Rassegna stampa

Recensioni dalla Stampa al 9 dicembre 2011

 

http://intranet.uisp.it – 1 dicembre 2011

Corsa a ostacoli. Il diario dei giorni di Francesco, Paolo e Alice: tre ragazzini cui la disabilità ha dato una marcia in più. Anche per combattere insieme alle loro famiglie contro la dura legge dei tagli”.

Nel numero di dicembre del mensile dell’organizzazione di Emergency, l’inchiesta "Corsa ad ostacoli" riporta quanto il giornalista Luca Galassi ha potuto vedere, ospite di famiglie che sanno come affrontare le difficoltà connesse alla disabilità dei figli. Una delle tre famiglie in cui è stato ospite è quella di uno dei nostri responsabili romani: Elena Duccillo. Diamo alcuni brani del servizio giornalistico.

La rincorsa di Francesco comincia alla nascita. La vita lo ha sottratto precocemente alla madre infilandolo in una incubatrice; la malattia gli ha tolto il fiato e indurito gambe e braccia…. Ha 16 anni ed è afflitto da tetraplegia spastica. Vive in via Moscova a Milano con papà, mamma, fratello e sorella. La madre, Anna ha dovuto lasciare il lavoro nell’azienda di famiglia, per accompagnarlo in quella che, tappa dopo tappa, si è rivelata un’avventura di grandi conquiste, e qualche delusione. Come il mancato riconoscimento di alcuni diritti fondamentali… Se lo Stato italiano ha costruito intorno ai disabili un paradiso legale, nella realtà i loro diritti vengono continuamente negati…. Anna, scrittrice di favole e racconti per bambini ha deciso di avvicinare il mondo incantato e ideale delle sue narrazioni fiabesche a quello della realtà. Quando lo scorso anno, all’istituto multimediale Albert Steiner hanno dimezzato le ore di sostegno a Francesco, Anna ha pensato che fosse venuto il momento di imporsi e di fare causa all’Ufficio Scolastico regionale…. E le ore di sostegno sono state ripristinate…. Il ricorso di mamma Anna ha dato ciò che a Francesco spettava di diritto… Il tempo di Francesco è scandito dalla salute: una volta a settimana in ospedale, la fisioterapia tre volte, quattro o cinque diversi farmaci, al giorno. … Francesco capisce, e conosce perfettamente la delicatezza del problema. I suoi 16 anni lo hanno dotato di grande sensibilità, e l’indulgenza è quasi dote naturale… Sa già che cosa farà da grande: il giornalista sportivo, ma di parte, sogghigna, perché lui è interista.

Dalla collinetta dove sorge la casa di Paolo, a Grottaferrata (ROMA), la piscina dista solo pochi minuti. E’ una fortuna per lui. Alla fine dei compiti, si fa accompagnare dal padre, due o tre volte la settimana, o anche quattro se è prima delle gare…. Paolo ha già vinto parecchie gare….

E’ la sua piccola gioia, la piscina, insieme al karaoke e alla Coca Cola. La sua gioia più grande è, invece, la Lazio…. E la fidanzata ? Valentina, di due anni più grande….. La vita di paolo è serena, spensierata. Ma dietro la sua felicità c’è la battaglia di mamma, Elena…. Anni fa, il vicepreside dell’Alberghiero “Ugo Tognazzi” sconsigliò l’iscrizione di Paolo, affetto da Sindrome di Down, alla sua scuola usando i classici argomenti: disservizi dei mezzi pubblici, massimo 4 ore e mezza di sostegno, angherie dei compagni di classe, e così via. “La sera dell’incontro, mentre gli servivo la pastasciutta, guardavo Paolo e non sapevo che dire. A togliermi d’imbarazzo fu mia figlia: “Mamma, com’è andata stamattina?”. “Non bene, forse non c’è posto per tuo fratello”. Mio figlio posò la forchetta, mi guardò e disse: “Invece, no !” Battendo il pugno sul tavolo. Non aveva intenzione di rinunziare al suo sogno. Elena ha ottenuto per via legale quello che voleva. O meglio, quello a cui aveva diritto. Ora sta lottando per ottenere il trasporto, da Grottaferrata a Frascati…. Abituata a combattere, lei stessa è insegnante di sostegno da quando aveva 19 anni. A differenza di molti casi in cui la cattedra di sostegno è una scappatoia per entrare nella scuola, e chiedere poi il passaggio alla docenza curricolare, Elena è rimasta al sostegno. “Perché è quello che ho studiato. Perché è quello che volevo fare. Perché è la mia passione, anche se la scuola è cambiata….”

Alice non frequenta la scuola delle meraviglie ma quella di Pero (MILANO) è comunque quella che si dice una scuola modello…. E’ la madre, Anna a narrarne la storia. Al momento dell’iscrizione alle elementari, Anna si presentò al preside dell’Istituto Marconi…. La bambina che ora ha 13 anni e una risata contagiosa, comincia il suo cammino. Nella scuola, grazie a un gruppo di genitori intraprendenti e determinati, viene subito istituito il GLH (Gruppo di Lavoro sull’Handicap)… Luisa Stocchi è stata l’insegnante di Alice per 5 anni. La bambina è diventata per i compagni di classe un’occasione di potenziamento non solo emotivo ma anche cognitivo. Già dalla seconda elementare la classe ha lavorato affinchè gli apprendimenti, tradotti, potessero essere compresi anche da tutti quelli rimasti indietro….


 

ASASI - La Letterina n. 301 – 1 dicembre 2011

Concorso d.s., i Tar in panne con tre decisioni diverse e contrastanti”

Riportiamo, dal settimanale on line dell’Asasi Sicilia, i passi salienti dell’analisi sulla situazione del Concorso dd.ss, fatta dal Vicepresidente regionale, il preside Salvatore Indelicato.

Il primo lotto dei ricorsi della partita in atto tra idonei e non idonei del concorso per dirigenti scolastici registra una singolare situazione, con tre distinti e anche contrastanti pronunciamenti da parte della stessa magistratura adita…. Vediamo la prima tipologia e cioè quella del differimento della decisione al 6 dicembre. Cominciamo da quelle del TAR del Lazio: “Considerato che, ad un primo sommario esame, non appaiono sussistenti l’estrema gravità e l’urgenza tali da non consentire la dilazione della decisione sulla domanda cautelare proposta con il ricorso, fino alla data della prima Camera di Consiglio utile; P.Q.M. Respinge la suindicata domanda di concessione di misure cautelari provvisorie e fissa per l’esame in sede collegiale dell’istanza cautelare la Camera di Consiglio del 6 dicembre 2011”. Una decisione questa del TAR Lazio, emessa in riferimento alle norme del codice del processo amministrativo, il quale all’art. 56, comma 1, recita: “Prima della trattazione della domanda cautelare da parte del collegio, in caso di estrema gravità ed urgenza, tale da non consentire neppure la dilazione fino alla data della camera di consiglio, il ricorrente può, con la domanda cautelare o con distinto ricorso notificato alle controparti, chiedere al presidente del tribunale amministrativo regionale, o della sezione cui il ricorso è assegnato, di disporre misure cautelari provvisorie. La domanda cautelare è improcedibile finché non è presentata l’istanza di fissazione d’udienza per il merito, salvo che essa debba essere fissata d’ufficio. Il presidente provvede sulla domanda solo se ritiene la competenza del tribunale amministrativo regionale, altrimenti rimette le parti al collegio per i provvedimenti di cui all’articolo 55, comma 13”. D’altronde, qualunque fosse stata la decisione monocratica, il relativo decreto avrebbe esplicato la sua efficacia fino alla decisione dell’organo collegiale….. La decisione - visto che la camera di consiglio dovrà esprimersi sulla richiesta di misura cautelare collegiale ai sensi dell’art. 55 - è fissata per il 6 dicembre prossimo… La seconda tipologia di decisione è quella invece che tout court rigetta l’istanza cautelare. È il caso dei ricorsi proposti all’ANIEF: “Considerato che il bando del concorso in questione consente l’ammissione alle prove scritte previo superamento della prova selettiva per test a risposta multipla; considerato che parte ricorrente non ha superato detta prova propedeutica; che, pertanto, non sussistono le condizioni per ottenere l’accoglimento della istanza cautelare. P.Q.M. Il Tribunale Amministrativo Regionale per il Lazio (Sezione Terza Bis) Respinge la domanda di sospensione cautelare”…. La terza tipologia di decisione è quella dell’accoglimento dell’istanza cautelare. È il caso del TAR della Puglia che invece accoglie e concede la cautelare:Considerato che le prove scritte del concorso di cui si tratta si svolgeranno nei giorni 14 e 15 dicembre 2011, cosicché la situazione giuridica dei ricorrenti, nella qualità dedotta in ricorso, risulta essere suscettibile di grave pregiudizio nel tempo intercorrente tra la data odierna e quella della prima camera di consiglio utile (21 dicembre 2011) per la trattazione collegiale della domanda cautelare; P.Q.M. Accoglie l’istanza e, per l’effetto, sospende provvisoriamente l’efficacia degli atti impugnati, nella parte in cui impediscono la partecipazione dei ricorrenti alle suddette prove scritte; Fissa la camera di consiglio del 21 dicembre 2011 per la trattazione in sede collegiale dell’istanza cautelare”. Insomma siamo di fronte al pieno conflitto di poteri e di interessi….


 

www.superabile.it – 2 -12 -2011

Innalzamento età pensionabile: peggio di un’alluvione, per le mamme dei disabili”

Nella rubrica “Lettere alla Redazione” è stata pubblicata la lettera, che riportiamo, della mamma di una ragazza gravemente disabile. Carla ha una figlia maggiorenne gravemente disabile, una madre non più autosufficiente e un lavoro part-time, che ha ridotto notevolmente le sue entrate ma le ha permesso di stare accanto alla figlia e provvedere ai suoi bisogni. Da qualche anno, vedeva avvicinarsi la pensione e provava sollievo: con 56 anni di età e 35 di contributi, avrebbe tagliato il traguardo tra un anno esatto. Ora, l’innalzamento dell’età pensionabile è "peggio di un’alluvione". La sua delusione e il suo sdegno sono tutti nella lettera che scrive alla redazione di Superabile.

Spett.le Redazione, scrivo di getto a sera di questo giorno in cui è stata data notizia dell’innalzamento dell’età pensionabile, senza guardare in faccia nessuno. Scrivo perché credo che, come me, siano tante le donne che si sentono tradite, ancora una volta. Non sono pratica di Facebook e simili, perciò non posso contattare il Comitato per il prepensionamento dei familiari di disabili gravi e gravissimi e non so se abbia in mente qualche iniziativa. Sono pertanto grata a questa Redazione, per questa possibilità di invio mail. Ho 56 anni, 35 di contributi, dipendente comunale come educatrice di Nido; soprattutto, sono mamma di una ragazzina maggiorenne disabile grave. Per lei dovetti chiedere il part-time, ciò che ha ridotto notevolmente la capacità finanziaria della mia famiglia. Non trovo giusto che, per via della crisi, debba pagare ora anche in termini di obbligo lavorativo protratto, e di quanto!! Da qualche anno devo pure occuparmi di mia madre non più autosufficiente, e sono sfinita. Pur accontentandomi di una pensione fortemente penalizzata, confidavo nella possibilità dell’opzione donna, per me collocata ad inizio 2013, ma ora mi sembra tutto franato, peggio di un’alluvione! Credo che dovremmo davvero andare ad incatenarci in piazza. Mi piacerebbe poter invitare a pranzo a casa mia la nuova Ministro: di domenica, giorno libero per la badante. Ogni donna di casa è colonna del welfare, noi mamme di disabili lo siamo ancora di più. Nell’epoca ormai del lavoro "senile" sarebbe giusto porre dei buoni distinguo, al di là dei già codificati criteri di lavori usuranti, e considerare innanzitutto noi mamme di disabili, ma anche le persone reduci da pesanti malattie come i tumori. Ringrazio infinitamente dell’uso che codesta spett.le Redazione vorrà fare di questa mia, per sostenere la nostra causa. Distinti saluti Carla Volpe - Schio


 

WWW.infohandicap.org – 3 dicembre 2011

Il TAR di Palermo riconosce, ancora una volta, il diritto dei minori con disabilità ad essere supportati da insegnati di sostegno secondo il rapporto 1/1.

Riporta il comunicato stampa emesso dall’Associazione Nuove Ali, di Agrigento, recante la notizia dell’ennesima sentenza amministrativa favorevole agli alunni diversamente abili e che boccia, di fatto, la politica dei TAGLI attuata per far quadrare il Bilancio Statale: i minori con disabilità hanno diritto ad essere supportati da insegnanti di sostegno secondo "le effettive esigenze rilevate".

Il Tribunale Amministrativo Regionale di Palermo…. con una serie di Sentenze adottate nei mesi di ottobre e novembre ha reintegrato le ore di sostegno decurtate a circa 40 bambini di Palermo, Agrigento, Raffadali,

Cammarata, Lercara Friddi, Capaci, Misilmeri, Castrofilippo, Ribera, Licata, Canicatti, Campobello di Licata, Favara, Cammarata, Racalmuto, Sutera, Monreale, Porto Empedocle, Alessandria della Rocca, Termini Imerese, Prizzi, assistiti dall’avv. Giuseppe Impiduglia, condannando il Ministero dell’Istruzione al pagamento di euro 1.500,00 a titolo di rimborso per le spese legali. Il T.A.R. Palermo ha inoltre condannato l’Amministrazione Scolastica al pagamento di un’ulteriore somma di denaro liquidata in euro 500,00 giacché le Sentenze adottate sono fondate “su ragioni manifeste e orientamenti giurisprudenziali consolidati” (sono ormai centinaia, infatti, le sentenze che riconoscono il diritto dei minori disabili gravi ad avere reintegrate le ore di sostegno secondo il rapporto 1/1). Nei prossimi giorni l’Amministrazione Scolastica dovrà procedere ad integrare le ore di sostegno assegnate a ciascuno dei bambini che hanno proposto ricorso, provvedendo alla nomina di ulteriori

insegnanti di sostegno. Si auspica infine che le pronunce dei Giudici Amministrativi possano indurre il nuovo Ministro dell’Istruzione ad adottare subito i provvedimenti necessari a garantire a tutti i disabili gravi un adeguato numero di ore di sostegno evitando, in tal modo, ai genitori di adire le vie legali per ottenere il riconoscimento dei diritti dei propri figli.



 

La Stampa (Torino) – 6 dicembre 2011

Cisl e Uil contro i ritardi del decreto salva-precari”.

Il governatore leghista vorrebbe cambiare le regole, ma non riesce.

I segretari regionali di Cisl e Uil Scuola … sottolineano in una dura nota che in merito ai circa 600 posti del decreto salva precari, “nei giorni scorsi la Regione ha comunicato quali sono le scuole che beneficeranno del contributo per assumere precari” che lavoreranno sul sostegno o su progetti specifici per il tempo-scuola. Dicono: “ora sono pronti gli elenchi del personale da contattare, secondo le regole nazionali. Ma la giunta presieduta da Cota ha continuato ad insistere perché il Miur firmasse un accordo in base al quale le scuole avrebbero dovuto dare la priorità a coloro che, in passato, avevano prestato servizio in scuole piemontesi, modificando le regole delle graduatorie nazionali” Né il governo Berlusconi, né quello “dei professori” ne ha voluto sapere.


 

ItaliaOggi – 6 dicembre 2011

L’anzianità va in soffitta per sempre”.

Spariscono le quote, resta la pensione di “vecchiaia”, oppure 41/42 anni di servizio. Saranno pesanti le ripercussioni di questa manovra economica del Governo Monti, in materia di assunzioni: il turn over sarà ridotto all’osso. (di Nicola Mondelli)

Dal primo gennaio 2012, la pensione di anzianità, quella cioè che fino al 31 dicembre 2011 il personale della Scuola poteva conseguire alla maturazione delle quote (96 nel 2011 e 2012; 97 nel 2013) sarà soppressa e sostituita dalla pensione anticipata. Niente più quote, quindi, ma tale pensione si potrà conseguire esclusivamente se gli uomini potranno fare valere una anzianità contributiva di 42 anni; le donne, 41 anni. Se l’età anagrafica posseduta all’atto della pensione anticipata sarà inferiore a 63 anni, verrà applicata una riduzione percentuale pari a tre punti percentuali per ogni anno di anticipo rispetto a tale età…. Un’altra modifica pesantissima riguarda la pensione di vecchiaia ordinaria, per accedere alla quale il personale femminile della scuola dovrà avere maturato 63 anni nel 2012 e 2013, 64 nel 2014 e2015, 65 nel 2016, e 66 a decorrere dal primo gennaio 2018. Il personale maschile potrà accedervi, ma a decorrere già dal primo gennaio 2012, a 66anni di età…. In entrambi i casi, purchè in presenza di una anzianità contributiva minima pari a 20 anni. Modifiche sono state apportate anche ai criteri di calcolo della pensione. A decorrere dal primo gennaio 2012 sarà esteso - nei confronti del personale che poteva fare valere fino a 18 anni di contribuzione alla data del 31 dicembre 1995 e quindi in regime di calcolo retributivo pieno – il sistema di calcolo contributivo, anche se limitatamente ai servizi prestati dal primo gennaio 2012….. E’ prevedibile che il personale del comparto Scuola e dell’Afam che potrà fare valere al 31 dicembre 2011 i requisiti per accedere al trattamento pensionistico (sono circa 40mila) cercherà, in un numero maggiore che per il passato, di lasciare il servizio non appena se ne presenteranno le condizioni più favorevoli. Per quanti non possono fare valere tali requisiti, la cessazione dal servizio potrà avvenire, di norma, solo con il possesso dei nuovi requisiti. Pesanti potrebbero essere le conseguenze in tema di nuove disponibilità di posti vacanti, al fine del conferimento degli incarichi, sia a t.i. che a t.d. Meno personale in pensione significa turn over ridotto all’osso e notevole innalzamento dell’età anagrafica….


 

ItaliaOggi – 6 dicembre 2011

Prof in bici pedala a suo rischio”.

Una nota dell’INAIL chiarisce che pedalando fuori dalle piste ciclabili, in caso di incidente non si ha diritto ad indennizzo (C.Forte)

Chi va a scuola in bicicletta lo fa a proprio rischio e pericolo. Perché se viene investito da un’auto, l’Inail non tira fuori nemmeno un centesimo. E’ quanto si evince da una nota emanata lo scorso 7 novembre…. Per vedersi riconoscere l’indennizzo, in caso di infortunio in itinere, è necessario che l’incidente si verifichi mentre il lavoratore pedali sulla pista ciclabile… L’Inail ha anche affrontato la questione del percorso misto: un po’ sulla pista ciclabile, un po’ sulla strada. In questo caso, se il percorso sulla strada è inevitabile, è ipotizzabile il riconoscimento dell’indennizzo in caso di infortunio. Perché la situazione sarebbe simile a quella del lavoratore che parcheggia la propria autovettura e attraversa la strada per andare a scuola. Restano fermi i requisiti per il riconoscimento della causa di servizio; l’infortunio in itinere, però, viene riconosciuto anche nel percorso inverso, per tornare da scuola a casa.


 

ItaliaOggi – 6 dicembre 2011

Scuole contro il Ministero. Si può fare”.

Secondo il Tar Abruzzo, è legittimo che un istituto ricorra in giudizio contro l’Amministrazione; e può rivolgersi, per il patrocinio, al libero foro, non all’Avvocatura dello Stato (Mario D’Adamo).

Le istituzioni scolastiche possono legittimamente rivolgersi alla giustizia amministrativa per chiedere l’annullamento di provvedimenti dell’amministrazione scolastica, ministero e uffici centrali e territoriali, che ne ledano gli interessi istituzionali impedendo o limitando lo svolgimento di attribuzioni che le leggi conferiscono loro…. E per stare in giudizio possono, anzi debbono, rivolgersi ad avvocati del libero foro… E’ quanto stabilisce una recente, innovativa decisione, del Tar dell’Abruzzo (sezione staccata di Pescara)… Sentenza n.641 del 14 novembre 2011.


 

ItaliaOggi – 6 dicembre 2011

Assenza, attenti ai giorni sospetti”.

Per la Funzione pubblica, le visite fiscali vanno disposte obbligatoriamente se il congedo è chiesto in prossimità di festività e/o del riposo infrasettimanale (di Antimo Di Geronimo).

Il giorno di assenza per malattia, prima o dopo di un permesso, del giorno libero o di un periodo di vacanza, è un’assenza sospetta. E quindi anche in questi casi i dirigenti scolastici devono sempre disporre la visita fiscale. E’ quanto si evince da una nota emanata dal Dipartimento della Funzione pubblica (3/11/UPPA). Il provvedimento interviene a far luce sull’annosa questione dell’obbligo delle visite fiscali fin dal primo giorni di assenza per malattia. Che, dopo una fase iniziale in cui il legislatore aveva previsto che dovessero essere disposte sempre e comunque, ha conosciuto una sorta si pausa di riflessione. Dopo l’entusiasmo iniziale, infatti, le amministrazioni si sono rese conto di non avere i soldi per pagare i medici in visita di controllo…. Per mettere fine a questo spreco, il legislatore è intervenuto con il decreto legge 98/2011. Il dispositivo, all’art.16 dice che la visita fiscale bisogna mandarla solo se è proprio necessario. Salvo i casi in cui l’assenza è sospetta, intendendo per tale l’assenza strategica a ridosso delle giornate non lavorative….


 

ItaliaOggi – 6 dicembre 2011

Ferie non godute sono ferie perse”.

Se il lavoratore si ammala e non riesce a fruire, entro il termine fissato, delle ferie, ne perde il diritto (di Carlo Forte).

E’ questo il principio affermato dalla Corte di Giustizia europea, con una sentenza depositata il 22 novembre scorso (procedimento C214/10). A differenza di quanto avviene per le sentenze dei giudici nazionali, le pronunce della Corte di Giustizia valgono per tutti gli Stati dell’Unione. E dunque essa trova immediata applicazione anche nel nostro Paese, sia nel settore pubblico che provato. Scuola compresa. … Il limite del periodo di riporto (così si chiama il limite di tempo oltre il quale le ferie non possono essere più fruite) è fissato dal contratto di lavoro, nell’ordine di un anno scolastico oltre quello in corso… In buona sostanza, dunque, se il lavoratore non va a lavorare perché è malato, non ha diritto a riposo.


 

ItaliaOggi – 7 dicembre 2011

Modello Olanda per Profumo”.

Nelle nazioni,come Italia, Spagna e Grecia, dove non ci sono studenti-lavoratori, non c’è crescita.

I Paesi Bassi (oltre che la Danimarca e la Finlandia) vantano il più alto tasso di occupazione giovanile nell’OCDE. E dall’alto di questa collocazione, la lezione merita di essere ascoltata… Lì dove i giovani studiano e lavorano, il prolungamento degli studi è un danno. Nei Paesi Bassi, tra altro, i contributi previdenziali a carico dei lavoratori che assumono ragazzi per piccoli lavori sono stati temporaneamente aboliti…. Ai datori di lavoro è stata offerta la possibilità di proporre ai giovani fino ai 26 anni una serie di 4 contratti contemporanei, in quattro anni, e una legge che è stata denominata “investire sui giovani” obbliga le municipalità ad offrire servizi di formazione ed occupazione ai disoccupati….


 

Corriere della sera – 7 dicembre 2011

Pagelle ai prof migliori, quasi tutti scelti all’unanimità”.

Il giudizio sulla sperimentazione del merito voluta dalla Gelmini è positivo, e si preme (premono l’Associazione TreLLLe e Fondazione per la Scuola) perché in nuovo ministro valuti di prorogare l’esperienza.

Era stata una delle tante decisioni del ministro Gelmini che avevano mandato su tutte le furie gli insegnanti. Uno stipendio in più agli insegnanti giudicati migliori dai loro colleghi, una sperimentazione partita a fatica, visto le tante scuole che avevano detto no. Ma adesso viene fuori che lì dove il meccanismo è stato provato, i risultati sono stati buoni, e tutto sommato condivisi. Ogni dieci insegnanti premiati, 7 sono stati votati all’unanimità dalla commissione composta dal preside più due docenti eletti. E la lista dei vincitori è stata promossa anche all’esterno: nella maggioranza delle scuole, le persone ce hanno giudicato corretti quei nomi sono state numerose….


 

WWW.repubblica.it – 8 dicembre 2011-12-08


 

Concorso alla Cattolica, indaga la procura

Il Un candidato ha indicato ai pm la vincitrice. Le presunte irregolarità segnalate anche al rettore Ornaghi, neoministro del governo Monti, che però non ha bloccato la prova. Aperta un’inchiesta

Già sei mesi fa aveva segnalato alla procura il nome della vincitrice del concorso da ricercatore in Medicina legale alla Cattolica. Alberto De Lorenzis aveva anche indicato al rettore Lorenzo Ornaghi, ora ministro dei Beni culturali, la comunanza di interessi tra la futura ricercatrice e due dei tre componenti la commissione giudicatrice. Ornaghi rigettò l’istanza. Ma ora su quel concorso indagano i pm.. In una lettera alla Procura, già sei mesi fa, aveva segnalato il nome della vincitrice del concorso per un posto da ricercatore in Medicina legale alla Cattolica. Di più: Alberto De Lorenzis aveva indicato al rettore Lorenzo Ornaghi, ora ministro dei Beni culturali, la comunanza di interessi tra la futura ricercatrice e due dei tre componenti la commissione giudicatrice. Ma Ornaghi non ravvisò i motivi per ricusare i commissari e rigettò l’istanza. Ora la vicenda è all’attenzione della Procura che sembra essere di tutt’altro avviso. Il pm Ilaria Calò ha aperto un’inchiesta sulle "anomalie" del concorso: il sospetto è che la prova possa essere stata pilotata. L’indagine è coordinata dal procuratore aggiunto Alberto Caperna. Candidato allo stesso concorso, De Lorenzis nel giugno scorso chiese la sospensione dell’esame al quale parteciparono in sei. Lo fece in forza del conflitto di interessi della collega che era impegnata professionalmente con due dei tre componenti la commissione giudicatrice. Ma di fronte alla segnalazione il rettore Ornaghi non intervenne, rispose glissando il merito e sostenendo che tutto era regolare: "Non ritengo le circostanze da lei segnalate idonee e sufficienti per la ricusazione dei due commissari". Quindi, rigettò l’istanza. Ora la documentazione è nelle mani dei magistrati che vogliono capire se si siano consumati illeciti nella designazione della vincitrice. "È la quarta volta in tre anni", racconta De Lorenzis, "che segnalo in tempi non sospetti il nominativo del candidato che poi si rivela il vincitore del concorso". Ha qualità divinatorie De Lorenzis che alla Cattolica si è laureato, specializzato e ha insegnato, per un totale di quindici anni? "Il fatto è", spiega, "che ogni volta mi sono trovato di fronte a un concorso pubblico che sembrava tagliato sulle misure di un candidato preciso, in barba ai diritti e ai meriti degli altri concorrenti". La prima volta De Lorenzis predisse il nome di una laureata in Lettere, figlia di un componente del cda della Cattolica, che si aggiudicò il posto da ricercatrice in Medicina legale superando la prova scritta basata sugli esami di un’autopsia. In particolare i candidati avrebbero dovuto stabilire l’ora della morte di un soggetto sulla base dei resti alimentari rinvenuti nello stomaco. Il gip deciderà se archiviare o no, valutando l’operato dei componenti di quella commissione esaminatrice che giudicarono la laureata in Lettere come la più idonea rispetto al resto dei candidati tutti medici legali. Poi fu la volta di altri tre concorsi. Tutti pilotati? Lo diranno i giudici. Certo è che a ogni prova, il nome del ricercatore, poi designato come vincente, è stato segnalato da De Lorenzis ai pm e al rettore con grande anticipo. È accaduto anche con la candidata che qualche giorno fa è stata indicata dai tre della commissione come vincitrice dell’ultimo concorso in Medicina legale. Nella sua richiesta di ricusazione dei due commissari, De Lorenzis motivava per iscritto: "Il primo è autore di lavori scientifici pubblicati insieme con la candidata e insieme al secondo è nella commissione Qualità del Gruppo tossicologi forensi italiani, della quale fa parte anche la candidata con la quale hanno elaborato la revisione delle linee guida per i laboratori di analisi delle droghe di abuso con finalità medico legali". "Appare evidente", conclude De Lorenzis, "come tali circostanze violino il canone fondamentale dell’imparzialità e pertanto ritengo non sussistano le condizioni per una procedura di valutazione corretta e imparziale da parte dei due membri della commissione in un concorso al quale partecipa anche il sottoscritto".