Il precario della scuola che termina la supplenza deve vedersi pagati, a parte, i giorni di ferie non goduti: fa male l’amministrazione a considerarle assegnate “d’ufficio”. A ricordarlo, con tanto di condanna del Ministero dell’Istruzione e del Merito, è stato il giudice del lavoro di Trapani, nel risarcire una docente non di ruolo con quasi oltre 2.100 euro per decine di “giorni di ferie non fruiti al momento della cessazione del rapporto”.