Rassegna stampa

Recensioni dalla Stampa al 9 Agosto 2013

 www.istruzione.it - 1/08/2013
“Ministro Carrozza incontra studenti e genitori su e-book e Scuola digitale”
░ Riportiamo un comunicato dell’Ufficio Stampa del MIUR.
Il ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca Maria Chiara Carrozza ha ricevuto questa mattina nella sede del Miur i rappresentanti del Forum nazionale delle Associazioni studentesche, del Forum nazionale delle Associazioni dei genitori e i rappresentanti regionali delle Consulte degli studenti. Al centro dell’incontro i temi del processo di digitalizzazione delle scuole e dell’introduzione dell’e-book. “Ho voluto incontrare studenti e genitori per ascoltare le loro idee e proposte in merito ad un tema fondamentale che abbiamo di fronte a noi: la gestione di un passaggio tecnologico storico del quale avverto la responsabilità. - ha dichiarato il Ministro Carrozza - Per questo ritengo necessaria una consultazione degli attori principali del mondo della scuola e di esperti del settore per poter gestire con la necessaria gradualità e consapevolezza la transizione verso il libro digitale”. “Voglio chiarire che ciò non significa rinunciare ad un obiettivo imprescindibile che è quello di modernizzare tutte le nostre classi portando la connessione ad internet e la banda larga in ogni scuola. Ridurre il digital divide e dare a tutti gli studenti l’accesso a internet significa anche ridurre le differenze sociali e territoriali. Su questi temi il Ministero organizzerà in autunno una giornata di confronto e di discussione”, ha concluso il Ministro

www.istruzione.it - 2/08/2013
“Le FAQ sul Tirocinio Formativo Attivo”
░ Si tratta, ovviamente, dei “Percorsi Abilitanti Speciali”
- QUALI SONO GLI AA.AA DI ISTITUZIONE E ATTIVAZIONE DEI PERCORSI FORMATIVI ABILITANTI SPECIALI ?
AA.AA. 2012/2013 - 2013/2014 - 2014/2015.
- CHI PUO’ PARTECIPARE AI PERCORSI FORMATIVI ABILITANTI SPECIALI ?
I docenti non di ruolo, compresi gli insegnanti tecnico pratici, in possesso dei titoli di studio previsti dal D.M. n.39/1998 e dal D.M. n.22/2005 che abbiano maturato, a decorrere dall’a.s. 1999/2000 fino all’a.s. 2011/2012 incluso, almeno 3 anni di servizio in scuole statali, paritarie ovvero nei centri di formazione professionale, limitatamente ai corsi accreditati per l’assolvimento dell’obbligo scolastico.
- QUALI SONO I SERVIZI VALIDI ?
L’aspirante deve aver prestato servizio per almeno tre anni, ognuno dei quali su una specifica classe di concorso. Almeno un anno di servizio deve essere stato prestato sulla classe di concorso per la quale si chiede l’accesso al percorso formativo abilitante speciale. Ciascun a.s. dovrà comprendere un periodo di almeno 180 giorni ovvero quello valutabile come anno di servizio, ai sensi dell’art. 11, comma 14, della L. n.124/1999. Il suddetto requisito si raggiunge anche cumulando servizi prestati, nello stesso anno e per la stessa classe di concorso o posto, nelle scuole statali, paritarie e nei centri di formazione professionale.
-COME E’ VALUTABILE IL SERVIZIO NEI CENTRI DI FORMAZIONE PROFESSIONALE ?
Il servizio prestato nei centri di formazione professionale deve essere riconducibile a insegnamenti compresi in classi di concorso e prestato nei corsi accreditati dalle Regioni per garantire l’assolvimento dell’obbligo di istruzione a decorrere dall’anno scolastico 2008/2009.
- E’ VALIDO IL SERVIZIO PRESTATO NEL SOSTEGNO ?
SI, alle stesse condizioni del servizio prestato su classi di concorso, avendo come riferimento la graduatoria che ha costituito titolo di accesso al servizio sul sostegno.
- E’ NECESSARIO OPTARE PER UNA SOLA CLASSE DI CONCORSO ?
SI - Gli aspiranti che abbiano prestato servizio in più anni e in più di una classe di concorso optano per una di esse, fermo restando il diritto a conseguire ulteriori abilitazioni nei percorsi di tirocinio ordinari.
- QUALI SONO LE CLASSI DI CONCORSO RICHIEDIBILI ?
Quelle previste nelle tabelle A, C e D allegate al D.M.39/98.
- COME VA INOLTRATA LA DOMANDA DI PARTECIPAZIONE ?
La domanda di partecipazione dovrà essere inoltrata online agli UU.SS.RR.
- SONO PREVISTI PERCORSI SPECIALI PER LA SCUOLA DELL’INFANZIA E PER LA SCUOLA PRIMARIA ?
SI, gli aspiranti in possesso dei titoli di studio conseguiti al termine dei corsi triennali e quinquennali sperimentali di scuola magistrale e dei corsi quadriennali e quinquennali sperimentali dell'istituto magistrale, iniziati entro l'anno scolastico 1997-1998, o comunque conseguiti entro l'a.s. 2001-2002, che hanno maturato almeno tre anni di servizio specifico nella scuola dell’infanzia o nella scuola primaria, hanno diritto all’accesso ai corsi speciali previsti dall’art. 15, comma 16 del D.M. 249/2010. Il titolo conseguito al termine del percorso dà diritto all’accesso alla seconda fascia delle graduatorie d’istituto.
- SI POSSONO CUMULARE GLI ANNI DI SERVIZIO PRESTATI NELLA SCUOLA DELL’INFANZIA E NELLA PRIMARIA ?
SI, fermo restando che, ai fini del computo dei tre anni, per ciascun anno deve essere prestato il servizio nella stessa tipologia di posto….

latecnicadellascuola.it - 3/08/2013
“Vacanze e moduli orari compatti: Si può ?”
░ Spalmare le vacanze scolastiche lungo l’arco dell’anno per agevolare il turismo e le famiglie? Pasquale Almirante passa in rassegna qualche metodo. Si può fare poggiando sul DPR 275/1999, con sapienza didattica.
…Un modo per consentirlo potrebbe essere legato alla definizione precisa delle competenze terminali per ciascuna materia, i livelli essenziali dei saperi, i traguardi formativi, così come è stato implementato per le lingue straniere, in riferimento al “Quadro comune europeo di riferimento per la conoscenza delle lingue (QCER)”. Ottenuta questa chiarezza si potrebbe pensare di concentrare l’orario scolastico in moduli compatti per disciplina. Che significa? Le matterie più corpose di un corso di studi, quelle che hanno un totale di 3-4 o più ore a settimana, potrebbero essere concentrate nell’arco di un mese e mezzo, con corsi compatti e modulari sul tipo della full-immersion, come avviene per i corsi di lingua all’estero o per quelli di aggiornamento o per i corsi Ifts. L’insegnante cioè invece suddividersi giornalmente fra più classi, si troverebbe assegnata una sola classe con tutto il pacchetto delle ore previste nell’arco dell’anno, intervallate certamente da pause funzionali ai bisogni di alunni e professori. A conclusione del ciclo, una verifica finale sulle griglie delle competenze predisposte dal Ministero, supportata comunque da altre in itinere, esprimerà il giudizio complessivo. Si tratterebbe di svolgere 4/5 ore di insegnamento per 5 giorni consecutivi in una sola classe che potrebbe perfino risultare una sorta di ufficio personale gestito da un solo insegnante e all’interno della quale verrebbe riposto tutto il materiale didattico di cui c’è bisogno, compreso il computer, il registro personale, i compiti e quant’altro. Concentrare due, tre pacchetti di materie in alcuni mesi, potrebbe pure voler dire avere a disposizione, a conclusione dell’iter formativo, un periodo di vacanze che non necessariamente vengano a coincidere con quelle estive. Sicuramente bisognerà trovare strategie didattiche diverse e innovative, mentre ciascuna scuola, o gruppi di scuole consorziate, sulla base proprio di questa suddivisone, potrebbe pure pensare di introdurre i semestri, intercalando per esempio questi moduli di didattica compatta per le materie più pesanti con altri meno pesanti o con i laboratori, non lasciando inoltre intentata la via, seguita fra l’altro da tutti i paesi d’Europa, dello sfruttamento delle ore pomeridiane, recuperando così un giorno libero settimanale. Che non è parola vuota in funzione dei Weekend, i fine settimana tanto sfruttati nel nord d’Europa e che da noi, dove il clima meglio lo consente, potrebbe indurre alla breve gita e alla breve fuga verso luoghi turistici d’arte o di mare. In ogni caso per qualunque modifica in questa direzione, spalmando o contraendo, occorre che il Ministero metta all’opera i suoi esperti soprattutto in funzione delle competenze certificabili, tanto più necessarie quanto più improcrastinabili, sia per valutare scientificamente il livello di preparazione degli alunni, e sia per dare chiarezza anche agli esami di stato finali, non più con un voto unico ma con i livelli di preparazione raggiunti per singola disciplina….

ilcorrieredellasera.it - 04/08/2013
“I corsi low cost delle università”
░ Il mese scorso era stata l’Università di Camerino a dare un segnale a favore delle matricole: un taglio netto ai costi di iscrizione… La cosa sta andando avanti. Peruna volta, non si danno chiacchiere, ai giovani.
La «rivoluzione», piccola piccola per ora, parte dalle Marche. Da un ufficio dell'Università di Camerino — 6.742 iscritti nell'ultimo anno accademico — dove lavora Flavio Corradini, il rettore. «Mi affaccio ogni giorno alla finestra e vedo un territorio dove le aziende chiudono una dopo l'altra», esordisce il numero uno dell'ateneo. «Migliaia di persone vengono lasciate a casa e sempre più ragazzi si fermano al diploma perché non ci sono più i soldi. Tra i figli che se ne vanno all'estero e quelli che restano qui ma che non riescono a studiare, che ne sarà di questo Paese tra pochi anni?». E allora ecco la decisione. «Un giorno mi sono presentato al Senato accademico e al Consiglio di amministrazione e ho fatto una proposta votata all'unanimità»: i «figli della crisi» — come li chiama Corradini — «quelli che vivono nel territorio e hanno uno o entrambi i genitori disoccupati, in mobilità o in cassa integrazione non pagheranno le tasse» del primo anno. I soldi, chiarisce il rettore, «ce li mette l'ateneo di Camerino. Ma ben vengano anche le donazioni degli imprenditori»….Il «modello Camerino» ha suscitato l'interesse di altre università. Quella di Foggia, per esempio, ha deciso di fare lo stesso su proposta del rettore Giuliano Volpe…. Intanto da Nord a Sud le iniziative anticrisi degli atenei non mancano. I fronti sono diversi, ognuno si muove a seconda della propria dotazione finanziaria. E così, se l'Università di Bergamo ha deciso di bloccare le tasse universitarie, la Statale di Milano ha optato per una riduzione «graduale» per tutti gli iscritti con un Indicatore della situazione economica equivalente fino a 40 mila euro, con il chiaro intento di «alleggerire gli oneri a carico delle fasce più deboli». A Venezia Ca' Foscari hanno deciso di anticipare i fondi per le borse di studio (che vengono dati dalla Regione) proprio per fare in modo che gli studenti che la vincono abbiano i soldi praticamente subito. Bologna, invece, ha aumentato la soglia delle fasce di contribuzione ridotta. Una mossa seguita anche da altri atenei. Doppia novità per la Sapienza: sconti dal 20 al 30% nelle immatricolazioni per chi ha fratelli o sorelle già iscritti allo stesso ateneo e nessuna prima rata per chi si è diplomato con 100. Roma Tre, invece, prevede la magistrale (il cosiddetto +2) gratis per chi si laurea con 110 e lode nella stessa struttura.

www.scuolaoggimagazine.org - 06/08/2013
“Le assunzioni hanno le gambe corte”
░ Pippo Frisone riepiloga alcuni passaggi di questa amarissima commedia.
Le assunzioni in ruolo del personale ata…. Finalmente sono arrivati i tanto attesi contingenti delle assunzioni in ruolo. I posti sono 5.336 in tutto. Si va dai 34 posti della Basilicata ai 950 della Lombardia, di cui 458 solo a Milano. Le assunzioni in ruolo s’inquadrano all’interno del piano triennale con decorrenza giuridica dal 1.9.2012 ed economica dal 1.9.2013. Le graduatorie da utilizzare saranno quelle del 2012/13. Ma le buone notizie finiscono qui. Le assunzioni in ruolo del personale ata ahimè non riguarderanno i profili di Dsga, amministrativi e tecnici. A beneficiarne saranno soprattutto i Collaboratori Scolastici con il 90% dei posti. Colpa della spending review (L.135/12) ma anche dell’attuale governo che non è riuscito a sciogliere definitivamente il nodo dei docenti inidonei che blocca le assunzioni di amministrativi e tecnici. Se al Miur c’è stata qualche apertura al Mef si sono affrettati subito a chiuderla. Da qui lo stallo, legato come tutto il resto (dagli esodati, all’IMU, all’Iva ecc..) al problema delle coperture e del reperimento di nuove risorse…. Non aver dato attuazione alle norme sull’organico funzionale, superando una volta per tutte il blocco dell’art.64 della L.133/08, la dice lunga su come si fanno gli investimenti e i risparmi sulla scuola. Dal centro-destra al governo tecnico di Monti e per ultimo a quello delle larghe intese, tutti d’accordo a mantenere in vita il famigerato art.64 !! …

www.latecnicadellascuola.it - 07/08/2013
“In 100 giorni la scuola ha spuntato solo i soldi per l'edilizia”
░ I finanziamenti alla Scuola ? E’ stato rafforzato il fondo per l’edilizia ma con i soldi risparmiati nel bilancio della Scuola. Questa è l’equivalenza algebrica, per quanto riguarda i provvedimenti del governo nei primi 100 giorni. Bilancio magro che andrebbe rimpinguato con qualcosa di sostanzioso; indendiamo: la stabilizzazione di 27mila docenti di sostegno e la sanatoria per i circa 5mila dipendenti della Scuola che rientrano nella c.d.”Quota 96”; sarebbe molto importante che il Governo riuscisse anche a sotterrare il bieco provvedimento che destina 3.500 docenti inidonei o soprannumerari ITP ai ruoli ATA. Vedremo.
Per capire quanto e come, in concreto, il Governo Letta si sia impegnato sui temi dell’istruzione è sufficiente leggere il documento sui primi cento giorni di lavoro pubblicato in queste ore nel sito ufficiale dell’esecutivo. Alla resa dei conti, per il momento, c’è una solo provvedimento significativo, che peraltro deve ancora essere perfezionato in Parlamento. …Il governo con il “decreto Fare” stanzia fino a 100 milioni l’anno per l’edilizia scolastica per i prossimi tre anni da fondi INAIL, integrati da altri 150 milioni nell’iter parlamentare. In pratica, quindi, le uniche risorse “fresche” sono 150milioni all’anno; ma – non per fare i pignoli – bisogna anche ricordare che nel corso degli esercizi finanziari, tralasciando i tagli di organico e quant’altro, i fondi per la scuola sono stati appunto tagliati di alcune centinaia di milioni all’anno.Basti ricordare i fondi per l’autonomia derivanti dalla legge 440 che fino a 4-5 anni ammontavano appunto a 150milioni e che ora sono stati praticamente azzerati. Per non parlare delle risorse per l’aggiornamento e per le stesse attività finalizzate alla sicurezza realizzate dalle scuole (si tratta di altri 40-50 milioni all’anno). Insomma, a conti fatti, i 150 milioni per l’edilizia scolastica corrispondono appunto ai risparmi su fondi che già erano destinati alla scuola.

il Manifesto – 09/08/2013
“Se il nostro Paese dimentica la geografia”
░ Un appello del Prof. Riccardo Canesi, del Coordinamento Tosco-Ligure Insegnanti di Geografia; ci si appella alla Ministro Carrozza perché sani la ferita inferta dall’ex ministro Gelmini alla formazione scolastica in materia di culturale geografica.
Viviamo in un mondo che, ci piaccia o no, è sempre più integrato e interdipendente, con scambi commerciali sempre più intensi tra tutti i luoghi del pianeta, con viaggi sempre più frequenti da parte di tutti noi, con crescenti migrazioni più o meno forzate, con società di conseguenza sempre più multietniche, con conflitti sociali e militari che ci riguardano sempre più da vicino, con la popolazione mondiale che continua a crescere a fronte dell'esaurimento delle risorse, con i cambiamenti climatici ormai in atto e con una compromissione irreversibile dell'ambiente naturale che sta erodendo il patrimonio genetico della Terra frutto di milioni di anni di evoluzione. Alla luce di tutto ciò, riteniamo che in un Paese che rimane ancora tra le prime dieci potenze economiche mondiali e rappresenta una delle principali mete del turismo mondiale, la scuola debba formare studenti, non solo preparati, ma consapevoli della complessità del mondo odierno, e quindi sia necessario valorizzare maggiormente le discipline che cercano di studiare e interpretare le problematiche suddette. L'insegnamento della geografia, in questo quadro, è da considerarsi basilare: esso è prima di tutto un capitolo della formazione scientifica di base, che permette di capire le cause e la genesi dell'attuale aspetto del mondo, delle disparità economiche, delle diversità culturali, etc., e pertanto non può considerarsi surrogabile o sostituibile da altri saperi. … Nonostante ciò l'insegnamento nelle scuole superiori dell'unica materia in grado di spiegare la complessità del rapporto uomo-ambiente-economia, con il cosiddetto «riordino Gelmini», è stata fortemente ridimensionato per non dire cancellato e nei confronti degli insegnanti specialisti si stanno perpetrando gravi ingiustizie… La materia è stata spostata dal triennio al biennio negli istituti tecnici commerciali….; eliminata negli istituti nautici, nei professionali per il turismo e alberghieri. Nella nuova articolazione, «relazioni internazionali» del triennio ex ragionieri, «relazioni internazionali» e «geopolitica» sono affidate rispettivamente agli insegnanti di diritto ed economia aziendale e non ai docenti specialisti, e quindi qualificati, della classe A039. Nei Licei, in cui si forma una buona parte della classe dirigente, l'insegnamento non esiste più in forma autonoma, ma è accorpato con «storia» (3 ore settimanali), ed è affidato a non specialisti; la geografia generale, come sapere scientifico di base indispensabile e imprescindibile, è sparita dai bienni «dell' obbligo» degli istituti tecnici e professionali; a ciò si aggiunga il recente, arbitrario e anticostituzionale affidamento della materia, in molte scuole, alla classe A060 (non avente titolo) e non alla classe A039 avente titolo; il tutto a danno degli studenti oltre che degli insegnanti abilitati. Per tutto ciò i sottoscritti chiedono al nuovo ministro della pubblica istruzione, on. Maria Chiara Carrozza, di riconsiderare le decisioni del ministro Gelmini e di operare affinché la geografia, in quanto sapere scientifico di base non surrogabile, abbia in tutti gli istituti superiori lo spazio curriculare che merita, presso i bienni terminali dell'«obbligo» e presso gli attuali trienni…”.