Rassegna stampa

Recensioni dalla Stampa al 6 maggio 2011

 

Il Sole 24Ore – 29 aprile 2011
Nel dl Sviluppo, il piano triennale per i precari
░ Il Governo tratterà in modo del tutto generico delle assunzioni dei precari nel decreto Sviluppo che per giunta conterrà una norma al veleno: l’esonero della Scuola dalla direttiva europea sulle stabilizzazioni).
Definita la strategia del governo per affrontare la questione dei precari nella scuola: a giorni, un decreto ministeriale sbloccherà le graduatorie a esaurimento e consentirà il cambio di provincia; la prossima settimana un pacchetto di norme confluirà nel Dl Sviluppo per sancire l’esonero della Scuola dalla direttiva europea sulle stabilizzazioni, e varare un piano di assunzioni in tre anni, con cui disinnescare i ricorsi avviati….
Il primo atto sarà precisare che nel comparto scuola valgono norme diverse da quelle che impongono il tetto triennale per i contratti a termine, offrendosi così una interpretazione diversa della direttiva 1990/70Ce rispetto a quella dei tribunali che nelle scorse settimane hanno disposto maxi-risarcimenti o immissioni in ruolo per decine di insegnanti non stabilizzati dopo tre supplenze annuali…. Contestualmente verrà disposto un programma di immissioni in ruolo… la norma non indicherà alcun numero ma si limiterà a disporre il piano di assunzioni compatibilmente con i vincoli di finanza pubblica. Nello stesso decreto verrà operato un maquillage in tre mosse sulle graduatorie a esaurimento: scomparirà l’assegnazione provvisoria per le immissioni in ruolo (con la conseguenza che i professori dovranno rimanere cinque anni nella provincia in cui ottengono l’incarico a t.i.: l’aggiornamento del punteggio da biennale diverrà triennale; slitterà dal 31 luglio al 31 agosto il termine per provvedere alle operazioni di nomina. All’inizio della settimana prossima approderà in G.U. il D.M. dell’Istruzione che riempie il vuoto venutosi a creare con la sentenza 41/2011 della Consulta che ha bocciato il decreto “salva precari” del 2009. Scompare il sistema di inserimento “in coda”; le graduatorie vengono “scongelate” e ogni docente potrà approfittare per cambiare provincia ed essere inserito “a pettine” in quella nuova. La domanda andrà presentata entro 20 giorni dalla pubblicazione in G.U. Ma è stato specificato che chi vorrà potrà mantenere la provincia originaria per le graduatorie di istituto.

 
Il Sole 24Ore – 30 aprile 2011
Sblocca-graduatorie per 230mila precari
░ Il Movimento “No pettine” teme una valanga di precari dal Sud. L’articolo dà notizia del tanto sospirato bando per il concorso a d.s. (saranno assunti 2386 dirigenti scolatici), per quello a dgsa (450 posti) e di un terzo bando, quello per 13 direttori dell’Ufficio di ragioneria.
L’Istruzione ha messo a punto il D.M. che consente agli insegnanti l’aggiornamento dei punteggi fermi da due anni e il trasferimento in un’altra provincia dove saranno inseriti “a pettine”. L Dm sarà in G.U. all’inizio della prossima settimana… Ora il decreto firmato dalla Gelmini mette tutti i precari dinanzi a un bivio. Il primo dei suoi 13 articoli dà diritto ai professori di restare dove si trovano aggiornando la graduatoria in base ai titoli conseguiti dopo l’11 maggio 2009, oppure scegliere un’altra zona d’Italia dove spostarsi portandosi dietro il nuovo punteggio… Le domande andranno firmate e presentate entro 20 giorni dalla pubblicazione in G.U. utilizzando i moduli allegati. Che andranno presentati a mano o inoltrati tramite raccomandata, e indirizzati al vecchio ufficio territoriale o a quello della provincia di destinazione.
Per i reclami ci saranno cinque giorni dalla pubblicazione delle graduatorie provvisorie. Ma gli interventi per i precari non finiscono qui: un successivo decreto consentirà di separare il destino delle graduatorie a esaurimento da quelle di istituto. Chi lo vorrà potrà essere chiamato dai presidi della provincia di appartenenza…

 
Latina Oggi – 30 aprile 2011
Ore di sostegno, Ministero bocciato”
░ Nuova tegola sul Miur: il Tar del Lazio dà ragione alle famiglie
Le ore di sostegno vanno reintegrate. I risparmi ledono un diritto costituzionale garantito, quello, del disabile, all’istruzione. La condanna arriva dal Tar del Lazio, sezione di Latina: un’ordinanza emessa lo scorso 21 aprile con cui il tribunale amministrativo riconosce che le ore attribuite all’assistenza degli alunni diversamente abili sono poche e impone a una sfilza di scuole pontine di ripristinare un monte ore adeguato…. Per la terza volta, nel giro di poco più di tre mesi, i giudici di Latina si pronunciano in favore del diritto allo studio…..Diventano così più di cento le famiglie pontine cui il Tar ha dato ragione… Le sentenze impongono di ripristinare un congruo numero di ore di affiancamento, così da riequilibrare quel rapporto che a Latina è di 2,7 a 1, ma che la normativa vigente fissa, nei casi, di handicap grave, di un insegnante per ciascun disabile.

 
Italia Oggi – 30 aprile 2011
La scuola non si tocca, rivedere i tagli”
░ La Provincia di Latina prende posizione contro alcune conseguenza della Riforma Gelmini; il quotidiano riporta una nota del portavoce del presidente Armando Cusani che si dice intenzionato a ricorrere ai giudici contro le riduzioni di personale e risorse; nel frattempo invia all’Ufficio V dell’USR per il Lazio una lettera che sollecita un ripensamento su quanto stabilito con la circolare n.7102 del 18 marzo.
Nella missiva, il presidente Cusani offre mille e una ragione perché l’USR possa ritornare sulle sue decisioni… Per l’a.s. 2011/2012, si rileva che la popolazione scolastica provinciale ammonta a circa 82.845 unità…. Sulla base del rapporto tra le 853 unità di alunni in meno rispetto al precedente a.s., e il numero medio di alunni per classe, pari a circa 25 unità, avrebbe dovuto essere previsto un taglio agli organici pari a 35 unità, in luogo dei 254 posti soppressi…. La provincia di Latina è pronta a far valere nelle aule di giustizia le ragioni di tutti gli operatori della scuola pontina e della migliaia di studenti.

 
Domani - ArcoirisTV – 2 maggio 2011
Bocciata la Gelmini che imbroglia: taglia cattedre e licenzia senza consultare chi governa gli istituti
Per ilTar Lazio sono illegittime le decisioni della Ministro che, però, per ragioni politiche, non si arrenderà. Al riguardo riportiamo passi dell’articolo-intervista di Maria Boscaino, insegnante presso il Liceo "Plauto" di Roma, che ha avuto l’occasione di porre una serie di domande all’Avvocato Corrado Mauceri che ha curato il ricorso.
La sentenza di giovedì 14 aprile in cui il Tar del Lazio si è definitivamente pronunciato in merito all’illegittimità dei tagli degli organici del personale docente della scuola è l’ennesima risposta che la giustizia dà ai metodi spregiudicati che il ministero usa per arrivare allo scopo cui informa gran parte delle azioni: il taglio degli organici, per far quadrare i conti con la Finanziaria 2008 che – come è noto – ha previsto per il triennio seguente una diminuzione di circa 80mila cattedre. Nell’ansia di dar concretezza alle previsioni di abbattimento della spesa a colpi di annullamento di posti di lavoro, da Viale Trastevere trascurano ormai da tempo di seguire le procedure che devono obbligatoriamente accompagnare alcune azioni, e che sono il sale della democrazia. Non è la prima volta che la “distrazione” rispetto alla consultazione obbligatoria, ai pareri degli organi preposti, nonché la tendenza a legiferare tramite circolari e decreti interministeriali porta problemi al ministero, al momento letteralmente assediato da sentenze – dei tribunali e anche della Corte Costituzionale – sfavorevoli. La sentenza di qualche giorno fa ha contestato la legittimità degli organici dell’a.s. 2009/10 e dell’a.s. 2010/11, oltre ad uno dei provvedimenti più controversi della cosiddetta “riforma Gelmini”: la revisione dell’assetto ordinamentale dei tecnici e professionali (decreto interministeriale 1/6/10) con il quale sono stati ridefiniti gli organici delle classi II, III e IV (tecnici) e II e III (professionali), senza sentire il parere del Cnpi. Il Tar esprime un giudizio anche nel merito, considerando che il provvedimento “nel prevedere una indiscriminata riduzione dell’orario su base meramente numerica e percentuale (…) contiene l’implicito risultato di ridurre proprio gli orari delle discipline aventi maggiore caratterizzazione rispetto la qualificazione dei corsi di studio”, mutando unilateralmente l’ambito dei corsi di studio prescelti dagli studenti…. All’avv.Mauceri chiedo: “Quali indicazioni, contenute nella sentenza, possano orientare una coerente risposta dell’amministrazione scolastica in merito a ciò che gli è stato contestato?”.
R. “Il Tar del Lazio non si è limitato a dichiarare l’illegittimità degli organici e degli orari degli istituti tecnici e professionali, ma ha ritenuto di dover fornire alcune opportune indicazioni per una corretta esecuzione delle sentenze. L’accoglimento delle censure necessariamente comporta l’obbligo del riesame, da parte dell’amministrazione, delle regole relative al dimensionamento degli organici e orari di insegnamento
L’Amministrazione scolastica deve pertanto: 1. rideterminare gli organici del personale docente relativo agli anni scolastici 2009/10 e 2010/11….; 2. provvedere alla ricostruzione delle posizioni dei docenti sulle rispettive graduatorie rispetto a tagli di orari e di organici, prevedendo il riconoscimento di una apposita priorità di reinserimento nelle cattedre oggetto di soppressione dei rispettivi titolari;
3.favorire gli alunni e le famiglie per eventuali appositi transiti da uno ad un altro istituto, in conseguenza della rimodulazione dell’offerta formativa oppure altre diverse soluzioni per sopperire gli svantaggi conseguenti alle illegittimità determinate. ….

 
Domani - ArcoirisTV – 2 maggio 2011
Quando c’era l’Unione Sovietica l’Onu non ordinava bombardamenti
Non è che l’autore, il prestigioso Raniero La Valle che ha scelto politica e giornalismo per difendere i diritti umani, rimpianga i tempi del bipolarismo USA-URSS, ma è certo che l’equilibrio del terrore un effetto l’aveva, nel tenere a freno i due imperialismi.
Se c’era una cosa che funzionava meglio quando c’era l’Unione Sovietica, era l’ONU. Paradossalmente si realizzava lì un equilibrio di poteri, come quello che dovrebbe funzionare in ogni democrazia, e anzi in ogni Stato di diritto. Forse non c’era una grande governabilità della comunità internazionale, ma almeno con l’impulso o con l’avallo dell’ONU la guerra non si poteva fare, perché il veto dell’uno o dell’altro dei Membripermanenti del Consiglio di Sicurezza l’avrebbe impedito….Da quando è finita l’Unione Sovietica, e “i grandi” sono stati tutti d’accordo, è stata invece un’orgia di guerre: il Golfo, i Balcani, l’Iraq, l’Afghanistan, la Libia, come se mai nello Statuto dell’ONU ci fosse stata l’interdizione del flagello della guerra e la proibizione non solo dell’uso della forza ma perfino della minaccia di usarla, tanto meno per cambiare un regime… Non potendo fare la guerra chi è addetto alla pace, occorreva cambiare le parole che la rappresentano, sicché la guerra è diventata operazione di pace, intervento umanitario, difesa dei civili, instaurazione del diritto. Insomma, non può esserci più guerra senza bugia. … I leaders dell’Occidente, a cominciare da Obama, dovrebbero contare meno sull’eloquenza e sulla magia delle parole, e porre mano a una vera riforma dei rapporti internazionali e a fondare un sistema di sicurezza in cui bombardare non significhi proteggere, e la pace significhi pace. Non basta che Obama scelga il basso profilo nelle guerre che si fanno, deve costruire, nei pochi anni del suo potere, una
alternativa al sistema di dominio e di guerra, un’alternativa che resista

 
ItaliaOggi – 3 maggio 2011
E i dirigenti vogliono precettare i prof”
░ In una scuola di Genova, in occasione della settimana bianca, alcuni docenti sono stati precettati; ma l’amministrazione ha dato torto al d.s.
Minaccia di diventare un caso nazionale il braccio di ferro fra l’ANP e l’Ufficio scolastico provinciale di Genova. Per l’ANP è sconcertante la decisione presa dall’amministrazione rispetto al caso di 30 docenti richiamati in servizio dal loro dirigente durante i 6 giorni di stop didattico per la settimana bianca. Il caso risale allo scorso anno ma è arrivato a conclusione in questi giorni, con USP che ha deciso, in sede di conciliazione, un risarcimento pari a 250 euro per i maestri che hanno fatto ricorso al giudice del lavoro contro la loro preside. La scuola, la materna-elementare Ariosto di Certosa, aveva deliberato in Consiglio, la pausa per la settimana bianca. Una decisione sempre osteggiata dalla preside che si era rivolta alla direzione regionale per un consiglio. L’amministrazione aveva caldamente raccomandato di offrire un servizio alternativo in caso ci fossero stati bambini che avessero voluto seguire le lezioni….. In 300 hanno chiesto di andare a scuola e la preside ha chiamato in servizio i docenti, che non l’anno presa bene. Di qui il ricorso… Per l’USP la preside avrebbe moralmente ragione ma c’è stato un vizio procedurale relativo alle delibere collegiali….. Dice l’ANP: ogni Consiglio d’Istituto ha il potere di adattare il calendario regionale, ma ai sensi dell’art.5 del dpr 275 del 1999 (c.d. Regolamento dell’autonomia scolastica) che prevede che l’adattamento deve avvenire in riferimento alle esigenze dell’offerta formativa, mentre nel caso in specie la scuola è stata chiusa tout court.

 
ItaliaOggi – 3 maggio 2011
Il pettine complica le graduatorie”
░ Antimo Di Geronimo dà notizia delle difficoltà del Miur in ordine all’aggiornamento delle G.aE., e del rischio che i ritardi possano generare ulteriore contenzioso. I ricorrenti che hanno vinto dinanzi alla Consulta vengono, intanto, inseriti con effetto retroattivo, in tutte le provincie (massimo 3 più quella originaria) in cui figuravano dal 2009.
Il rinnovo delle graduatorie a esaurimento non impedirà l’inserimento a pettine dei docenti precari che hanno vinto i ricorsi d’urgenza davanti al Tar del Lazio. E’ quanto si evince dalla bozza di regolamento predisposta dal Miur in vista dell’imminente riapertura delle graduatorie… Pertanto, gli inserimenti a pettine che gli uffici periferici stanno disponendo in questi giorni rimarranno in piedi ancora un bel po’. Salvo venire travolti dall’esito dei giudizi di merito il cui epilogo è ormai scontato. Le Sezioni unite della Cassazione hanno affermato la carenza di giurisdizione del giudice amministrativo in questa materia…. Fino a quando gli inserimenti a pettine resteranno in piedi, i soggetti così inclusi in graduatoria avranno diritto a concorrere a pieno titolo sia alle immissioni in ruolo che alle supplenze. Anzi, il diritto sussisterà già all’atto dell’inserimento e anche in forma retroattiva, nel senso che i neo inseriti a pettine avranno titolo a promuovere azioni risarcitorie per eventuali immissioni in ruolo o supplenze cui avrebbero avuto titolo se l’inserimento a pettine fosse stato disposto fin dal primo momento. Nel caso delle immissioni in ruolo, oltre al risarcimento in denaro, gli interessati possono chiedere la cosiddetta reintegrazione in forma specifica. E cioè, l’immissione in ruolo con retrodatazione degli effetti….. A punto, le ipotesi sono essenzialmente due: la prima è che l’Amministrazione centrale prenda atto pacificamente della situazione e si adegui: in questo caso, dunque, i soggetti pluri-inseriti a pettine vanterebbero la possibilità di concorrere contemporaneamente alle assunzioni in (max) 4 province in quanto inclusi a pieno titolo nelle relative GaE ordinarie. La seconda ipotesi, invece, è che il governo intervenga con un provvedimento legislativo d’urgenza, motivato dalla necessità di rimuovere una evidente disparità di trattamento che si avrebbe tra chi risulterebbe inserito contemporaneamente nelle graduatorie di più province e che, invece, in ottemperanza alla normativa generale, risulterebbe inserito in una sola.

 
ItaliaOggi – 3 maggio 2011
Salvaprecari, stangata del Tar Lazio. OK a 180 giorni in scuole diverse”
░ Carlo Forte riporta la notizia dell’ordinanza sospensiva (1577/2011, Tar Lazio) depositata il 29 aprile scorso: i docenti precari che hanno prestato servizio per 180 giorni in scuole diverse hanno diritto ad entrare nella c.d. “salva precari”.
La pronuncia fa seguito ad un’analoga sospensiva del CdS emessa l’anno scorso (5092, depositata l’8novembre 2010), e ad un’analoga sospensiva del Tar Lazio di quest’anno (290/2011). Con le quali i giudici amministrativi hanno disposto la sospensione del decreto dirigenziale sul salva precari, dello scorso anno. … Secondo i giudici i decreti ministeriali che regolano gli elenchi prioritari sono illegittimi nella parte in cui dispongono che i 180 giorni di supplenza validi ai fini dell’inserimento negli elenchi devono essere stati prestati nella stessa istituzione scolastica senza soluzione di continuità…

 
ItaliaOggi – 3 maggio 2011
Dirigenti, si al concorso ma la via crucis non è finita”
░ Mario d’Adamo fa il punto sull’iter che ancora ci separa dal concorso a dd.ss. Le autorizzazioni del Tesoro e della Funzione pubblica ci voglio ancora circa 40 giorni per il visto della Corte dei Conti, la pubblicazione in G.U., l’emanazione del decreto indice il concorso.
Il 21 aprile il ministro Renato Brunetta ha firmato il decreto che autorizza la collega Gelmini ad avviare le procedure di reclutamento di 2386 dd.ss. delle scuole di ogni ordine e grado, di 450 direttori dei servizi generali e amministrativi, e di 13 direttori di ragioneria. L’ha fatto dopo il parere favorevole del ministro dell’Economia…. Prima che gli interessati possano spedire le loro domande di partecipazione, però, mancano tre passaggi: il visto della Corte dei Conti sul decreto, la successiva pubblicazione in G.U., l’emanazione di un altro decreto, a cura del Miur, che indice il concorso e fissa le scadenze…. I tre passaggi si devono esaurire in 40 giorni. Il decreto, quindi, dovrà essere pubblicato entro il primo giugno per consentire la presentazione della domande entro il primo luglio. E prendono così l’abbrivio i corsi di preparazione al concorso, e nella rete si diffondono, gratuitamente in alcuni siti, quiz ed esercitazioni per superare il primo scoglio: la prova oggettiva… potranno presentarsi ai due scritti soltanto i candidati che nella preselezione avranno ottenuto non meno di 80 punti su 100, e potranno sostenere la prova orale solo quelli i cui scritti saranno valutati, ciascuno, almeno 21 punti su 30 (artt. 5 e 6 DPR 10 luglio 2008, n.140)…. S potrà partecipare nell’unica regione nella quale la domanda sarà stata presentata, qualunque sia la provenienza dei candidati.

 
CORRIERE DELLA SERA – 4 maggio 2011
Piano per la scuola, pronta l’assunzione di 65mila precari”
░ E’ ormai più che una ipotesi, per i tecnici dei ministeri dell’Istruzione e dell’Economia. Il piano delle assunzioni (29108 docenti e 35900 ATA) potrebbe scattare già a settembre 2011; la decisione sarà formalizzata domani, in CdM, con l’approvazione del decreto Sviluppo. L’articolo di Lorenzo Salvia è corredato con un grafico e i dati, regione per regione, dei posti per i docenti (fonte CISL). Quanto al passato, nel quinquennio ministeriale di Letizia Moratti, le assunzioni sono state circa 55mila; in numero leggermente superiore sono state nel biennio ministeriale di Giuseppe Fioroni, e nel triennio già compiuto di Maria Stella Gelmini sono state circa 65mila.
Un piano per assumere a t.i. 65mila precari, tra insegnanti, bidelli e segretari… che potrebbe scattare in solo colpo, a settembre… Non si tratta di assunzioni che faranno aumentare gli organici (che, anzi, per effetto dei tagli decisi con la finanziaria 2008 continueranno a scendere anche l’anno prossimo). Ma si tratta della regolarizzazione dei cosiddetti “precari stabili” che vengono assunti ogni anno a settembre e licenziati a fine giugno, non per sostituire qualcuno ma per coprire posti liberi…. E’ vero che l’operazione non avrebbe un costo elevato, perché quei 65mila stipendi lo Stato li paga già a desso. Ma in più ci sarebbe la c.d. ricostruzione della carriera, cioè il riconoscimento degli scatti di anzianità maturati durante il precariato…. 65mila assunzioni sono 4 volte quelle fatte l’anno scorso…

 
ItaliaOggi – 5 maggio 2011
Scuola, Tremonti dice si alle assunzioni (in tre anni)”
░ Il Miur, d’intesa con una parte dei sindacati, aveva chiesto di concentrare già a settembre 2011, tutte in blocco, circa 65mila assunzioni; ma verranno scaglionate in tre anni e si mette uno stop, con specifico provvedimento legislativo, ai risarcimenti dei precari.
Un piano triennale di assunzioni, niente più risarcimenti ai precari, e stop al pendolarismo dei neo assunti. Sono i contenuti del pacchetto Scuola, anticipato da ItaliaOggi…, inserito nel dl Sviluppo oggi all’esame del CdM. Il Tesoro ha detto sì a un piano di immissioni in ruolo 2011/2013 per coprire tutti i posti vacanti e disponibili, sia dei docenti che degli Ata…. Non esistono, al momento, quantificazioni dei contratti che saranno stipulati. I dati che trapelano dalle interlocuzioni sindacati-Istruzione-Tesoro parlano di 65mila unità di posti vacanti e disponibili, per il solo 2011…. Il comma 9 interpreta la legge 124/1999 nel senso di evitare che i precari della scuola che abbiano contratti da più di tre anni possano ottenere dai magistrati, come stanno facendo, la trasformazione dei loro contratti in contratto a t.d. (analogamente a come fanno nel settore privato, in nome della normativa europea) oppure il riconoscimento del’anzianità di servizio….

 
MIUR- Ufficio Stampa – 5 maggio 2011
Decreto Sviluppo, tutte le misure per Scuola, Università e Ricerca
░ L’Ufficio Stampa riassume quanto del Decreto riguarda la Scuola, come le nuove regole per l'aggiornamento delle graduatorie.
Il decreto per lo Sviluppo approvato oggi dal Consiglio dei Ministri contiene anche una serie di misure a favore della Scuola, dell'Università e della Ricerca attraverso cui sarà possibile: ridurre i tempi previsti per assorbire i docenti precari, risolvere il problema dell'aggiornamento della graduatorie, tenuto conto della sentenza pronunciata di recente dalla Corte Costituzionale, costituire un Fondo per il Merito per erogare prestiti d'onore agli studenti universitari e istituire un credito di imposta per le imprese che finanziano progetti di ricerca in Università o Enti. Per quanto riguarda il precariato, le ultime stime elaborate dal Ministero prevedevano che, grazie ai pensionamenti e alle immissioni in ruolo degli ultimi anni, il fenomeno avrebbe trovato una definitiva soluzione in sei o sette anni. I provvedimenti contenuti nel decreto per lo Sviluppo consentono, pur all'interno del quadro di riorganizzazione del personale della scuola, di ridurre i tempi previsti e dunque di risolvere definitivamente un problema nato nei decenni passati, a causa di scelte politiche irresponsabili che hanno fatto lievitare fino a 250.000 il numero degli insegnanti abilitati, iscritti nelle graduatorie ad esaurimento. Di seguito tutte le misure previste:
- Piano triennale di immissioni in ruolo: un piano triennale per l'assunzione a tempo indeterminato di personale docente, educativo ed ATA, su tutti i posti disponibili e vacanti in ciascun anno. Questo piano sarà annualmente verificato, ai fini di eventuali rimodulazioni che si dovessero rendere necessarie. Nell'anno scolastico in corso i posti vacanti sono 67.000, di cui 30.000 insegnanti e 37.000 ATA. Per il prossimo anno scolastico 2011/2012 le immissioni in ruolo saranno determinate sulla base delle graduatorie vigenti;
- Aggiornamento delle graduatorie: Dal prossimo anno scolastico 2011/2012 l'aggiornamento delle graduatorie ad esaurimento è effettuato con cadenza triennale e con possibilità di trasferimento in un'unica provincia. Viene così data attuazione alla sentenza della Corte Costituzionale che ha sancito il diritto alla mobilità degli insegnanti, conservando il punteggio della graduatoria di origine (cosiddetto, inserimento a pettine). L'aggiornamento triennale anziché biennale delle graduatorie consente di coniugare il diritto alla mobilità con l'esigenza di garantire la continuità didattica e la qualità dell'insegnamento.
Sempre per garantire la continuità didattica, a decorrere dal prossimo anno scolastico 2011/2012, è previsto che i nuovi docenti immessi in ruolo, destinatari cioè di nomina a tempo indeterminato, possano chiedere il trasferimento, l'assegnazione provvisoria o l'utilizzazione in altra provincia dopo cinque anni di effettivo servizio nella provincia di titolarità, anziché dopo tre anni;
- Proroga del "salva-precari": proroga del "salva-precari", attraverso cui verranno destinate tutte le supplenze temporanee che si renderanno disponibili durante l'anno ai titolari di incarichi annuali nell'anno scolastico precedente. La norma consente anche di rinnovare gli accordi con le Regioni, che hanno consentito di coinvolgere gli stessi insegnanti nei progetti speciali per il rafforzamento dell'offerta formativa;
- Fondo per il Merito: la costituzione del Fondo per il Merito, come fondazione pubblico-privata in cui far affluire fondi pubblici e capitali privati per erogare prestiti di onore agli universitari che, nei casi di eccellenza, si trasformano in vere e proprie borse di studio;
- Credito di imposta per la ricerca scientifica: è istituito (per gli anni 2011 e 2012) un credito di imposta a favore delle imprese che finanziano progetti di ricerca in Università o enti di ricerca;
- Contratti di programma per la ricerca strategica: per i progetti "di sistema", che coinvolgono nell'attività di ricerca e sviluppo la prima fascia delle piccole e medie imprese interessate al processo industriale, è stato elaborato uno strumento negoziale che permetta di inquadrare e gestire tutte le iniziative più importanti e innovative. Questi grandi progetti, conformi alla disciplina comunitaria in materia di aiuti di Stato, consentiranno di valorizzare concretamente il contributo del sistema universitario e degli enti pubblici di ricerca, ai quali potrebbe essere affidato, in una fase preliminare alla manifestazione di interesse, un ruolo di promozione attiva sia dello strumento che dei potenziali di apporto insiti nel sistema "storico" della ricerca.
- Nuovi schemi di regolamento per la valutazione dei docenti universitari
Per tutti i docenti la progressione economica da biennale diventerà triennale e sarà valutata su base meritocratica. Per i nuovi docenti assunti dopo l'entrata in vigore della riforma dell'università verrà rivisto lo stipendio d'ingresso e sarà eliminato il periodo di straordinariato, allineando il sistema universitario alle migliori prassi internazionali per renderl
o più efficiente e competitivo.