, senza un centesimo di compenso e senza uno sbocco lavorativo vero.
R. «Casi del genere sono uno scandalo. Il problema dei controlli c’è, è vero, sono del tutto insufficienti e ci impegneremo a intensificarli. D’altra parte, le imprese cercano sempre la flessibilità maggiore. E un altro problema che sottolineano gli esperti quando si parla di migliorare le condizioni degli stage, è che si rischia una sovrapposizione con l’apprendistato o con altre forme di contratti flessibili. Dobbiamo sempre ricordarci che lo stage fa parte della formazione, non è un contratto di lavoro. Non prevede contributi, non ci sono tutele….
D. Avete regolamentato i tirocini post-studi, quelli cosiddetti extracurriculari: non si rischia una fuga delle aziende ad accaparrarsi quelli curriculari, che sono in una zona d’ombra ?
R. «Quello curriculare è di competenza nazionale, effettivamente… del Ministero dell’Istruzione. Il Governo potrebbe occuparsene, se volesse».
….

www.ilsussidiario.net/News – 23 agosto 2013
“Carrozza: formazione e assunzione dei prof.”
░ Intervista alla Ministro Carrozza, effettuata alla vigilia del suo intervento al Meeting di Rimini.
D. Ministro, rispondendo alla Camera ad una interrogazione sui Tfa ordinari, lei ha dichiarato di aver "già trasmesso al ministro dell'Economia e delle finanze e al ministro per la Pubblica amministrazione e la semplificazione la richiesta di autorizzazione a bandire il prossimo ciclo di tirocinio formativo attivo ordinario per oltre 29 mila posti" e di confidare "in un rapido avvio del percorso". Inoltre stanno per partire i Pas (Percorsi abilitanti speciali) per i giovanti insegnanti. Come intende procedere a ridisegnare la formazione iniziale, dopo la faticosa chiusura del primo Tfa ?
R. Il percorso di formazione e reclutamento degli insegnanti ha subito negli anni continui cambiamenti e modifiche che hanno impedito il consolidamento del sistema. In particolare, la difficoltà principale è nel conciliare le esigenze contrapposte di chi, dopo anni di insegnamento, aspira a essere stabilizzato, e dei più giovani che hanno seguito un percorso di formazione duro e selettivo. Dobbiamo superare il transitorio ed avviarci verso una soluzione a regime. Penso anche a questo quando dico che è giunto il momento di una Costituente della scuola, dove insegnanti, dirigenti, lavoratori della scuola discutano insieme agli studenti e ai genitori del futuro senza limitarsi alle esigenze della singola categoria, che pure sono importanti…..
D. Come intende procedere a definire un nuovo sistema di reclutamento dei docenti ? Sarà sufficiente insistere sullo svuotamento delle GE senza parallelamente attivare nuove forme concorsuali? Nel caso, di che tipo ?
R. Stiamo lavorando a definire un percorso per il medio periodo, consapevoli della necessità di tutelare sia chi nella scuola ha lavorato, come ho detto in precedenza, per tanti anni sia i più giovani che si affacciano all'insegnamento. Nel lungo periodo penso che il sistema di reclutamento debba basarsi su formazione e selezione mediante concorso.
D. Nella seduta del Consiglio dei Ministri dell’8 agosto, a seguito del parere espresso dalle Commissioni parlamentari e dal Consiglio di Stato, è stato approvato un Regolamento che proroga fino al 31 dicembre 2014 il blocco della contrattazione economica e degli automatismi stipendiali per i pubblici dipendenti (oltre 3 milioni di persone), scuola compresa. Non crede che gli insegnanti non meritassero questa ulteriore penalizzazione?
R. Sono consapevole, come tutto il Governo del resto, che è stato chiesto un ulteriore sacrificio ai dipendenti pubblici, che in questi anni sono stati molto penalizzati pur dando tanto ogni giorno al nostro Paese. Per quanto riguarda la scuola occorre lavorare affinché si trovino, pur salvaguardando le esigenze di finanza pubblica, risorse per la copertura necessaria a garantire le progressioni economiche del personale…..
D. Per combattere la crisi occupazionale dei giovani occorre ripartire da un rapporto organico tra scuola, formazione professionale e mondo del lavoro. La legge che prevedeva la costruzione di un legame attraverso la costruzione di poli tecnico-professionali che fine ha fatto?
R. Il rapporto tra scuola, università e mondo del lavoro è fondamentale. Sono troppi i giovani che concludono il loro percorso formativo senza aver mai fatto uno stage o un'esperienza diretta nell'amministrazione o nelle imprese. Nel Dl Lavoro abbiamo potenziato i tirocini curriculari degli studenti universitari incentivando gli atenei che li attivano. Quanto alle superiori, stiamo attivando un percorso di valutazione dell'esperienza degli Its proprio per consolidarla e far partire interventi di potenziamento delle migliori esperienze. ….
D. Ci sono un milione di famiglie che in Italia pagano la scuola due volte: quella statale che non frequentano e quella paritaria che hanno il diritto frequentare. Questo governo come intende aiutarle?
R. Noi ci stiamo muovendo in linea con la legge Berlinguer per un sistema che includa le scuole paritarie come parte integrante del sistema nazionale di istruzione pubblica. Auspico un meccanismo che, pur nell'invarianza della spesa pubblica, consenta una stabilizzazione delle risorse a sostegno delle scuole paritarie in un'ottica pluriennale…..