Roma, 2 feb. - (AdnKronos) - "Finalmente dal Governo arrivano investimenti per il reddito dei cittadini: è di queste ore, l'annuncio del ministro del Lavoro, Giuliano Poletti, di introdurre un reddito minimo, pari a circa 320 euro al mese, per un milione di poveri, accompagnato da un piano per la loro inclusione sociale. Tale piano, che negli anni coinvolgerà 4 milioni di italiani in povertà assoluta, - si legge in una nota dell'Anief - è già a buon punto perché, spiega la stampa nazionale, l'Esecutivo in carica ''ha approvato la scorsa settimana il disegno di legge delega, entro sei mesi dal via libera del Parlamento arriveranno i decreti attuativi''.
Le già flebili speranze dei docenti abilitati dopo il 2006 a essere inseriti nelle graduatorie a esaurimento hanno subito nelle scorse ore un brutto colpo: il Consiglio di Stato ha decretato che aveva ragione il Miur a escluderli col decreto n. 235 del 1° aprile 2014.
Così niente Gae, niente stabilizzazione. Marcello Pacifico tranquillizza però i ricorrenti del suo sindacato: la strategia legale dell’Anief è diversa, e anche in caso di conferma della sentenza ci si potrà giocare la carta del ricorso alla Corte europea.
(ANSA) - ROMA, 28 GEN - Le procedure concorsuali previste dal Miur per reclutare 63.712 insegnanti "fanno rilevare forti e sensate critiche anche dall'organismo nazionale super partes, nelle cui fila si contano diversi esperti di scuola prescelti dallo stesso dicastero dell'Istruzione".
In un’intervista al presidente Anief, Marcello Pacifico, affrontiamo la complessa e delicata questione della mobilità.
"L’accordo trovato dai sindacati con il Miur circa la mobilità del personale docente, che riguarda di fatto il trasferimento, potenziale, di più di 700 mila lavoratori della scuola, a livello intercomunale ma anche interprovinciale, realizza quella Buona Scuola e quella chiamata diretta che è stata tanto contestata nelle piazze dagli stessi sindacati".
Lasciati senza stipendio, sindacato: partono decreti ingiuntivi.
“La riforma scolastica è una delusione. In particolare il potenziamento degli istituti è stato gestito male”. Marcello Pacifico, presidente nazionale dell’Anief, l’Associazione sindacale professionale impegnata nelle vertenze scolastiche, critica duramente l’applicazione della “Buona scuola”, che avrebbe generato numerosi scompensi nell’avvio del nuovo anno didattico. Continua a leggere.
Le modifiche presentate in Cdm, il bando ufficiale a febbraio. Ma ci sono già polemiche.
Scuola: Anief, Parlamento accolga emendamenti a Milleproroghe.
Domani sit-in di protesta a Roma davanti al Miur a tutela "dei 200mila docenti precari abbandonati dallo Stato". Lo annuncia il sindacato Anief.
Da quest’anno tutti gli studenti delle superiori, licei inclusi, dovranno fare da 200 a 400 ore di stage negli ultimi tre anni. Non è poco e le scuole non sono preparate. Luccisano, ministero dell’Istruzione: «è stata una lucida follia, se si aspetta di essere pronti non si parte mai»
«Le scuole entro il 15 gennaio dovranno scrivere il piano di offerta formativa triennale, che prevede anche l’alternanza scuola lavoro - dice Marcello Pacifico, presidente della sigla sindacale Anief -. Ma a oggi mancano due decreti attuativi: quello per il Registro nazionale per l’alternanza, che prevede tutte le convenzioni con le aziende, enti e associazioni che si devono registrare presso le camere di commercio. E quello sui diritti e doveri degli studenti lavoratori. Senza questi due decreti i collegi dei docenti su che base possono decidere?».
Dal Pil che sale (il più lento in Europa) al bluff del piano Sud Nel discorso di fine anno Matteo si incensa ma bara sui numeri. Il 2015 «secondo Renzi» è condensato nella e-news autocompilata che anticipa e di fatto toglie la scena - è nel personaggio - al primo messaggio di fine anno del presidente Mattarella. Un compendio celebrativo di ottimismo su riforme, tasse e obiettivi che raggiunge punte notevoli: «Noi ne abbiamo parlato poco - si legge - ma adesso non se ne parla più o quasi». Per questo Renzi ha scelto di «mettere in fila i fatti. E mi piacerebbe che tutti potessero giudicare senza preconcetti o ideologie». Lo abbiamo fatto con alcuni dei punti salienti dell’Italia vista (solo) da palazzo Chigi.
Roma - Trentamila precari non vengono pagati da settembre per intoppi burocratici e fondi insufficienti. Una situazione a macchia di leopardo tra inefficienze e ritardi a seconda della zona d’Italia in cui ai 90 mila nuovi prof è capitato di salire in cattedra. Bufera «a geometria variabile» che si protrae da mesi con condizioni differenziate da una provincia all’altra finché ieri il governo ha assicurato la «certezza della retribuzione». Lena Gissi, leader della Cisl Scuola documenta: «Sappiamo di istituti dove i presidi o le segreterie anticipano di tasca propria i soldi perché insegnanti non arrivano a fine mese. C’è gente che si rivolge alla Caritas: parliamo di docenti qualificati, non di barboni».
Rai Gr1 del 22 dicembre 2015 delle ore 13,00 - intervista al presidente Anief Marcello Pacifico
Il sindacato autonomo ha deciso di schierarsi con gli esclusi dal bonus, organizzando un ricorso gratuito contro il decreto del Miur numero 32313 del 23 settembre scorso al fine di far accedere alla stessa somma tutti i docenti in servizio con supplenza annuale, quelli con una supplenza breve e coloro che usufruiscono di aspettativa non retribuita.
Trentamila docenti non pagati da settembre. Il ministero: troppe pratiche da smaltire e stanziamenti insufficienti. I sindacati: pioggia di ricorsi.
Entro Natale dovrebbe essere pagata la prima tranche: saranno in 25 mila, secondo il ministero, a ricevere finalmente gli arretrati. Ma il resto verrà liquidato a gennaio.
I precari della scuola non ricevono i compensi da settembre. Lo Stato fa vivere 30mila supplenti senza stipendio il Natale, in molti vanno alla Caritas. L’Associazione degli insegnanti: 'Abbiamo predisposto dei decreti ingiuntivi'.
Altro che Buona scuola: Matteo Renzi si riempie la bocca di belle parole sulla scuola ma i pagamenti dei docenti sono in ritardo e per Natale arriva l'ultima beffa.
I sindacati: supplenti in attesa della busta paga da settembre. Il ministero: mancano i soldi, ma da gennaio tutto sarà risolto.
Scuola oggi. Il lato oscuro dei successi annunciati dal governo: i supplenti non pagati. La ragione ufficiale? Inefficienze del sistema informatico. Tanto basta per non pagare gli stipendi. In realtà c'è molto altro: il sistema della precarietà.