Ha ottenuto finalmente un riscontro, l’intervento della politica per sanare l’insana tradizione italica della reiterazione dei contratti a tempo determinato degli insegnanti di religione precari in servizio su cattedre vacanti: dopo l’intervento della Corte di Giustizia europea di inizio 2022 e della Corte suprema di Cassazione, che alcuni giorni fa è entrata a gamba tesa sulla questione dell’illegittima reiterazione dei contratti a termine, la soluzione all’annoso problema è spuntata dal Senato: un emendamento al decreto legge 36 ha introdotto l’avvio, a breve, di un concorso riservato a tutti i precari di religione che abbiano svolto almeno 36 mesi di servizio, con prova unica orale e graduatoria successiva permanente dove potrebbero collocarsi più di 100mila docenti di religione. La pubblicazione dei bandi è prevista tra settembre e ottobre.
“Sulle assunzioni a tempo indeterminato del personale docente non ci siamo: avere lasciato fuori i precari abilitati e con anni di supplenze è una decisione autolesionista che fa male alla scuola e ai suoi studenti che anche quest’anno avranno 200mila supplenti annuali”: a dirlo è oggi Marcello Pacifico, commentando la decisione del ministero dell’Istruzione di assumere da prima fascia Gps solo utilizzando le graduatorie del sostegno e dei parlamentare di seguire la linea conservatrice del Governo, bocciando la proposta Anief del doppio canale di reclutamento, rimasto fuori dal maxi-emendamento della Commissione Bilancio al decreto legge 36 approvato dall’Aula del Senato.
Anche il presidente dell’Inps, Pasquale Tridico, si dice d’accordo sull’introduzione del riscatto di laurea gratuito: la proposta, lanciata pochi giorni fa dal sindacalista Marcello Pacifico, a Verona, durante il 57° congresso Federspev, nella veste di segretario organizzativo Confedir, è stata ripresa dal professor Tridico durante il Festival del Lavoro a Bologna: il numero uno dell’Istituto di previdenza ha detto che “è un intervento importante che ovviamente necessita di risorse importanti, quello della copertura di quel periodo formativo su base contributiva in modo che si possa, come avviene in Germania, riscattare la laurea in modo gratuito. Ora abbiamo il riscatto light che è un passo avanti, si riscatta la laurea nel modello contributivo con 20-22mila euro”. Secondo l’Inps, la misura potrebbe costare circa 4 miliardi l’anno. Oggi il riscatto sulla base dell’importo contributivo minimo costa 5.360 euro per ogni anno di corso di laurea, pari a poco più di 15mila euro nel caso di laurea triennale e di 21mila se si tratta di diploma quadriennale.
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