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Tuttoscuola: Concorso a presidi, perché non i precari?

L'Anief ipotizza che anche il personale precario con anzianità di servizio di cinque anni possa concorrere per il posto di dirigente scolastico.

'Aprire' ai precari con i requisiti necessari il concorso a preside. A chiederlo è l'Anief, secondo cui "i cinque anni di servizio previsti dal legislatore come requisito di accesso, possono essere stati svolti anche con contratti a tempo determinato e non soltanto dopo la nomina in ruolo". Dopo aver ottenuto il diritto alla mobilità dei precari nelle graduatorie nazionali, si legge in una nota del sindacato, "la nuova scommessa è quella di garantire a tutti i livelli la parità di trattamento tra personale a tempo determinato e personale a tempo indeterminato, nel rispetto della normativa comunitaria, delle norme pattizie (CCNL 2006-2009), e dei principi costituzionali di uguaglianza, imparzialità della P.A.".

L'Anief "chiederà ai giudici di consentire ai ricorrenti di partecipare al bando di selezione con riserva della sentenza di merito, di disapplicare quindi la normativa nazionale (DPR 140/2008) perché in contrasto con quella comunitaria, e eventualmente di sollevare alla Consulta questione di legittimità costituzionale dell'art. 1, c. 618, della legge 296/2006". Chi sarà ammesso con riserva alle procedure concorsuali, spiega la nota Anief, "dovrà superare le prove secondo i criteri definiti dal bando per essere ammesso, ancorché con riserva, nelle graduatorie finali di merito, ragion per cui Anief ha predisposto un corso di formazione anche a distanza, per il superamento del concorso grazie alla consulenza di dirigenti qualificati e specialisti del settore, con costi contenuti".

I ricorsi, spiega ancora l'Anief, "puntano a dimostrare ai giudici come nella trasformazione della figura di preside in quella di dirigente della P.A. Sia venuta meno la consequenziale unica forma di carriera progressiva che si poteva configurare per il personale docente, tanto che si è stabilita un'area separata per la contrattazione di comparto".

A parere dell'ufficio legale Anief, inoltre, "se il legislatore può a sua discrezione decidere i criteri di selezione dei titoli dei candidati ritenuti più idonei per la funzione dirigenziale (laurea, abilitazione, servizio), in verità non può discriminare quei docenti che, confermati in ruolo, hanno prestato uno o più anni di servizio (all'interno dei cinque anni dichiarabili) con contratto a tempo determinato, o che da precari hanno svolto cinque di servizio a tempo determinato. Tale norma – conclude la nota - discrimina il personale in base alla tipologia di contratto che ha stipulato, violando l'accordo quadro europeo in materia di accesso al lavoro".

Fonte: Tuttoscuola

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