Orizzonte Scuola: Caos GaE? Pacifico 'puntiamo alla stabilizzazione di 100mila docenti e graduatoria nazionale'. Su chiamata diretta: 'prima valutare i Ministri'

Il Presidente dell'ANIEF di "rottamare" le graduatorie non ne vuol sapere, anzi, "ci vorrebbe una graduatoria unica nazionale". Il caos? "E' fisiologico perché in questo Paese da quando è nata la Repubblica si è pensato di utilizzare per ammortizzare i costi più del 15% del personale come precario".

Sa che la battaglia legale che ha annunciato avverso le Graduatorie ad esaurimento le metterà contro parte del mondo dei precariati e dei sindacati tradizionali? Già in alcuni siti che si occupano di scuola il suo sindacato è stato criticato perché sulle “smagliature del MIUR” ha fatto la sua fortuna. Come risponde?

Per fortuna della scuola, esiste un nuovo sindacato che ha fatto del rispetto del diritto la propria bandiera. Il diritto alla parità di trattamento, all'equa retribuzione, alla stabilizzazione, al lavoro, alla dignità della propria professione sono inseriti all'interno della nostra Costituzione, protetti dall'ordinamento comunitario ma dimenticati dall'amministrazione che preferisce calpestarli sotto presunte ragioni finanziarie. Abbiamo dimostrato come ci sono oggi già 100.000 posti vacanti e disponibili in organico di diritto. Se rendessimo obbligatorio l'obbligo scolastico fino a 18 anni e anticipassimo le iscrizioni a 5 anni oltre a diminuire il numero dei NEET creeremmo i posti di lavoro sufficienti per assumere i 100.000 docenti che si sono abilitati con l'ultimo concorso o con il TFA, che hanno il diploma magistrale fino al 2001 o che si abiliteranno con i PAS nei prossimi tre anni senza ledere il diritto dei precari già inseriti nelle graduatorie ad esaurimento. E poi, basterebbe creare una 4 fascia per tutti coloro che si sono inseriti nelle graduatorie dopo l'ultimo concorso così come fatto in passato, per le prime tre. In questo modo le graduatorie rimarrebbero ad esaurimento ma di fronte a graduatorie esaurite potremmo reclutare i nuovi senza la chiamata diretta auspicata dal ministro Giannini

Nel comunicato diramato da Anief relativamente all'apertura delle GaE lei afferma che quella dei ricorsi “È una pratica assurda in uno stato civile e moderno, alla quale però il giovane sindacato è costretto a ricorrere, visto che l’amministrazione continua a fare ostruzione nei confronti di tantissimi docenti precari”. Se Anief fosse, invece, un sindacato rappresentativo perseguirebbe questa stessa logica?

Continuerebbe a ricorrere nella misura in cui il Governo non convoca più le parti sociali per firmare un contratto. Ma da qui viene la necessità di essere rappresentativi perché l'ultima legge di stabilità prevede la firma di contratti ai fini giuridici e non economici per il 2013 e 2014, ovvero la possibilità di firmare un contratto dove si introduca una carriera per il personale della scuola che cancelli la progressione di carriera per anzianità di servizio come vuole il decreto Brunetta. Se Anief fosse presente a quei tavoli, pur con una minima percentuale, penso che la sua opposizione e denuncia non passerebbe inosservata alla categoria e quindi anche alle altre sigle sindacali. Anief propone e continuerà a proporre come fa in Parlamento durante le audizioni o nei documenti inviati al Miur, denuncia all'opinione pubblica quando ritiene che un atto sia lesivo dei diritti del personale scolastico e del cittadino e se è il caso come ultima istanza ricorre in tribunale. Sul decreto di aggiornamento delle graduatorie, è normale che chi ha superato una selezione per diventare insegnante oppure è stato ritenuto idoneo per fare l'insegnante oppure gli è stato negato per anni la spendibiiltà del titolo per fare l'insegnante oggi rivendichi di non cambiate mestiere. E siccome vige il sistema del doppio canale, l'unico modo per fare l'insegnante è inserirsi nelle graduatorie.

Tra le critiche che le muovono c'è il fatto che permettendo ad abilitati TFA, PAS, diplomati del magistrale ante 2002, nonché gli idonei all'ultimo concorso, le graduatorie non si esauriranno mai e non si potrà superare il sistema delle “liste d'attesa”, senza poter avviare un sistema di reclutamento che si basi su un effettivo numero programmato che impedisca il riformarsi di precariato. Sa che c'è una legge che impedisce l'apertura delle graduatorie?

Le graduatorie in maniera fisiologica sono state da trent'anni prima permanenti, poi ad esaurimento poi esaurite e quindi permanenti. E' fisiologico perché in questo Paese da quando è nata la Repubblica si è pensato di utilizzare per ammortizzare i costi più del 15% del personale come precario. Il problema esplode con la sua interezza dopo che nel 2010 l'Anief ha denunciato come nella scuola non si applichi la normativa comunitaria del 1999 che obbliga alla stabilizzazione dopo tre anni di servizio e ancora dopo che da quell'anno è partita una imponente riforma di riduzione dell'organico per 150.000 posti complessivi, assorbiti per lo più dai posti affidati in supplenza. E' inutile che chiamiamo i laureati laddove non abbiamo abilitati e viceversa laddove li abbiamo non li chiamiamo perché abbiamo le graduatorie piene.

Non le sembra che il sistema delle graduatorie abbia fatto il suo tempo e che forse è meglio “rottamarlo”, per utilizzare un termine caro al nostro attuale Capo del Governo?

Rottamare sarebbe inutile quando si parla di personale formato dallo Stato e selezionato per esercitare questa professione. Basterebbe rinnovare. Forse è arrivato il momento di una graduatoria unica nazionale dove inserire tutti gli abilitati e di convocazioni telematiche senza più il vincolo delle 20 scuole per le graduatorie d'istituto. Tutto accompagnato da una riforma che prevede un amento del tempo studio degli studenti attualmente sotto la media OCDE.

Il Ministro Giannini ha più volte ribadito la necessità di dare un peso maggiore alle scuole nella scelta dei docenti, quindi, attraverso la valutazione dei rendimenti, introdurre il motore che spinga le istituzioni scolastiche a scegliere il personale migliore. Reputa realistico tale progetto?

Bisognerebbe prima poter valutare i ministri e quindi i direttori generali e quindi i dirigenti e farli rispondere del loro operato prima di parlare di valutazione o reclutamento dei docenti affidato ai dirigenti. In questo Paese chi sbaglia, e, parlo di chi sta al vertice, non paga, al limite viene spostato in un'altra sede di servizio se dirigente o a svolgere qualche altro mansione se ai vertici dell'amministrazione. Perché dovrebbe pagare solo il docente? Un sistema di valutazione funziona se applicato a tutti i livelli e interattivo, in caso contrario rima la discrezionalità e quindi l'eventuale abuso. Altro che ricorsi ...

A proposito di Valutazione. Valutare gli insegnanti e legare lo stipendio ai risultati conseguiti, sembra ormai la via maestra.

Prima di procedere a una valutazione degli insegnanti legata al rendimento bisognerebbe trovare 90 euro di arrettrati per ogni mese a paritre dal 2010 per arrivare al minimi sindacale, l'aumento dell'inflazione, poi trovarne altri 600 euro al mese per chi è a fine carriera, cioè il 60% della categoria per omologare gli stipendi alla media OCDE, soltanto dopo possiamo parlare di pagare di più chi fa di più e ci sono nella scuola. Ogni altra proposta è irricevibile. Pensi che si dice che fra trent'anni la pensione sarà del 40% di quell'attuale. Se paragonata a uno stipendio di oggi sarebbe la minima data a chi non ha lavorato, ma stiamo scherzando? E la tua pensione è legata al sistema contributivo ovvero a quanto prendi. Se questa è la via maestra, prevedo ricorsi in vista ....

Torniamo all'aggiornamento delle Graduatorie. Anief invita gli abilitati TFA, gli abilitandi PAS, i diplomati del magistrale ante 2002 e gli idonei all’ultimo concorso a iscriversi alle graduatorie a esaurimento o no? Non tutti i legali danno lo stesso consiglio, motivando il divieto col fatto che le domande di iscrizione rigettate potrebbero essere impugnate e pregiudicare l’esito dei ricorsi collettivi…

Le domande devono essere presentate perché se no non puoi dimostrare l'interesse a ricorrere. Sarà difficile, certo, con il sistema telematico ma il sindacato metterà a disposizione tutte le risorse per elaborare le istruzioni precise tali da presentare le domande e procedere successivamente con l'adesione al ricorso. Abbiamo fatto inserire migliaia di persone nelle graduatorie a volte per legge a volte con i ricorsi, non sarà la prima volta. Certo bisogna rivolgersi ai più esperti nel settore, e per questo abbiamo appena celebrato la X conferenza organizzativa in quattro anni con un centinaio di legali e già il 12 faremo un consiglio nazionale dedicato sull'aggiornamento delle graduatorie.

Cosa state rispondendo agli abilitati TFA che hanno già presentato ricorso con Anief e che sono in attesa di istruzioni proprio sulle Gae?

Dobbiamo aspettare il testo del decreto di aggiornamento. In base a come sarà scritto decideremo con i legali se presentare motivi aggiunti nei ricorsi pendenti oppure se presentare un nuovo ricorso. In ogni caso consiglieremo di presentare domanda di inserimento

Oltre all’esclusione delle categorie di abilitati di cui abbiamo già parlato, quali altri punti della bozza del decreto per l’aggiornamento delle Gae le paiono più discutibili?

Ovviamente tutta la tabella di valutazione dei titoli laddove non prevede lo spostamento dei 24 punti, del punteggio di servizio già dichiarato, i 6 punti aggiuntivi, il servizio militare. Sono tutti ricorsi vinti al Tar o al Consiglio di Stato, spesso confermati al giudice del lavoro e a volte oggetto di intervento del legislatore. Ma vi è la questione dell'inserimento in 3 fascia dei docenti inseriti nella fascia aggiuntiva, il reinserimento dei colleghi depennati o che non hanno più presentato domanda

Fa bene chi sostiene che le GaE, così facendo, sono a rischio caos?

Il caos diventa ordine con un provvedimento del giudice. Potrebbe essere evitato prima, ed è per questo che Anief cerca sempre di diventare un sindacato rappresentativo. Sbagliano alcuni a pensare che il tribunale sia il nemico della pubblica amministrazione. Il giudice è e deve essere sempre terzo e aggiungo sempre più informato sul diritto sovranazionale perché l'Europa è anche la casa del diritto e non dello spread.

Fonte: Orizzonte Scuola