Rassegna stampa

Recensioni dalla Stampa al 20 gennaio 2012

http://www.cobascuolatorino.it - 11 gennaio 2012
“Breve vademecum sul nuovo sistema pensionistico italiano, dopo la cura Monti”
░ Del pregevole studio realizzato dai Cobas, riportiamo alcune valutazioni iniziali; per i dati e le tabelle, si consulti il sito Cobas.
Era abbastanza evidente a tutti che, una volta insediatosi, Monti avrebbe innanzitutto “rivisto”, peggiorandolo fortemente, il sistema pensionistico italiano. Un sistema che, se facciamo caso, ha subito riforme strutturali (fino a quella odierna) solo con Governi di centrosinistra e/o tecnici. E’questa una prima riflessione da fare: solo con la cosiddetta “pace sociale”, cioè con i sostanziale accordo con i Sindacati “concertativi”, si possono fare riforme radicali e tale pace è garantita se c'è l'appoggio parlamentare del cosiddetto “centrosinistra”. BREVE CRONISTORIA DAL 1992 AD OGGI. Inizia il Governo Amato('92), si passa a Dini('95) con la prima vera “controriforma”, cioè la suddivisione del sistema di calcolo in: RETRIBUTIVO…. CONTRIBUTIVO….MISTO…. La "controriforma Dini" apre, inoltre, la strada alla privatizzazione della previdenza favorendo la nascita della pensione integrativa privata per la quale la legge detta orientamenti generali. … Il Governo Prodi nel 2007 …
mette tutti d'accordo e tagliare ulteriormente il sistema pensionistico. E' la fase delle quote: per poter andare in pensione, per es. nel 2012, bisognava raggiungere quota 96 (60 anni anagrafici e 36 contributivi o 61 anagrafici e 35 contributivi). Restava la pensione di vecchiaia con 40 anni di contributi. Il nuovo sistema pensionistico D.L. 201/2011. La riforma della previdenza contenuta nella manovra di Natale può essere sintetizzata in quattro concetti chiave: il contributivo per tutti, la pensione di vecchiaia, la pensione anticipata e l’aggancio dei requisiti anagrafici e contributivi alla speranza di vita; scompare definitivamente la pensione di anzianità…. Dovranno smetterla con le solite menzogne: “la riforma pensionistica è stata fatta per garantire un futuro e un contratto a tempo indeterminato ai giovani”. Ma come troveranno un posto di lavoro i giovani se … è il sistema contributivo stesso che incentiva anche a posticipare il pensionamento ?... La pensione anticipata comporta anche una penalizzazione per coloro che vanno in pensione con un’età inferiore a 62 anni. Si tratta di un taglio dell’assegno per la quota di contributi maturati prima del 2012. Quindi, la penalizzazione sarà dell’1% e del 2%, rispettivamente, per chi va in pensione a 61 e a 62 anni. … l’obiettivo dichiarato dai legiferatori è proprio quello di convincere gli iscritti a non accedere al pensionamento anticipato e di ritardare il più possibile la cessazione dal servizio.

www.istat.it - 12 gennaio 2012
“L’integrazione degli alunni con disabilità nelle scuole primarie e secondarie di primo grado statali e non statali”.
░ L'Istituto nazionale di statistica, in collaborazione con il Miur e con il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, ha realizzato tra il 26 aprile e il 10 giugno del 2011 una rilevazione sull'inserimento degli alunni con disabilità nelle scuole primarie e secondarie di primo grado, statali e non statali, integrando le informazioni rilevate dal Miur. Le informazioni provengono da 22.808 scuole.
Nell'anno scolastico 2010-2011 in Italia sono 139 mila gli alunni con disabilità (il 3,0% del totale degli alunni), di cui circa 78 mila nella scuola primaria (pari al 2,8% del totale degli alunni) e poco più di 61 mila nella scuola secondaria di primo grado (il 3,4% del totale). Nelle scuole primarie il 13,9% degli alunni con disabilità non è autonomo nello spostarsi all'interno dell'edificio scolastico, una percentuale che scende all'11,4% nella scuola secondaria di primo grado. Nella scuola primaria si registra anche la percentuale più elevata di alunni non autonomi nel mangiare (9,9% il 6,4% di alunni della scuola secondaria) e nel recarsi al bagno da soli (20,1% degli alunni della scuola primaria contro i 13,2% della scuola secondaria di primo grado). Il ritardo mentale, i disturbi del linguaggio, quelli dell'apprendimento e i disturbi dell'attenzione rappresentano i problemi più frequenti negli alunni con disabilità di entrambi gli ordini scolastici considerati. L'84,5% degli alunni con disabilità della scuola primaria e l'82,1% della scuola secondaria ha la certificazione ai sensi della Legge 104/92. Sono poco più di 63 mila gli insegnanti di sostegno. Il 64,2% degli insegnanti di sostegno della scuola primaria e il 69,8% di quelli della scuola secondaria svolge l'attività a tempo pieno nello stesso plesso. La quota restante svolge la propria attività su più plessi scolastici sia all'interno dello stesso istituto sia su istituti diversi. La maggior parte delle famiglie incontra gli insegnanti curriculari al di fuori degli incontri d'istituto dei Gruppi di Lavoro sull'Handicap (GLH), meno di una volta al mese (43,4% nella scuola primaria, 52,6% nella scuola secondaria di primo grado); più frequenti sono invece i colloqui tra familiari e l'insegnante di sostegno: per entrambi gli ordini scolastici, poco più del 60% delle famiglie li incontra almeno una volta al mese.

ASASI - La Letterina n. 306 - 12 gennaio 2012
“Istruzione: Che cosa può fare il governo Monti ?”.
░ Riportiamo la prima parte di un articolo del professore Giorgio Israel, noto studioso; molta la carne al fuoco, e di pregio.
Tra i dossier aperti, il primo della lista è lo sblocco della formazione dei nuovi insegnanti. Nonostante da tre anni sia pronto un nuovo regolamento per la formazione, tutto è fermo da allora… Il pretesto principale per la paralisi è la richiesta di vincolare la formazione al reclutamento. Da questo punto di vista, va salutato con molto favore il proponimento espresso dal ministro Profumo di riavviare i concorsi per le scuole di ogni ordine e grado. Tanto più occorre evitare a tutti i costi che i ritardi del ministero blocchino il nuovo processo di formazione per un quarto anno, anche perché si rischierebbe di creare materia di contenzioso sui concorsi. Le nuove Indicazioni Nazionali per i licei furono ispirate al principio di fissare le conoscenze imprescindibili lasciando la massima libertà metodologica. È il modo di concepire correttamente l’autonomia… Preoccupano invece, e non poco, le nuove linee guida per gli istituti tecnici e professionali che hanno un ruolo strategico nel rapporto tra il mondo della scuola e il mondo della produzione. Difatti, esse sono state costruite pesantemente sulle idee postmarxiste di Edgar Morin circa la mente umana “ologrammatica” e “sistemica”; da cui la dissoluzione delle ripartizioni disciplinari, che ha prodotto l’idea di accorpare scienze della terra, biologia, chimica e fisica nelle cosiddette “scienze integrate”. Non è qui la sede per discutere le perplessità… Infine anche qui vi è il capitolo valutazione. È nota la tendenza a un ruolo crescente dell’Invalsi (Istituto per la valutazione del sistema dell’istruzione). Ma occorre intendersi: l’Invalsi può valutare il sistema nel complesso, essere usato per valutare gli insegnanti, e addirittura per valutare gli studenti, sostituendosi agli insegnanti. Sarebbe auspicabile che il ministro proceda con i piedi di piombo per il secondo aspetto e si astenga assolutamente dal terzo…. Per favore, ministro Profumo, difenda la cultura, la scienza, l’italiano e il buon senso. Evitiamo di sostituire l’insegnamento con l’addestramento ai test (“teaching to the test”)… Da decenni si parla di promuovere l’autonomia di scuole; l’esito è un dirigismo di rigidità mai vista. “Autonomia” dovrebbe significare lo spostamento delle verifiche da monte a valle: fate le vostre scelte liberamente, assumete chi volete (lo si propone anche per le scuole) e sarete valutati in base ai risultati. Ma le scuole e gli insegnanti sono sommersi da una valanga crescente di adempimenti e controlli preventivi, di prescrizioni tendenti a trasformarli in meri esecutori. Anche i meccanismi di valutazione man mano introdotti non sono tesi a verificare a posteriori, ma a prescrivere a priori. Ad esempio, la tendenza a sostituire le prove d’esame con test preparati dall’Invalsi non è innocua: l’Istituto di valutazione del sistema dell’istruzione travalica la sua funzione di valutazione di sistema surrogando la funzione dell’insegnante nella valutazione degli allievi, con la conseguenza grave di trasformare la didattica in addestramento a superare i test e di “valorizzare” gli insegnanti peggiori….

http://pressin.comune.venezia.it/ Anno IV n.67 – 12 gennaio 2012
“Istat: "Quasi la metà degli alunni disabili non partecipa ad attività extrascolastiche"
░ Press-IN, iniziativa del Progetto Lettura Agevolata del Comune di Venezia riporta alcuni dati dell'indagine sull'integrazione scolastica nelle scuole primarie e secondarie di I grado, statali e non statali.
Quasi la metà degli alunni con disabilità non partecipa alle attività extrascolastiche organizzate dalla scuola. È quanto riporta l'Istat nella sua nota sull'integrazione scolastica degli alunni con disabilità nelle scuole primarie e secondarie di I grado, statali e non statali, nell’anno scolastico 2010/11. Secondo l’istituto di statistica, nelle regioni del Mezzogiorno si osserva una minore partecipazione rispetto alle altre due ripartizioni geografiche: nella scuola primaria: solo il 44,9% degli alunni con disabilità partecipa ad attività extrascolastiche, mentre nella scuola secondaria di primo grado è il 45,5% degli studenti con disabilità che prende parte a questo tipo di attività. Ancora più difficile, inoltre, la partecipazione ai campi scuola: riguarda solo il 16% degli alunni con disabilità. In questo caso le differenze territoriali sono molto evidenti: nelle regioni del Centro si registra la percentuale più alta di alunni che partecipano ai c ampi scuola (26,2% nella scuola primaria e 36,2% nella scuola secondaria), mentre nel Mezzogiorno si riscontra la percentuale più bassa (6,9% nella scuola primaria e 6,2% nella scuola secondaria di primo grado). Nel complesso, l’Istat valuta come gli alunni con disabilità passino la maggior parte del tempo in classe, in media 25,8 ore settimanali per la scuola primaria e 23,1 per quella secondaria, e svolgono attività didattica al di fuori della classe solo per un numero residuale di ore, in media 3,7 ore settimanali nella scuola primaria e 4,1 nella scuola secondaria di primo grado. Ore che salgono a oltre 5 nelle scuole del Nord, mentre scendono nel Mezzogiorno a poco più di 2 ore nelle scuole primarie e meno di 3 nelle secondarie. Nel caso di mancanza totale di autonomia, invece, secondo i dati Istat c’è una diminuzione delle ore di didattica passate in classe ed il conseguente aumento di ore nelle quali l’alunno svolge attività didattica al di fuori della classe. Sono gli alunni del Nord non autonomi in tutte e tre le attività indagate quelli che svolgono attività didattica al di fuori della classe per un numero maggiore di ore: 10,6 ore nella scuola primaria e 14,3 ore nella scuola secondaria di primo grado. Al contrario, sono gli alunni del Mezzogiorno a svolgere attività didattica fuori dalla classe per un numero minore di ore: 4,0 ore nella scuola primaria e 7,2 ore nella scuola secondaria di primo grado.

 


ItaliaOggi - 13 gennaio 2012
“La scuola durerà un anno di meno”.
░ Annunziato come imminente un disegno di legge di riforma, firmato Profumo. Prospetta che già a 17 anni si sostenga l’esame di maturità e che si introduca l’organico funzionale in tutte le scuole. (A.Ricciardi)
Le voci si erano fatte insistenti da qualche giorno… Una riforma vera che incide sui finanziamenti agli istituti e sulle supplenze. E soprattutto sulla durata della scuola: un anno in meno, tutti all’esame di maturità non più dopo 13 anni sui banche, ma 12. Come del resto avviene in tanti Paesi europei, dalla Francia all Gemania…. Accorciare il percorso scolastico di un anno è materia assai spinosa, sulla quale inutilmente si sono esercitati già due ministri: Luigi Berlinguer, centrosinistra, e Letizia Moratti, centrodestra…. Sono dai sessanta ai settantamila i lavoratori che, secondo fonti ufficiose, rischierebbero di essere di troppo, con un anno in meno di scuola…. Ieri, alla vigilia del Consiglio dei ministri, sono arrivati i no della Flc-Cgil… e della Cisl-Scuola…. Mentre dal PD sono giunti, per bocca della responsabile scuola Francesca Puglisi, i primi timidi sì… Gli organici dei docenti diventerebbero “funzionali” garantendo così alle scuole o reti di scuole una stabilità triennale del personale cui attingere anche per le supplenze…

www.repubblica.it - 13 gennaio 2012
“Prof lo rimprovera, studente lo picchia a colpi di estintore”.
░ Il docente dell'istituto professionale Caterina da Siena è finito in ospedale con quattro denti rotti. Il sedicenne era stato richiamato perché aveva acceso un falò nel corridoio della scuola.
Ha rimproverato uno studente che si aggirava per i corridoi con un estintore in mano, nel tentativo di spegnere una fiammata che lui stesso aveva appiccato «per scherzo». Un rimprovero che a un professore dell’istituto professionale per la moda e la grafica Caterina da Siena è costato quattro denti rotti, un trauma facciale e una contusione al ginocchio. In risposta al richiamo del docente, il ragazzino si è voltato e gli ha scaraventato l’estintore in faccia, colpendolo con violenza e mandandolo in ospedale, dove è stato medicato e dimesso…… Al momento — da parte della scuola e dello stesso insegnante — non sarebbe stata sporta nessuna denuncia alle forze dell’ordine. Solo una segnalazione al commissariato Lambrate.

www.repubblica.it - 13 gennaio 2012
“Liberalizzazioni, ogni famiglia risparmierà novecento euro all'anno”
░ Il decreto sulla concorrenza verrà varato entro la prossima settimana. Soddisfazione delle associazioni dei consumatori. Secondo l'antitrust si guadagna un punto e mezzo di Pil.
"Finalmente il governo ha ascoltato i consumatori". Esultano tutte le associazioni - da Adusbef a Federconsumatori, da Altroconsumo ad Adoc, dal Codacons al Movimento di difesa del cittadino - dopo la diffusione della bozza di decreto sulla concorrenza. ….Motivo di tanto entusiasmo è il risparmio atteso dagli interventi a 360 gradi su benzina, farmacie, professioni, taxi, ferrovie, autostrade, servizi pubblici, treni, negozi. L'intera operazione di "deregulation" riporterebbe nelle tasche di ogni famiglia italiana almeno 900 euro l'anno grazie all'apertura dei diversi mercati e al conseguente abbassamento di prezzi e tariffe. Una ricaduta totale pari a 21,6 miliardi, un punto e mezzo di Pil, come confermato dall'Antitrust…. La vera, inaspettata, novità del decreto liberalizzazioni è l'articolo 6 della bozza sulla class action. La normativa viene potenziata con l'eliminazione di alcuni meccanismi insidiosi che spesso bloccano le cause collettive. Non sarà più necessario che tutti i ricorrenti abbiano una posizione "identica" (ad esempio uno stesso importo del danno da risarcire). Basterà la più logica "omogeneità". Solo un'apparente formalità, usata tuttavia dalle aziende come arma di difesa per ritardare i contenziosi. Viene anche reintrodotta una misura presente nella legge Prodi, poi annacquata dal successivo governo Berlusconi: la possibilità di aderire all'azione collettiva fino al giudizio di appello (oggi fino a 120 giorni da quando il giudice ammette la causa). … La misura più attesa dai consumatori era senz'altro quella sulla benzina, visto i continui rincari alla pompa che falcidiano i bilanci familiari. La possibilità per i benzinai (sia proprietari che non, ma in misura diversa) di acquistare benzina, gasolio o gpl in modo libero e dunque da grossisti e rivenditori diversi dal marchio dell'impianto, apre squarci di possibili ribassi. Così come la possibilità dei proprietari di trasformare l'impianto in self service. E quella di vendere giornali, tabacchi, caramelle e altri beni….. L'abbassamento del "quorum" consentirà una maggiore capillarità di farmacie sul territorio: una ogni 3 mila abitanti, dice la bozza di decreto. Contro i 4 mila attuali per i Comuni sopra i 12.500 abitanti e 5 mila per quelli al di sotto. Questo comporterà l'obbligo per le Regioni di mettere a bando, entro l'1 marzo 2013, 3.891 nuove sedi, di cui 882 nelle città più grandi (con più di 70 mila abitanti). Se almeno l'80 per cento di queste nuove aperture non saranno assegnate, perché la Regione non organizza i concorsi o li fa per una percentuale inferiore, allora la vendita dei farmaci di fascia C (quelli con obbligo di ricetta medica, ma a totale carico del cittadino) sarà liberalizzata e dunque possibile anche nelle parafarmacie e nei corner degli ipermercati, sempre alla presenza di un farmacista… Saldi liberi tutto l'anno, senza limiti di tempo, durata né ampiezza degli sconti praticati. E senza chiedere preventive autorizzazioni al Comune. La misura piace moltissimo ai consumatori e riguarda 750 mila piccoli negozi, 10 mila supermercati, 600 ipermercati. L'abolizione delle tariffe professionali (quelle minime erano state tolte da Bersani nel 2006, ma era rimasto il riferimento), accompagnata dall'obbligo per il professionista di produrre un preventivo, prima di ricevere il mandato, nel quale indicare sia la tariffa offerta secondo un "criterio di equità", sia l'esistenza di un'assicurazione per eventuali danni provocati al cliente, dovrebbero portare ulteriori vantaggi per il consumatore.

www.governarelascuola.it - 15 gennaio 2012
“Il programma annuale 2012. Alcune criticità”.
░ Riportiamo, su materia complessa e rilevante, parte di uno studio pubblicato sul settimanale elettronico diretto da Pietro Perziani; solleva questioni critiche all’interno delle istruzioni emanate dal Miur, per la predisposizione del Programma Annuale 2012.
LA FINANZA CREATIVA E’ FINITA ? In premessa, la Nota informa che la dotazione finanziaria ordinaria è stata determinata in applicazione del D.I. 44/2001 e del D.M. 21/2007… I parametri fissati dal D.M. 21/07 sono del tutto irrealistici, per cui si continuerà ad andare avanti con integrazioni della dotazione ordinaria che il MIUR continuerà ad assegnare non si sa bene in base a quali criteri…. Le scuole faranno un programma annuale, ma di fatto sarà un programma fino ad agosto, anche per le scuole che non sono oggetto di dimensionamento. La possibilità di ulteriori finanziamenti, inoltre, è prevista per: - ex LSU, CO.CO.CO, Ex Appalti Storici - legge 440/97 - alternanza scuola lavoro – mensa gratuita da parte del personale scolastico - misure incentivanti per progetti relativi alle aree a rischio - pagamento visite fiscali….
ASSEGNAZIONE PER GLI ISTITUTI CONTRATTUALI. In questa sezione… vengono presi in esame tutti gli emolumenti accessori che sono liquidati al personale con questa modalità di pagamento, sia di natura contrattuale che extra-contrattuale…. Segnaliamo in particolare la questione delle ore eccedenti per la sostituzione dei colleghi assenti, oggetto di molta confusione da diversi anni; facciamo una ricostruzione filologica della normativa, noiosa ma speriamo utile. Nella Nota si parla di “ore eccedenti per sostituzione dei colleghi assenti (art. 30 CCNL), compreso l’incremento disposto ai sensi dell’Intesa del 10.11.2011”;ora, nell’art. 30 del CCNL si parla di due cose, attività aggiuntive ed ore eccedenti:
“Art.30 – Attività aggiuntive e ore eccedenti. Le attività aggiuntive e le ore eccedenti d’insegnamento restano disciplinate dalla legislazione e dalle norme contrattuali, nazionali e integrative, attualmente vigenti all’atto delle stipula del presente CCNL.” Si dice altresì che restano disciplinate dalle norme contrattuali e dalla legislazione. Tradotto in italiano, questo vuol dire che le attività aggiuntive per l’arricchimento dell’offerta formativa sono parte del contratto, ivi compresi i relativi oneri, come chiaramente detto all’art. 88, rubricato “Indennità e compensi a carico del Fondo d’Istituto”, al comma 2:“Con il fondo sono, altresì, retribuite: … b. le attività aggiuntive di insegnamento. Esse consistono nello svolgimento, oltre l’orario obbligatorio di insegnamento e fino ad un massimo di 6 ore settimanali, di interventi didattici volti all’arricchimento e alla personalizzazione dell’offerta formativa, con esclusione delle attività aggiuntive di insegnamento previste dall’art.70 del CCNL del 4 agosto 1995…. Per tali attività spetta un compenso nelle misure stabilite nella Tabella 5;” Sono quindi escluse le “attività aggiuntive di insegnamento previste dall’art.70 del CCNL del 4 agosto 1995”, articolo che riportiamo di seguito: ART. 70 - Ore eccedenti
“1. Per il pagamento delle ore di insegnamento eccedenti l'orario d'obbligo non rientranti nelle attività aggiuntive di insegnamento di cui all'art. 43, comma 2, il cui finanziamento grava sul fondo d'istituto, si applica il criterio di calcolo di cui all'art. 88, comma 4, del D.P.R. 31 maggio 1974, n. 417. Ogni ora eccedente effettivamente prestata viene pertanto retribuita in ragione di 1/78 dello stipendio tabellare in godimento dell'interessato.” Finalmente, oltre alle attività aggiuntive, compaiono le ore eccedenti, che sin dal primo CCNL le OO.SS hanno scelto di non contrattualizzare, di lasciarle nel precedente regime pubblicistico, per l’ovvia ragione che in questo modo gli oneri rimanevano a carico della fiscalità generale. Per finire, va detto che attività aggiuntive di insegnamento e ore eccedenti vengono pagate con importi diversi, le attività aggiuntive d’insegnamento 35 euro l’ora (Tab. 5 all. CCNL 2006/2009) e le ore eccedenti 1/78 dello stipendio tabellare, equivalenti a 1/18 dello stipendio settimanale (Art. 88, comma 4, del D.P.R. 31 maggio 1974, n. 417). Di fatto, le ore eccedenti per la sostituzione dei colleghi assenti sono scomparse dall’orizzonte del MIUR; dalla Nota si potrebbe arguire che anche queste sono a carico del FIS, ma la cosa non ha senso, anche perché non si saprebbe con quale importo pagarle: 35 euro l’ora o 1/78 dello stipendio? Se le si fa rientrare nel FIS, andrebbero pagate 35 euro l’ora! Che fare? Non si sa che cosa consigliare a DS e DSGA; sarebbe assolutamente necessario un chiarimento, perché nella situazione attuale, qualsiasi cosa si faccia, si fa male.
LA QUESTIONE DEL DOCENTE VICARIO. Per quanto riguarda la questione delicatissima del docente vicario, nella Nota si arriva alla ufficializzazione dell’assurdo giuridico; andiamo per punti.“Per gli istituti contrattuali di cui all’art. 146 (CCNL), che non gravano sul FIS, non è prevista l’assegnazione di una risorsa finanziaria all’Istituzione scolastica.” Il MIUR dice due cose: - ci sono degli istituti contrattuali in base a cui i lavoratori hanno diritto di percepire dei compensi, nel caso naturalmente effettuino le prestazioni previste da tali istituti; - il datore di lavoro pubblico non intende onorare i suoi obblighi, dato che non assegna alle scuole i fondi necessari per liquidare tali emolumenti. Non c’è che una soluzione: fare in modo che le prestazioni di cui si sta parlando non vengano effettuate. Ma quali sono le “prestazioni” di cui si sta parlando? “In particolare, circa la sostituzione di un dipendente assente con altro soggetto cui si chiede di svolgere funzioni superiori, si richiama, tra l’altro, quanto disposto dall’ art. 52 del decreto legislativo n. 165/2001 in merito alla possibilità di adibire il prestatore di lavoro a mansioni proprie della qualifica superiore in caso di assenza del dipendente, fermo restando la necessità di disporre della copertura finanziaria, che per l’indennità in questione, come detto, non è assegnata a codesta istituzione scolastica.
Peraltro, a tal riguardo giova ribadire che la disposizione di cui al citato art. 52, comma 5, del D.Lgs. n. 165/2001, sanziona con la nullità l’eventuale assegnazione disposta al di fuori dei casi di cui al comma 2, con correlata responsabilità del dirigente che l’ha ordinata.” Si sta parlando del docente vicario; il MIUR dice che alla scuola non vengono assegnati i fondi per la corresponsione delle indennità di funzioni superiori e di direzione, per cui l’unica soluzione possibile per il Dirigente è di non nominare il docente vicario, o meglio di non nominarlo con delle modalità che prevedano la corresponsione delle citate indennità. L’unica possibilità di pagamento è quella legata al FIS e alla contrattazione di istituto: “Quanto sopra fatta salva naturalmente la possibilità per i dirigenti scolastici di avvalersi, nello svolgimento delle proprie funzioni organizzative ed amministrative, di docenti collaboratori, la cui attività è retribuibile, in sede di contrattazione di istituto, a carico del FIS (cfr. art. 34 CCNL).” In termini puramente teorici, la cosa sarebbe anche sostenibile: non ci sono i soldi, per cui non se ne fa niente, quanto previsto dall’art. 146 del CCNL rimane una possibilità non realizzabile per mancanza di fondi. C’è però qualche piccolo problema. Nei casi normali, la competenza e la responsabilità in merito alla nomina del docente vicario e al relativo trattamento economico ricadono sul Dirigente Scolastico, ma nel caso delle scuole date in reggenza… la “correlata responsabilità” ricade in capo ai Direttori degli Uffici Scolastici di tutte le regioni italiane…..Per un approfondimento di quest’ultimo aspetto, rimandiamo all’articolo “La nomina del docente vicario. La questione dell’art.52 D.lgs. 165/2001”….

www.superando.it - 16 gennaio 2012
“Tra le nuove attività delle mafie anche il comparto socio-sanitario per disabili”
░ Lo si legge nel XIII Rapporto di SOS Impresa - associazione nata nel 1991 a Palermo, nell'ambito di Confesercenti -, intitolato "Le mani della criminalità sulle imprese", recentemente presentato a Roma.
… Nel capitolo intitolato "I nuovi settori di investimento", si scrive che «gli interessi delle mafie si sono spostati anche in settori nuovi e per certi versi imprevedibili, come ad esempio nel comparto sanitario, ovvero nella gestione di cliniche private, di centri diagnostici, di residence per anziani, di servizi per disabili e nelle mense». … Come hanno infatti dichiarato i realizzatori del documento, «possiamo affermare che la Mafia Spa si conferma come il più grande agente economico del Paese, una grande holding company articolata su un network criminale, fortemente intrecciato con la società, l'economia, la politica, in grado di muovere un fatturato che si aggira intorno ai 140 miliardi di euro con un utile che supera i 100 miliardi di euro al netto degli investimenti e degli accantonamenti, e 65 miliardi di euro di liquidità». E ancora, «il solo ramo commerciale della criminalità mafiosa e non, che incide direttamente sul mondo dell'impresa, sfiora i 100 miliardi di euro, pari a circa il 7% del Prodotto Interno Lordo nazionale. Una massa enorme di denaro, quindi, che passa quotidianamente dalle tasche dei commercianti e degli imprenditori italiani a quelle dei mafiosi»…. «Gli interessi delle mafie si sono spostati anche in settori nuovi e per certi versi imprevedibili», come ad esempio, «nello sport (gestione di società dilettantistiche e semi-professioniste, impianti sportivi e scommesse clandestine), nell'autotrasporto e nella logistica, nei servizi di vigilanza dei locali notturni», ma anche «nel comparto sanitario, ovvero nella gestione di cliniche private, di centri diagnostici, di residence per anziani, di servizi per disabili e nelle mense».

ItaliaOggi - 17 gennaio 2012
“Spunta la riforma di Profumo”
░ Nel dl sulle liberalizzazioni, misure di sistema per la Scuola.
Più autonomia e fondi per le scuole. Test invalsi obbligatori, linee guida nazionali per raccordare l’istruzione con la formazione professionale regionale. E poi nuovi istituti nelle caserme dismesse della Difesa, e organico funzionale per tre anni. Sono le novità che, secondo ItaliaOggi, dovrebbero entrare nel decreto legge sulle liberalizzazioni… Al momento, la riduzione a12 anni del percorso scolastico… risulta essere stata accantonata…. Le risorse per l’istruzione, ad esclusione di quelle per la scuola non statale, confluiranno in due soli capitoli: il fondo per l’autonomia e quello per il personale. Nel primo andranno tutte le risorse che ad oggi vengono date indirettamente alle scuole e che così potranno essere gestite autonomamente senza vincoli. Ogni scuola, inoltre avrà un organico funzionale di durata triennale, con il quale fa fronte non solo alle esigenze ordinarie ma anche alle supplenze. Per consentire di costituire, a invarianza di spesa, nuove cattedre, si utilizzeranno anche gli spezzoni… Gli istituti avranno diritto, poi, a organici da utilizzare in rete con altre scuole per realizzare attività di recupero e di sostegno alle eccellenze, oltre che ai ragazzi diversamente abili.

ItaliaOggi - 17 gennaio 2012
“Corsa alla disoccupazione ridotta”
░ Non è necessario essere iscritti all’Ufficio di collocamento. Le domande entro il 31 marzo. (Antimo Di Geronimo)
I docenti e i non docenti che intendono percepire l’indennità di disoccupazione con i requisiti ridotti, hanno tempo al 31 marzo prossimo per presentare la domanda. L’istanza può essere presentata fin da oggi anche da coloro che attualmente stanno lavorando, a differenza della disoccupazione con i requisiti ordinari che presuppone l’assenza totale di rapporto di lavoro. La presentazione della domanda consente ai precari di ottenere un indennizzo per i periodi in cui non hanno lavorato nel 2011, a patto che siano in grado di vantare almeno 78 giorni di servizio, sempre nel 2011 e almeno un contributo settimanale versato entro il 31 dicembre del 2009 …(deve possedere cioè almeno un contributo settimanale versato prima del biennio precedente l’anno nel quale viene chiesta l’indennità). Nel calcolo delle 78 giornate sono comprese anche le festività e le giornate di assenza indennizzate (per es., maternità, malattia, permessi retribuiti). Per i primi 120 giorni, l’indennità giornaliera non può superare il 35% della retribuzione media giornaliera… nei limiti di un importo massimo mensile lordo di 844,06 elevato a 1.014,48 per i lavoratori che possono far valere una retribuzione lorda mensile superiore a 1.826,07. L’indennità è pagata dall’Inps con un unico assegno inviato a casa del lavoratore (o con domiciliazione su conto corrente bancario o postale), per un periodo corrispondente alle giornate effettivamente lavorate nell’anno precedente, e comunque non superiore a 180 giornate. La domanda va presentata all’Inps, su appositi modelli reperibili presso le sedi, oppure direttamente sul sito dell’Inps, nella sezione dedicata alla modulistica, entro il 31 marzo dell’anno successivo a quello in cui si è verificata la disoccupazione. E’ necessario allegare anche il modello 86/88bis, la cui compilazione è a cura delle scuole doce si è lavorato nel 2008…. L’indennità di disoccupazione con requisiti ridotti è alternativa a quella con i requisiti ordinari, che si ottiene quando il lavoratore può fare valere 52 contributi settimanali negli ultimi due anni; fatto salvo il possesso di un’anzianità contributiva di due anni. Per accedere all’indennità con i requisiti ordinari, inoltre, è necessario presentare la domanda dopo il licenziamento, fermo restando la preventiva iscrizione al collocamento, e comunque entro 66 giorni dalla data del licenziamento. Questa indennità, dunque, è incompatibile con la costanza del rapporto di lavoro…

ItaliaOggi - 17 gennaio 2012
“Nuovi permessi sindacali. Ecco come fare”
░ Antimo Di Geronimo riprende, dalla Direzione Scolastica Regionale della Campania, un vademecum utile anche alle prossime RSU.
Permessi sindacali: a chi spettano, come chiederli, come registrarli e comunicarli al ministro della Funzione pubblica Filippo Patroni Griffi. E’ un vero e proprio vademecum per i dirigenti scolastici e i sindacalisti, la circolare n.66 emanata dell’USR per la Campania l’11 dicembre scorso (sito:http://www.csa.napoli.bdp.it/pagine/circolari.htm). … La circolare reca anche i moduli per le rilevazioni che sono necessarie perché adesso è obbligatorio comunicare i permessi alla Funzione pubblica entro due giorni dalla fruizione. L’ufficio ha ricordato che i dirigenti delle organizzazioni sindacali rappresentative (Flc-Cgil; Cisl-Scuola; Uil-Scuola; Snals-Confsal; Gilda-Unams) non collocati in distacco sindacale possono fruire, ai sensi degli artt. 8-9-10, del contratto quadro del 7.8.98, di permessi sindacali giornalieri ed orari, per l’espletamento del loro mandato, per la partecipazione a trattative sindacali, o per partecipare a convegni e congressi di natura sindacale. Tali permessi non possono superare bimestralmente, per ciascun dirigente sindacale tenuto ad assicurare la continuità didattica, i cinque giorni lavorativi e, in ogni caso, i 12 giorni nel corso dell’a.s…..Il nominativo del dirigente sindacale che fruisca del permesso deve essere chiaramente specificato, a cura dell’associazione sindacale richiedente… E’ necessario specificare se si tratta di permesso per espletamento del mandato, o di permesso per partecipazione a riunioni degli organi statutari…. I dirigenti dei sindacati rappresentativi hanno diritto anche a permessi sindacali non retribuiti per la partecipazione a trattative sindacali o a congressi e convegni di natura sindacale. Per quanto riguarda i permessi spettanti alle RSU, il monte ore dei permessi va calcolato nella misura di 25munuti e 30 secondi per dipendente in servizio con rapporto di lavoro a t.i….

Il Messaggero - 19 gennaio 2012
“Milleproroghe, spiraglio sulle pensioni”
░ Deroghe per i lavoratori precoci. La modifica interessa i cosiddetti “esodati” e i professori di scuola.
Per colpa delle nuove norme sul sistema previdenziale varate a dicembre erano rimasti in mezzo al guado, con il rischio concreto di dover passare i prossimi 4-5 anni senza né stipendio né pensione. Ora questi ex lavoratori… possono tirare un sospiro di sollievo: un emendamento a firma PD-PDL al decreto Milleproroghe all’esame della Camera, consentirà loro di rientrare nelle vecchie regole, e quindi di arrivare alla pensione così come da piani antecedenti alla manovra Salva-Italia…. L’emendamento prevede per i cosiddetti “esodati” il mantenimento ancora per due anni delle vecchie regole…. Applicazioni delle vecchie regole pensionistiche anche per il personale della scuola che raggiungerà i requisiti entro agosto prossimo….