Dopo una battaglia legale durata cinque anni la Corte di Giustizia Europea ha deciso la stabilizzazione del personale che ha svolto almeno 36 mesi di servizio. Esultano le sigle.
Dopo una battaglia legale durata cinque anni la Corte di Giustizia Europea ha deciso la stabilizzazione del personale che ha svolto almeno 36 mesi di servizio. Esultano le sigle.
La sentenza della Corte europea viene dopo i ricorsi del sindacato che richiamavano le norme europee contro l'abuso dei contratti a termine nel pubblico impiego.
Accolto il ricorso dei sindacati: illegittime le norme italiane sulle supplenze. Possibili anche risarcimenti fino a due miliardi di euro.
Il 26 novembre si preannuncia come una data storica per i docenti precari. Mercoledì prossimo alle ore 9.30, infatti, la Corte di Giustizia europea dovrebbe leggere una sentenza, da cui deriverà la stabilizzazione di 250mila docenti precari, a cui, nonostante il Miur continui a considerarli invisibili, spetterebbe l'assunzione.
La sentenza riguarda l'utilizzo reiterato nonchè immotivato di dipendenti scolastici che non sono di ruolo e pare certo che a Lussemburgo si darà ragione alle rivendicazioni dell'Anief del 2010.
Mille euro per ogni mese in aula senza insegnante. È quanto deciso dai giudici amministrativi di Palermo accogliendo il ricorso della famiglia di un alunno con gravi disabilità. Sono migliaia ma il ministero dell'Istruzione continua a calcolare i docenti necessari con dati fermi al 2007.
Il Tar di Palermo ha condannato il Miur e l'Ufficio scolastico regionale a risarcire la famiglia per il danno subito. L'Anief: mancano 40 mila insegnanti di sostegno.
Mille euro all'alunno disabile grave per ogni mese in cui è stato privato dell'insegnante. Lo ha deciso il Tar di Palermo che ha condannato il ministero dell'Istruzione e l'Ufficio scolastico regionale.
Il precariato è una piaga per l'Italia, che ne conta a centinaia di migliaia, non solo nel mondo della scuola, ma un po' ovunque.
Eppure, nel campo dell'istruzione la ferita brucia di più, perché per...
I dati dell'Anief registrano 1.707 classi in più. L'unico ciclo scolastico che perde classi è la scuola media.
Classi e alunni in crescita nella scuola pubblica. Lo dimostrano i dati del Ministero dell'Istruzione per l'anno in corso. Un dato legato a vari fattori: in parte per la crisi, alcuni lasciano la scuola privata, e in parte dovuto all'aumento di immigrati,dicono al Miur da una prima analisi dei dati "grezzi". Ben 1.707 classi in più alle superiori dov'è boom di iscrizioni:33mila in più. Scuola primaria: +12 classi, + 180nell' infanzia.Calo alle medie:-104. L'incremento dei docenti non è proporzionale, lamenta il sindacato Anief.
Nessuna apertura sui contratti degli insegnanti da parte del ministro dell'Istruzione Stefania Giannini: gli stipendi rimarranno fermi fino al 2018. La linea del governo è scritta nella Legge di Stabilità 2015, che conferma quella di un anno fa e fissa l'indennità di vacanza contrattuale "per il triennio 2015-2017 al livello di quella in godimento dal mese di luglio 2010". "L'incontro tra i sindacati rappresentativi e il Ministro Giannini si è rivelato un flop", ha dichiarato Marcello Pacifico, presidente Anief e segretario organizzativo Confedir, aggiungendo che i "sindacati, che oggi rilasciano dichiarazioni di meraviglia, già sapevano tutto". "Chi rappresenta docenti e Ata", specifica Pacifico, "deve avere solo un obiettivo: colmare il gap, di 9mila euro, che oggi esiste a fine carriera tra un docente italiano ed un collega europeo".
Liguria. La consultazione sulla Buona Scuola e l'attesa sentenza del 26 novembre da parte della Corte Europea, che potrebbe spalancare le porte della stabilizzazione per oltre 140mila supplenti, sono tra i temi caldi che stanno interessando il comparto scuola negli ultimi tempi.
«Il Governo ha intenzioni di riformare non solo la scuola, ma anche l'Università. Il metro però è sempre lo stesso: quello dell'inserimento del merito adottando tagli ai finanziamenti complessivi. Il Miur ha infatti comunicato che è in arrivo una vera "rivoluzione nell'assegnazione dei fondi alle università: oltre il 22% delle risorse disponibili quest'anno – fa sapere il Ministero – sarà distribuito sulla base delle performance dei singoli atenei, tra quota premiale, programmazione triennale, dottorati di ricerca, fondo per i giovani e fondo perequativo". La novità, che riguarda circa l'assegnazione di un miliardo e mezzo di euro l'anno, è contenuta nel decreto di ripartizione del Fondo per il Finanziamento Ordinario (FFO), firmato dal Ministro Stefania Giannini e inviato al vaglio della Corte dei conti, che introduce per la prima volta nel calcolo per la ripartizione delle risorse anche il costo standard di formazione per studente in corso. Si tratta di un caso unico nella Pubblica Amministrazione».
Comincia così la lunga nota stampa dell'ANIEF, associazione sindacale professionale.
Prospettive non rosee, almeno dal punto di vista dello stipendio, per i 150mila precari della scuola che verranno assunti entro la prossima estate, a seguito dell'approvazione in Parlamento del Piano straordinario di assunzioni di docenti della scuola contenuto nell'articolo 3 dalla Legge di Stabilità 2015. Secondo il sindacato Anief la loro immissione in ruolo "avverrà in regime di invarianza finanziaria almeno fino al 2021" e quindi "per almeno 6 anni consecutivi un docente percepirà una busta paga che non andrà oltre i 1.200 euro netti".
Ammessi alle prove scritte del secondo ciclo di Tfa (Tirocinio formativo attivo) i laureati in Scienze politiche dopo il 2001 anche se non hanno partecipato alle pre-selettive. Il Tar del Lazio - rende noto l'Anief - ha accolto un ricorso in questo senso.
Per Marcello Pacifico, presidente Anief "è evidente come dopo tredici anni si stia consolidando un orientamento giurisprudenziale favorevole in merito alla validità della laurea in Scienze politiche conseguita dopo il 2001 quale titolo di accesso valido per conseguire l'abilitazione o esercitare la professione di docente, rispetto a illegittimi e pasticciati decreti del Miur". (ANSA).
Come puoi alternare scuola e lavoro, iniziativa sacrosanta della Buona scuola di governo, quando poi non finanzi l'esperimento che pure hai annunciato - come tutto il resto - con la grancassa e i tromboni. Come ricorda il sindacato Anief, in 15 anni i fondi dell'alternanza scuola-lavoro sono stati tagliati del 97%: dei 345 milioni di euro assegnati nel 1999, ne sono rimasti undici. Ogni istituto ha a disposizione 5.500 euro, da dividere per decine di classi (a loro qualche centinaio di euro). Che ci fai?
Allarme fondi per l'alternanza scuola-lavoro. A lanciarlo sono stati ieri i sindacati. Prima la Flc Cgil che ha sottolineato come nell'anno scolastico 2014/2015 ci siano a disposizione solo 11 milioni contro i circa 20 del 2013/2014; poi l'Anief che ha rilanciato: «I 5mila euro che verranno assegnati nel 2015 a ogni scuola superiore per le attività di alternanza, sono quelli che 15 anni fa venivano assegnate a ogni classe». Numeri che mal si sposano con l'intenzione dichiarata del governo di rafforzare le esperienze in azienda.
Torna il membro esterno, dieci milioni di euro per l'alta formazione coreutica Stop alle supplenze dei docenti di pochi giorni, via 2 mila collaboratori amministrativi.
Le lezioni sono iniziate nel peggiore dei modi per chi ha bisogno di assistenza: insegnanti assenti, strutture inadeguate e braccio di ferro con i presidi per spartirsi le ore. I racconti tra iscrizioni rifiutate e ricorsi al Tar.
I tagli alla scuola e all'università, considerando tutte le voci, arrivano a quota 615 milioni di euro a fronte di oltre un miliardo di stanziamenti sul 2015 (3 miliardi a regime). La legge di Stabilità appena varata dal governo Renzi promuove una serie di misure sul fronte dell'istruzione. Vengono riorganizzate le commissioni per l'esame di Maturità: saranno sei componenti interni e solo il presidente come membro esterno, i commissari saranno designati dai consigli di classe e nominati dal dirigente scolastico. Il risparmio annuale garantito è di 147 milioni, dicono al ministero dell'Istruzione.
Intervista a Giuseppe Noto, RSU Anief.
Stop alle supplenze brevi e agli esoneri per gli insegnanti.
Nessuna risorsa aggiuntiva per dotare le scuole di reti internet e per l'alternanza scuola lavoro.
Spending review per 650 milioni. Ecco le novità per la scuola in Finanziaria.
Le riforme della scuola degli ultimi sei anni hanno ridotto la qualità dell'offerta formativa. Il maestro unico, la riduzione di personale e il taglio delle ore di insegnamento stanno causando un abbassamento della qualità della formazione scolastica italiana.
Scuola: in arrivo le sentenze sui precari
Oggi, in mattinata, a Roma presso l'Istituto Comprensivo "Falcone e Borsellino" si è tenuto un altro dei seminari che Marcello Pacifico, Presidente ANIEF e Segretario organizzativo Confedir, sta tenendo in giro per l'Italia su "la buona scuola".
Se il progetto del governo andrà in porto, sarà un'importante vittoria per il sindacato della scuola Anief, che prima di tutti ha denunciato, ad inizio 2010, la violazione della direttiva comunitaria 1999/70/CE sull'abuso dei contratti a tempo determinato.
Confindustria divorzia dal Governo: se dobbiamo pagarlo noi, diciamo no. Anche il viceministro Calenda perplesso sui fondi previdenziali in busta.
I dati pubblicati dal sito Voglioilruolo raccontano la fabbrica delle illusioni creata intorno alla vita degli insegnanti italiani
Presidi e sindacati contrari alla commissione solo interna.
Si procede alla vecchia maniera, pre-Renzi. Si promette un finanziamento alla scuola, tre miliardi si era detto, almeno uno necessario per portare in cattedra 148 mila insegnanti precari. Ci si costruisce sopra, per sei mesi, una riformona ricca e articolata.
Marcello Pacifico (Anief-Confedir): prima di pensare ad introdurre il Clil già dal primo anno della primaria, il Ministro reintroduca il modello di scuola elementare precedente alla riforma Gelmini, con il tempo pieno e le compresenze cui aggiungere il docente specializzato in inglese e attività motoria.
Liceo breve bocciato dal Tar, gli istituti: "L'anno è avviato, non possiamo fermarci"
Primo giorno in classe per 7 milioni di studenti. Supplenze lunghe non assegnate, protesta nelle città.
Ci sarebbe bisogno di tremila classi in più, ma gli organici sono fermi. E le aule-pollaio peggiorano sicurezza e qualità dell'insegnamento.
Grande successo, ieri, la manifestazione organizzata dai docenti precari iscritti nelle graduatorie d'istituto. Dicono "no" a quella parte di riforma che li "rottama". Contro la chiusura della terza fascia e l'abolizione delle supplenze.
A ridosso della manifestazione dei precari davanti al Parlamento, Anief ottiene l'inserimento nelle graduatorie a esaurimento di altri ricorrenti.
Gli insegnanti “invisibili” protestano davanti a Montecitorio
Apre il nuovo anno: la scuola resta vecchia
A giorni il suono della campanella. La riforma Renzi slitta al 2015 e tra i banchi fanno capolino i problemi di sempre.