La stampa scrive

Italpress: Anief, in Italia investimenti ridotti all'osso

"Come si fa a dire, come ha fatto oggi Attilio Oliva, presidente di Treelle, che 'la scuola italiana non ha bisogno di più soldi' perché 'la spesa per ogni bambino è tra le più alte d'Europa'?

A smentire quanto detto da Oliva non sono solo i noti dati sugli investimenti che l'Italia dedica all'istruzione, di oltre un punto e mezzo inferiori alla media europea, ma anche quanto riportato alcuni giorni fa dal Rapporto Ocse 2012 'Education at a Glance 2012', che nel fotografare lo stato della spesa per la scuola nei Paesi Ocse ha confermato proprio la scarsa propensione dell'Italia". È quanto afferma l'Anief in una nota.

"Per l'Ocse, infatti, bisognerebbe 'aumentare gli investimenti in programmi per l'infanzia e mantenere i costi ragionevoli per l'istruzione superiore, al fine di ridurre le disuguaglianze, aumentare la mobilità sociale e migliorare le prospettive di occupazione delle persone' - sottolinea l'Anief -. Il presidente di Treelle, inoltre, nel dire che i docenti italiani sono uno ogni 11,3 alunni contro i 21,5 della Francia e i 12,6 tedeschi ha dimenticato un particolare: la presenza nel nostro sistema scolastico, a differenza degli altri Paesi, di circa 100 mila docenti di sostegno. I quali rappresentano un valore aggiunto fondamentale per la qualità della nostra istruzione e la formazione dei suoi studenti disabili e più in difficoltà. Dei docenti di sostegno andiamo fieri. Da chi, invece, sostiene che per colpa loro i nostri docenti sono 'pagati la metà di quella dei colleghi tedeschi' sarebbe bene prendere le distanze".

Fonte: Italpress